Luoghi di fantasia, personaggi pittoreschi, il viaggio come espediente narrativo e percorso di crescita e autoconsapevolezza. C'è tutto quello che ci si potrebbe aspettare ne Le avventure di Jim Bottone, ma non lo diciamo con l'intenzione di sottolineare una pecca o una mancanza, quanto a evidenziare quanto e come si tratti di un film per ragazzi nella sua forma più completa e classica.
E non sorprende perché il film diretto da Dennis Gansel va ad adattare un caposaldo della letteratura per i più giovani, il romanzo che porta il medesimo titolo e firmato da Michael Ende, l'amatissimo autore tedesco che ci ha regalato storie universali come La storia infinita o Momo, un autore che tutto dovrebbero conoscere e leggere e che avrebbe meritato una popolarità e diffusione ancor più estesa di quella che l'adattamento del 1984 della sua opera più famosa ad opera di Wolfgang Petersen gli ha concesso (ma vedremo cosa accadrà quando arriverà l'annunciata nuova serie di film che ci riporterà in quell'imperdibile mondo di fantasia).
Il pacco più grazioso in arrivo a Coloropoli
Le avventure di Jim Bottone iniziano in quel di Coloropoli, un'isola minuscola caratterizzata da due montagne, un palazzo sontuoso, una casa e un emporio, i binari del treno e soltanto quattro abitanti che lì risiedono pacificamente. E poi arriva un pacco, una misteriosa spedizione che rivela al suo interno un neonato che viene battezzato Jim dagli abitanti del posto, che lo crescono come uno di loro. Fino a quando, all'età di 10 anni, al piccolo Jim non risulta evidente di non essere originario del luogo e non inizia a chiedersi quale sia la sua reale provenienza, alimentando la voglia di scoprire di più delle sue origini e la sua vera identità. Per di più, Re Alfonso si rende conto che sull'isola non c'è spazio a sufficienza per destinare un'abitazione a Luca, così intima al ferroviere Luca di sbarazzarsi della sua locomotiva Emma.
Luca non ha il coraggio di soddisfare la richiesta del re e decide di mettersi in mare per lasciare l'isola in segreto e portare in salvo Emma, ma Jim scopre le intenzioni dell'uomo per il quale nutre una profonda amicizia e lo convince a mettersi in viaggio insieme, iniziando la più grande avventura della sua vita con l'intenzione di scoprire di più delle proprie origini.
Le avventure di Jim Bottone e il loro tono fiabesco
Un viaggio, come dicevamo, come presupposto narrativo de Le avventure di Jim Bottone, un percorso dai toni fiabeschi e dal sapore avventuroso, come il titolo dell'opera lascia intendere, alla scoperta della verità e attraversando luoghi esotici e misteriosi come La Foresta delle Mille Meraviglie o La Città nascosta dei Draghi, incontrando personaggi bizzarri, curiosi, pittoreschi, che animano il mondo di fantasia del film con varietà e vivacità. Sorprende, infatti, la cura con cui tutta la costruzione visiva del film è presentata, anche a fronte di un budget ridotto rispetto alle grandi produzioni americane che siamo abituati a vedere: scenografie, costumi e look generale sono più che dignitosi e tratteggiano con gusto i luoghi fantastici in cui i protagonisti si ritrovano a viaggiare. Sia chiaro, non ci si possono aspettare ricostruzioni imponenti in CGI o set mastodontici, ma quel che c'è è presentato nel modo migliore per creare la giusta atmosfera per accompagnare la storia e il viaggio del piccolo Jim e dell'amico ferroviere Luca.
Il grande marchio di Michael Ende
Ci siamo chiesti, guardando il film, quanto senso abbia distribuire oggi e in estate un film datato 2018, ma sono considerazioni da portare avanti eventualmente in altra sede, perché sarà la risposta del pubblico a dirci se ci fosse o meno spazio per un'avventura di questo tipo. La nostra speranza è che Le avventure di Jim Bottone il suo spazio arrivi a trovarlo, perché vorremmo che l'opera di Ende e i relativi adattamenti siano sempre più noti e fruiti dal grande pubblico, perché il grande autore tedesco ha un gusto e un tocco unici che è possibile ritrovare in ogni sua opera e non solo ne La storia infinita che è il suo romanzo più famoso e conosciuto dal pubblico. Quell'incredibile e delicata creatività è presente anche in Jim Bottone e rappresenta un certo tipo di cinema per ragazzi di cui ci sarà sempre bisogno.
Conclusioni
È un mondo di fantasia rassicurante quello in cui ci accoglie Le avventure di Jim Bottone, un cinema per ragazzi dal sapore d'altri tempi di cui però si sente ancora il bisogno. Pur con mezzi e budget inferiori rispetto alle grandi produzioni family che monopolizzano l'attenzione oggi, il regista Dennis Gansel riesce a proporre una messa in scena curata che sfrutta con intelligenza le risorse a disposizione, costruendo il mondo di fantasia in cui il giovane protagonista va a muoversi con gusto e vivacità.
Perché ci piace
- Michael Ende, una sicurezza quando si parla di storie per un pubblico giovane.
- Il modo in cui il regista riesce a sfruttare i mezzi a propria disposizione per mettere in piedi una messa in scena curata e vivace.
- L'atmosfera generale che sa di cinema per ragazzi classico...
Cosa non va
- ... e che per questo potrebbe non piacere a tutti.
- Non tutto funziona ugualmente bene e qualche passaggio della storia risente in misura maggiore delle risorse limitate.