Se a un certo punto della tua carriera di attore diventi Starlord, il leader dei Guardiani della Galassia, vuol dire che qualche legge astronomica puoi anche beffarla, prenderla in giro, rivoluzionarla a modo tuo. È la storia di un ragazzo del Minnesota dalla vita stramba e la faccia da schiaffi. Una buona forchetta in sovrappeso che si aggirava per i set come attore-satellite, secondario, piccolo nonostante il peso, costretto a girare attorno al grande ruolo che non arrivava mai.
Ai margini del sistema stellare hollywoodiano, Chris Pratt per anni è stato periferico, il viso bonario e affabile di tanti personaggi rotondi ma mai ingombranti. Tanta televisione e qualche piccolo ruolo al cinema, almeno sino a quando la forza di gravità ha cambiato le sue regole. Questione di fisico e di fisica, con la massa a giocare da ago della bilancia. Gli amati hamburger annaffiati con la birra lasciano spazio a fitte sessioni di palestra, la pancia dà il benvenuto ad un fisico scolpito e così Pratt si trasforma in quello che forse non voleva essere ma che doveva diventare. Ed ecco che il satellite si trasforma in un pianeta che adesso attrae pubblico e copioni; a sancire la trasformazione di un attore ostinato e volenteroso che, nonostante sia acclamato come star e sex symbol, pare non aver perso lo spirito e l'ironia.
Tutte cose che non si perdono sudando, né si guadagnano come muscoli o milioni di dollari. Basta fare un giro sul suo profilo Instagram per capire che l'animo spensierato e lo sguardo vispo di questo bel 36enne non sono stati alterati dal successo planetario. I Lego, la pesca, selfie autoironici e persino qualche proibito trancio di pizza al salame. Nella galassia delle star cinematografiche Chris Pratt ha dato forma ad una costellazione tutta sua, brillante e improvvisa. Ora, andiamo a ripercorrere le tappe di questa carriera altalenante, nella quale il sorriso è stata una costante. Scopriamo meglio Chris Pratt, quell'attore "unisex" che diverte gli uomini e piace alle donne, capace di diventare "wow!", proprio come i dinosauri.
Pescato dal caso
Il capello rossiccio e la corporatura robusta non mentono. Nelle vene di Chris Pratt scorre sangue scandinavo, mitigato da qualche gene tedesco, francese e svizzero. I suoi genitori hanno origini europee e due lavori "normali" alle spalle. Figlio di una commessa e di un restauratore, Chris cresce nella città di Virginia e capisce subito che nella sua vita il corpo avrà un peso decisivo. Prima sotto forma di passione per il wrestling, poi, andato via di casa, come esigenza per guadagnarsi da mangiare. Infatti, oltre a cimentarsi nella rappresentanza porta a porta, nel suo cammino verso il successo c'è anche l'esperienza da stripper notturno. Tutte attività talmente precarie da portarlo a vivere come senzatetto a bordo di un furgoncino tra le spiagge hawaiane. Poi, la svolta, improvvisa e inaspettata, all'insegna del cinema. Nel vero senso della parola. Chris lavora come cameriere in uno dei ristoranti del franchise Bubba Gump, ispirato alla catena di ristorazione inventata da Robert Zemeckis in Forrest Gump. Tra frutti di mare e gamberetti, il volto simpatico del ragazzone viene notato per l'evidente carisma dall'attrice Rae Dawn Chong, alla vigilia della sua prima regia con un corto horror di terza categoria: Cursed - Part 3. Ed è così che avviene il primo, curioso contatto tra Pratt e la macchina da presa. Non sarà un colpo di fulmine, ma un lento e faticoso percorso che lo porterà a smaltire grasso e delusioni.
L'arte della rivincita
Nel giro di pochi anni Chris entra nel giro delle audizioni e dei provini, approdando in produzioni televisive di grande successo come il teen drama Everwood e The O.C.. Nel 2007 qualcosa inizia a muoversi perché gli basta un piccolo ruolo nell'action movie Wanted - Scegli il tuo destino per tentare il grande salto. Le occasioni sono due e sono molto ghiotte. La space opera inizia a bussare alla sua porta e intravede in lui delle potenzialità adatte al genere. I ruoli sono quelli di Jake Sully in Avatar e di James Kirk di Star Trek. I due provini vanno male e le parti vengono affidate ad altri due attori ritenuti più pronti di lui alla consacrazione (Sam Worthington e Chris Pine).
Per adesso la sua dimensione è un'altra, nel piccolo schermo e in personaggi extra-large. Infatti, il primo ruolo di rilievo arriva con la serie satirica Parks and Recreation, dove Pratt appare in evidente sovrappeso. Curioso notare come nella maggior parte di queste produzioni seriali, l'attore incarni personaggi inetti, goffi, incapaci di imporre il proprio volere. Un atteggiamento passivo che ricalca le sue difficoltà nel mondo della recitazione. Per anni il nostro Chris è stato l'incarnazione del ragazzo medio americano, imbolsito e pacioccone, per il quale si simpatizzava senza fatica. Intanto, nella vita privata arriva il matrimonio con Anna Faris, l'eroina della saga di Scary Movie, una coppia brillante con la passione per gli insetti.
La vita matrimoniale impone la ricerca di una stabilità lavorativa, un'esigenza che mal si sposa con i chili di troppo. Produttori e manager gli consigliano una dieta ferrea sino a quando, dopo una sfilza di partecipazioni tutt'altro che indimenticabili (Bride Wars - La mia miglior nemica, Jennifer's Body) è proprio il cinema a suggerirgli la via. In un curioso cortocircuito tra finzione e realtà, L'arte di vincere - Moneyball gli veste addosso un ruolo personale, che parla di carriere e occasioni perse da riacciuffare. Bennett Miller tratteggia sul suo sguardo languido il carattere di un ex giocatore di baseball, talentuoso ma dal corpo malconcio, sfiduciato e arresosi al divano di casa. Invece, la fiducia di mister Brad Pitt lo fa rialzare e segnare un fuori campo che ha il sapore di una rivincita che sta per compiersi.
Benvenuti al Jurassic Pratt
Il nostro amabile sex symbol possiede un piccolo primato, un significativo assaggio della svolta che avrebbe vissuto da un momento all'altro. Tra il 2011 e il 2013 è stato l'unico attore ad aver recitato in un film poi candidato all'Oscar. Dopo L'arte di vincere, è tra i soldati ingaggiati da Kathryn Bigelow per lo straordinario Zero Dark Thirty e un paffuto collega di Joaquin Phoenix, con tanto di baffi e pantaloni a vita più che alta, nel poetico Lei di Spike Jonze. Il fiuto per il cinema commerciale di qualità inizia ad affinarsi dietro il leggio, laddove l'immagine non conta affatto, quando presta la voce a Emmett, il protagonista del sorprendente The Lego Movie. Poi, dopo ruoli minori nel miglior cinema d'autore, ecco arrivare la sterzata, il cambio di rotta. A chiamare è sempre lo spazio e questa volta lui non solo risponde, ma si mette a sudare pur di prendere l'ultimo volo verso il cinema che conta.
Per dare un volto a Peter Quill, il ladro più sbruffone dello spazio, James Gunn crede in lui e non gli risparmia una buona dose di sincerità: "Ehi amico, hai mai visto un supereroe grasso?". Quello spiritosone di Pratt risponde a tono, mostrando la sua totale attitudine per la parte: "Se in questo film c'è un procione che parla, non vedo perché non ci possa essere un eroe grasso". Battute a parte, l'attore si mette in forma, saluta luppolo e formaggi filanti e, dopo soli sei mesi, perde ventisette chili. La giacca di pelle bordeaux di Star-Lord è sua, così come il timone della Milano. Guardiani della Galassia sancisce l'esplosione di Pratt, da satellite a pianeta, grazie ad uno dei cinecomic più belli di sempre, per ritmo, evocazioni nostalgiche degne del miglior cinema anni Ottanta e soprattutto coesione tra i personaggi. Proprio come per l'Iron Man di Robert Downey Jr., anche in questo caso preferiamo l'eroe senza maschera, perché il suo è un Peter Quill dal sorriso sornione, che irride, corre e balla in maniera irresistibile. E a proposito di nostalgia, Hollywood gli costruisce un trampolino da nuove altezze con Jurassic World, il cui successo commerciale lo iscrive nel club dei divi della sua generazione, alla pari di Ryan Gosling.
Indomito come la nuova creatura giurassica del film di Colin Trevorrow, Pratt gestisce alla perfezione il ruolo rassicurante dell'eroe che si divincola tra rincorse e fughe. E, non a caso, la scena in cui addomestica gli istinti dei velociraptor con il solo uso delle mani è già entrato nel nostro immaginario a suon di meme e parodie. Ma il suo successo travolgente non si ferma solo al cinema che dilaga anche sul web, perché anche in televisione, tra interviste e talk show, Pratt si dimostra un animale da palcoscenico (lui sì, indomabile), showman che diverte tutti con battute spontanee ed imitazioni.
Senza dimenticare il suo impegno nel sociale, dove riesce a condividere regali e sorrisi con bambini malati. Tutte caratteristiche che lo consacrano attore del momento, un'attrazione umana che prescinde dalle creature giurassiche. Almeno per chi scrive, il bello di Chris Pratt, forse, è questo: è un po' come tutti noi vorremmo essere (virile, affascinante, ironico) e, allo stesso tempo, è un po' come tutti noi, con quella predisposizione alla pigrizia che gli fa vivere ogni ora di palestra come un sacrificio sottratto alle sue passioni. Ecco, questa sua straordinaria normalità è il suo segreto confessabile. Per questo ha già dichiarato che in futuro potrebbe ingrassare di nuovo, anche per colpa di sua moglie che vuole imparare a cucinare la pizza nel loro forno casalingo. Noi, intanto, guardando Jurassic World, ci godiamo quell'ex ragazzone tuffarsi sotto le porte che stanno per chiudersi. In attesa di riprendere al volo anche un cappello, da archeologo, semmai.