Film d'amore: una realtà scomoda, inopinatamente indispensabile, che a seconda dei momenti della vita può procurare orticaria o dipendenza. Siamo delusi? Occorre un film d'amore che ci tiri su. Di nuovo delusi? Colpa dei film d'amore che ci hanno ingannato. Felici? I film d'amore li guardi chi è deluso. Bistrattati, incensati, sbeffeggiati, i film d'amore diventano all'uopo punching ball da prendere a cazzotti o teddy bear da stringere sotto il plaid della nonna.
Inutile dire che tale potere camaleontico non è insito nei film d'amore, ma dipende dal nostro squilibrio. I film d'amore fanno il loro dovere: onesti come un impiegato postale, si prendono sorrisi o smorfie a seconda della giornata che ha trascorso la persona che in quel momento li sta guardando. Mentre scorriamo questa classifica su alcune delle migliori dichiarazioni d'amore nei film, puntiamo quindi a quest'obiettivo. Per alcuni impossibile, ce ne rendiamo conto. Non proiettiamo la nostra vita sulla fiction. Se alla fine della classifica ci saremo riusciti, avremo vinto questa scommessa, in cui di fatto si vince solo un po' di autocontrollo riguadagnato; comunque, non è poco.
10. ... e alla fine arriva Polly
Reuben è un agente assicurativo che affronta le scelte della propria vita calcolando l'indice dei rischi, e non pilucca mai le noccioline dal bancone perché sono "un germinaio". Polly è una sua ex compagna di scuola, vitale e divertente, ma anche scombinata e indecisa: non trova mai le chiavi di casa, e se le cade dalle mani uno snack è pronta a riacciuffarlo da terra e a mangiarlo come se niente fosse. Dopo il tradimento di Lisa, Reuben, disilluso, comincia a frequentare Polly. E inizia a sciogliere un po' delle proprie nevrosi, perché la compagnia di Polly è come una ventata di aria primaverile. Mangiare etnico? Ballare la salsa? Tutte le cose che prima Reuben detestava o a cui era addirittura allergico vengono superate: la spensieratezza è uno stato impagabile. Ma Polly reagisce male quando sul computer di Reuben scopre di essere valutata in base all'indice dei rischi, come un cliente o un'obbligazione: per alcune può essere spoetizzante. A Reuben tocca quindi compiere un gesto clamoroso, uno di quelli di cui non si sarebbe ritenuto capace. Niente serenate o mazzi di rose in serie: Polly non è il tipo, e poi, alla luce delle loro differenze caratteriali, inzuppare una nocciolina nella sporcizia stradale è il gesto più romantico che Reuben possa improvvisare. Mentre un semplice invito a cena indica quanto lui voglia vivere come lei, giorno per giorno, pur di poter stare con lei. E dimostra che le persone, in fondo, possono cambiare.
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9. The Family Man
"Ti prego, Kate, una tazza di caffè..." Un invito all'apparenza altrettanto disimpegnato, che contiene presupposti completamente diversi. Jack conduceva quella che molti definirebbero "una vita perfetta", e credeva di non poter desiderare di meglio: donne bellissime sempre disponibili, una Ferrari, una brillante carriera a Wall Street. Finché un giorno si ritrova catapultato nella vita che avrebbe potuto vivere se, anziché prendere un aereo per Londra anni prima, fosse rimasto con la fidanzatina che gli chiedeva di restare. Due bimbi, pannolini pieni di cacca, un impiego come venditore di gomme, una moglie che lavora come avvocato no profit. Ciò che dapprima sembra un incubo diventa poco a poco un viaggio esplorativo in una realtà fatta di rapporti autentici, calore familiare e, sì, qualche sacrificio economico. Quella che molti definirebbero "una vita perfetta", insomma, e che Kate definisce con occhi luminosi "la storia di un grande successo". Tornato alla vita precedente, improvvisamente carica di solitudine, Jack racconta a una Kate incredula (e in procinto di prendere un aereo, come lui anni prima) quella che avrebbe potuto essere la loro vita insieme. Ma non è mai troppo tardi per rientrare in carreggiata: il primo passo è accettare una tazza di caffè.
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8. Giovani, carini e disoccupati
Questo è uno dei film che più hanno influenzato le donne che scontavano la propria adolescenza negli anni Novanta. Uno dei film che più hanno generato un irreversibile equivoco: uomini come Troy possono tornare e dirci che ci amano. Gli antagonisti dei Troy sono i Michael, affidabili e noiosetti. Per capirci, Troy è interpretato da Ethan Hawke (musicista sexy dai capelli perennemente unti e dallo stile di vita fondato su una filosofia da strapazzo), mentre Michael è un Ben Stiller in versione yuppy. Lelaina frequenta Michael, ma intrattiene con Troy un'amicizia basata su complicità e attrazione. Finché Lelaina e Troy non fanno l'amore: Lelaina spera nella storia passionale che Michael non le prospetta, mentre Troy la mattina dopo le dà un bacino sulla fronte e sparisce. Fin qui tutto molto realistico. Fin qui, e fino a quando, nel finale, Troy non si presenta davanti alla porta di Lelaina per dirle che, in seguito alla morte del padre, ha avuto una "visione arcana dell'universo" e si è accorto di amarla. Mai lutto fu fonte di tanta felicità per una giovane donna. Il lieto epilogo fra Troy e Lelaina è discretamente inverosimile, ma da spettatrici avvinte da tanto romanticismo non ce ne curiamo, e fondiamo una sostanziosa fetta della nostra vita sentimentale sul fatto che Troy alla fine è tornato. (Le più avvedute ripiegano su Michael fin dall'inizio).
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7. La verità è che non gli piaci abbastanza
Più recente di Giovani, carini e disoccupati, e quindi per certi versi meno dannoso. Più nello specifico, ha rovinato le donne di meno generazioni. Perché il film si concede un'allure da commedia brillante con un messaggio inedito e alquanto cinico: se un uomo non richiama, non è interessato. Ma a tre quarti del film compromette la tesi che ci aveva quasi convinto: esistono le eccezioni. E possiamo noi, così adorabili e uniche, non rientrare fra quelle eccezioni? È impensabile anche solo supporlo. Quindi tutte le spettatrici single, a film finito, tornano a sperare che l'uomo su cui riversano le loro fantasie di mettere su prole per adesso non sta chiamando, ma è scritto nelle stelle che prima o poi lo farà. Anche se siamo goffe e potenziali stalker come Gigi, la protagonista del film, quel donnaiolo insensibile si ravvederà, sussurrando fra un bacio e l'altro: "Tu sei la mia eccezione". Peccato, perché eravamo quasi rinsavite. Nice try.
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6. Quattro matrimoni e un funerale
"Il fatto di non sposarmi è una possibilità che in qualche modo potresti valutare? Voglio dire, per il resto della tua vita?". Così, estrapolata dal contesto, questa proposta potrebbe non suonare un granché. Ma non a tutti il matrimonio piace, e Charles ha trascorso l'ultimo periodo sbatacchiato fra un matrimonio e un altro dei suoi amici, poi ha assistito alle nozze dell'unica donna che abbia mai veramente amato, Carrie. Infine, preso dallo sconforto, ha deciso di sposare la sua ex, Henrietta "faccia di chiulo", che abbandonata all'altare per Carrie (la quale a sua volta non ha scelto il momento migliore per far presente che si è separata) gli ha sferrato un cazzotto e lo ha steso. Insomma, che Charles detesti il matrimonio è comprensibile. Quindi, quando Carrie bussa alla sua porta per sapere come stia, lui le chiede di non sposarlo, per sempre. Ma in senso romantico, e lei risponde: "Lo voglio". Piove a dirotto e loro non sono muniti di ombrello, il che rende il tutto piuttosto stupido ma inspiegabilmente ancora più romantico. In aggiunta, Charles è interpretato da Hugh Grant nel suo periodo d'oro; quindi, se alla sua proposta anche le spettatrici rispondono: "Lo voglio", non dobbiamo stupirci troppo.
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5. Love Actually - L'amore davvero
Non tutti gli amori sono felici. Anzi, una minima parte; ma questo nelle commedie viene spesso taciuto, altrimenti come ci riprenderemmo dai nostri amori infelici? Veleno e antidoto allo stesso tempo, le commedie romantiche sono così, e Love Actually non fa eccezione. Per controbilanciare i tanti amori che nel film sbocciano sotto Natale, qualche personaggio deve pur soffrire, e uno dei malcapitati è Mark. Segretamente innamorato di Juliet, la novella sposina del suo migliore amico Peter, Mark viene scoperto da lei: il video del matrimonio, che lui aveva girato per sé e per sospirare nelle serate malinconiche (come fanno le spettatrici con le commedie romantiche), è una carrellata di suoi primi piani.
Ma se si è in ballo si deve ballare; inoltre a Natale tutto si può, come in guerra. Quindi, alla vigilia, Mark si presenta al portone dei suoi amici nella speranza che ad aprire venga Juliet e non Peter (ma ci chiediamo, in tale ipotesi, come Mark avrebbe tergiversato), e quando lei appare lui le dichiara il suo amore: rimane zitto, come troppo raramente si fa in circostanze simili, e le mostra solo dei cartelli spiritosi e romantici che parlino al posto suo. La dichiarazione, va detto, è molto tenera; Mark ha dolci occhi blu, e dal canto nostro siamo convinte che Juliet abbia rimpianto anche solo per un'ora di essere sposata con Peter. E che forse ‒ ma questo solo se siamo spettatrici molto ciniche ‒ avrebbe desiderato omaggiare Mark con qualcosa di più di un consolatorio bacetto a stampo.
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4. 50 volte il primo bacio
Uno degli spunti più poetici di sempre, stemperato dalla scurrilità che spesso si accompagna a Adam Sandler. Comunque la storia d'amore fra Henry e Lucy va oltre il vomito del tricheco, le avventurette e le balle assurde di Henry, la volgarità del suo amico Ula: va oltre, insomma, i limiti di un filmetto con Adam Sandler. Henry corteggia Lucy ogni giorno, come se fosse sempre la prima volta, perché in seguito a un incidente Lucy soffre di una grave forma di amnesia a breve termine per cui ogni giorno è per lei quello subito prima dell'incidente. Con l'aiuto di un diario e di Henry, Lucy scopre quotidianamente la sua condizione, ma allo stesso tempo riesce a sbloccare la sua vita e a farla progredire. Fino a quando non decide di strappare le pagine che parlano di Henry, in modo che anche lui possa far progredire la sua. Il potere dell'inconscio (e dell'amore) però travalica la malattia, e Lucy ritrae ogni giorno su tele diverse il viso di Henry, senza sapere chi lui sia né perché lo sogni insistentemente. Finché Henry non cede alla nostalgia e non va a trovarla nell'istituto in cui Lucy è in cura. E si presenta a pieno titolo come "l'uomo dei suoi sogni". Ammetterete che una storia così fa perdonare perfino il vomito del tricheco.
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3. Jerry Maguire
"Mi avevi già convinto al ciao". La risposta di Dorothy alla dichiarazione vibrante e sbocconcellata di Jerry è più famosa della dichiarazione stessa. Probabilmente perché è facile immedesimarsi nella giovane mamma sola, che fra palpiti e idealismo aveva seguito il procuratore sportivo Jerry Maguire nel suo sovversivo progetto. E che aveva vissuto come un sogno baciarlo, poi diventare sua moglie, e come un incubo capire in seguito che quello di Jerry non era amore, ma più che altro affetto e riconoscenza. In quante avrebbero avuto la forza di allontanarlo, perché così non basta? Quindi veder tornare Jerry (veder tornare l'innamorato sfuggente è uno dei sogni atavici di ogni donna) durante una serata col gruppo femminile di autocoscienza ‒ quelle serate che ti fanno soltanto sentire peggio ‒ è la prosecuzione del sogno. E sentirsi dire "tu mi completi" la vetta assoluta: il discorso, dopo, può solo peggiorare. Meglio interrompere Jerry con un commosso "sta' zitto" e il succitato "mi avevi già convinto al ciao". Qualcuna potrebbe obiettare che Dorothy avrebbe fatto bene a simulare qualche dubbio e a sfoderare qualche strategia in più, ma il vero amore è bello per questo: premia la spontaneità fregandosene delle strategie.
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2. Harry, ti presento Sally
La più citata, la più nota, la più sospirata. Harry e Sally si sono conosciuti anni prima: lei era una snob pronta a usare il clacson se un bacio rallentava la sua tabella di marcia, lui un giovanotto irritante che non credeva nell'amicizia fra un uomo e una donna. Il loro trait d'union era soltanto Amanda, ragazza di lui e amica di lei. Dopo anni, di Amanda ci saremo scordati sia noi che loro, mentre Harry e Sally sono diventati indispensabili l'una per l'altro: sempre presenti nel commentare le reciproche delusioni sentimentali, o nel confidarsi fantasie erotiche durante una passeggiata autunnale. Ma un amplesso non premeditato complica le cose: Harry entra nel panico, Sally rifiuta le sue telefonate delusa. Ed ecco che, durante un capodanno un po' più malinconico degli altri, Harry compare trafelato di fronte a Sally per dirle che l'ama. Lei è scettica, e allora lui rimpolpa il suo discorsetto, destinato a diventare celebre: ama la sua lentezza nelle ordinazioni, la ruga che le viene sulla fronte quando pensa che l'altro sia pazzo. In altre parole, la ama per ciò che è, anche così rompipalle; e mentre gli altri invitati si scambiano gli auguri, Harry s'infiamma, "perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile". Frase copiata negli anni a venire da tutti gli innamorati con una fantasia scarsetta.
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1. Le pagine della nostra vita
Se Harry nella sua dichiarazione sottintendeva che Sally fosse una rompipalle, Noah a Allie lo dichiara apertamente: "Io ti dico quando sei una rompicoglioni! E lo sei, il novantanove per cento del tempo". Certo, è Ryan Gosling e non Billy Crystal, e questo ha il suo peso. Altrimenti forse non giudicheremmo questa dichiarazione una delle più romantiche di sempre; è un fatto, però, che quella fra Noah e Allie, divisi dalle differenze di ceto, dalla lontananza, da chi crede di fare il loro bene, sia una delle storie in assoluto più romantiche. "Io voglio tutto di te, per sempre, io e te, ogni giorno della nostra vita". E quando Noah, furente, chiede a Allie di immaginarsi fra trenta-quarant'anni per decidere fra lui e Lon, Allie non regge la pressione, la paura di deludere l'uomo che aveva accettato di sposare, e va via. Ma più avanti tornerà, con i bagagli e facendo spallucce, perché è Noah l'uomo con cui sente di voler scrivere "le pagine della sua vita". Ed è lui che la accudirà da anziana, affetta da demenza senile, e che le racconterà con la stessa perseveranza sempre dimostrata la frastagliatissima storia del loro amore.
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Bene, in una simbolica "caravan of love" (come direbbero gli Housemartins) siamo giunti al capolinea di questa traversata sentimentale. La classifica è finita qui. Adesso vi chiediamo: siete riusciti a non confrontare la vostra vita con quella di Sally, o di Polly, o di Jack? Siete riusciti a non addolcire le vostre frustrazioni coi loro sbaciucchiamenti, le vostre delusioni coi loro mielosi successi, la vostra attesa infinita coi loro happy end? Noi no, e non abbiamo creduto neanche per un secondo che ce l'avremmo fatta. Ma se voi sì, vi ammiriamo moltissimo: svelateci immediatamente il segreto!