A cavallo degli anni Duemila, uscirono due film italiani molto diversi, ma per certi versi entrambi folgoranti, ognuno a modo suo. Lontanissimi dalla banalità di molti prodotti nostrani. Tanto che per entrambi i filmi riconoscimenti e i premi sono stati numerosi. Nel 2001 Ferzan Ozpetek sfoderò uno dei suoi più grandi successi, ovvero Le fate ignoranti, con la capacità di ritrarre con umanità ed emozione una variopinta umanità di omosessuali, malati di Aids e transessuali. Qualche anno prima, nel 1998, Luciano Ligabue segnò il suo esordio cinematografico sorprendendo tutti con Radiofreccia, l'indimenticabile ritratto dell'entusiasmo che accompagnava la nascita delle prime radio libere ambientato nella sua Correggio, con un focus sulla tormentata vicenda del protagonista interpretato da Stefano Accorsi, che curiosamente è anche fra i protagonisti di Le fate ignoranti.
Adesso, a vent'anni dalla loro uscita sul grande schermo, questi due film italiani da non perdere sono stati finalmente portati a una nuova vita in homevideo grazie a CG Entertainment. Sia Le fate ignoranti che Radiofreccia sono infatti da poco usciti in blu-ray, sbarcando finalmente nel mondo dell'alta definizione. Anzi il film di Ozpetek ha addirittura beneficiato di uno speciale restauro che gli ha donato ulteriore splendore. È il caso di andare a vedere nei dettagli come sia andato questo importante salto in HD per due prodotti così amati, girati con la cara vecchia pellicola.
Le fate ignoranti: un restauro per un super video
Come si diceva, Le fate ignoranti ha potuto beneficiare di un restauro con nuovo telecinema 4K, color correction e digital restoration a cura di Fotocinema. Una rinfrescata estremamente salutare, che ha ridato spessore e solidità alle immagini, permettendo un ulteriore salto di qualità a quello già fisiologico dato dal blu-ray rispetto al DVD. La grana originale è rimasta intatta e naturale, senza utilizzo di fastidiosi filtri, il quadro vanta una pulizia cristallina ma a impressionare è soprattutto la resa cromatica: i colori infatti sono vivacissimi, con una palette brillante e ricca di sfumature, nettamente più esuberante rispetto alla vecchia edizione DVD. Anche i neri conservano un'apprezzabile profondità, anche se talvolta nelle scene più buie diventano un pizzico opprimenti e qualche flessione del quadro è inevitabile registrarla. Il dettaglio è generalmente buono, anche se per ovvi motivi non da primato, e in qualche frangente fa fatica a emergere. Comunque volti e ambienti sono ben definiti, pur con i cali citati nei momenti più problematici sul piano della luminosità.
Audio discreto, ma gli extra sono una bella sorpresa
Meno entusiasmante l'audio, ma più che altro per la natura del film nel quale i dialoghi, un po' secchi ma di discreta qualità, la fanno da padrone. C'è comunque la presenza di un'interessante traccia DTS HD Master Audio 5.1, che consente in alcune scene più movimentate una soddisfacente apertura, anche se l'asse posteriore è chiamato in causa pochissime volte, come del resto il sub. Ottimo invece il reparto dedicato agli extra, a partire dai nuovi contributi, su tutti il Masterclass di 16 minuti sul restauro e la digitalizzazione, che vede protagonisti Ferzan Ozpetek, Margherita Buy, Pasquale Mari che ha collaborato all'operazione di recupero della pellicola e Ranieri De Cinque di Fotocinema. Inedite anche le interviste a Ferzan Ozpetek (12') e a Gianni Romoli (11'). Ritroviamo poi un corposo backstage che tocca varie parti della lavorazione diviso in sette parti: La signorina Mariani non c'è (11' e mezzo), La rivelazione (6'), Consigli del regista (3'), La ricetta (2' e mezzo), La vera personalità di Mara (4'), Riprese sotto la pioggia (5' e mezzo) e Madri e figlie (2').
Radiofreccia: salto di qualità per dettaglio e croma
Pur meno entusiasmante nel complesso sul fronte degli extra, anche l'edizione blu-ray di Radiofreccia segna un netto passo avanti sul piano della qualità tecnica rispetto al vecchio DVD. Il film di Luciano Ligabue presenta infatti un dettaglio decisamente più incisivo, addirittura eccellente negli esterni o nelle scene ben illuminate, pur conservando una leggera grana naturale. Qualche morbidezza in alcune scene affiora, ma la sensazione è di una definizione sempre valida. Ad esempio nel bar gestito dal personaggio di Guccini spuntano tanti dettagli prima quasi invisibili. Ma anche il croma fa un balzo notevole sul piano dell'esuberanza: è più solido e i colori più brillanti, a tratti quasi esplosivi su alcuni rossi dell'automobili o di certe camice indossate dai protagonisti. Nelle scene scure il nero impressiona per profondità e solidità: a tratti si mangia un po' di particolari e crea qualche ombra di troppo, ma tutto rientra nella resa fisiologica di un girato in pellicola in determinate condizioni.
Audio molto più coinvolgente, solo sufficienti gli extra
Anche sotto l'aspetto audio è un altro sentire grazie alla traccia in DTS HD 5.1: l'asse posteriore risulta molto più coinvolto rispetto al DVD, non solo a sottolineare i passaggi della bellissima colonna sonora, ma anche con buoni e puntuali effetti di ambienza, ad esempio quando dall'auto si sente male Radio Raptus appena aperta e troppo distante per una buona ricezione. Anche il bar assume una diversa vivacità sonora, con alcuni rumori ben dislocati. Solo sufficiente invece il reparto degli extra, troppo striminzito. Troviamo comunque tre simpatiche featurette che ritraggono momenti di lavoro sul set durante le riprese: Il set del bar (1' e mezzo), Il set della radio (1' e mezzo) e Prova (3'). A seguire il trailer e due video musicali di Ligabue, Ho perso le parole e Metti in circolo il tuo amore.