Il boom delle serie tv ha alimentato la corsa alla produzione da parte di network, cable tv e piattaforme streaming. All'estero l'offerta è ormai talmente variegata da rendere la scelta sempre più difficile. L'Italia ci ha messo un po' di più a mettersi al passo, ma negli ultimi anni le varie Romanzo criminale, Gomorra e The Young Pope hanno alzato l'asticella. Questo trend più che positivo è stato confermato dalla visione a Venezia dei primi due episodi de L'amica geniale, coproduzione Rai-HBO e TimVision che traduce sullo schermo la quadrilogia di romanzi di Elena Ferrante. A firmare la serie, che racconta l'amicizia al femminile di due bambine cresciute in un rione napoletano, Lila ed Elena, detta Lenù, è il regista Saverio Costanzo.
"È stata Elena Ferrante a suggerire il mio nome ai produttori" spiega Saverio Costanzo. "Avevo letto i libri, ma mai avrei pensato di poterli adattare. Quando mi è stato proposto, però, non ho esitato. Un regista deve capire se il nucleo del racconto somiglia a ciò che può mettere in scena. Io sentivo una forte affinità con i romanzi, condivido la stessa idea di rappresentazione, la ricerca di una verità drammaturgica. La grandezza del progetto non mi ha mai spaventato e lavorare con le piccole protagoniste è stato un privilegio, non una responsabilità, anche se la fatica è stata tanta".
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La svolta di Mamma Rai
L'amica geniale verrà trasmesso da Rai Uno in autunno. I primi due episodi usciranno al cinema come evento speciale l'1, 2 e 3 ottobre con Nexo. L'attenzione su questa produzione è massima grazie all'incredibile successo avuto dai romanzi di Elena Ferrante in Italia e soprattutto all'estero. Domenico Procacci, produttore della serie insieme a Lorenzo Mieli e Paolo Sorrentino, ci tiene, però, a specificare che l'idea di adattare i libri risale a prima della 'Ferrante fever': "Dopo aver acquisito i diritti dei romanzi, ho cominciato a lavorare al progetto con Rai Fiction e poi abbiamo deciso di guardare anche all'estero. Abbiamo proposto una serie artigianale in italiano a HBO e loro, che non hanno mai trasmesso una serie in lingua non inglese, hanno accettato. Con l'arrivo di Tim Vision abbiamo chiuso il pacchetto produttivo. In altri paesi unire le compagnie è la normalità, meno da noi, ma nel frattempo in tutto il mondo si sono accorti della bellezza dei romanzi. Qualche tempo fa non avrei proposto questo progetto alla Rai" conclude Procacci "ma ora stanno cambiando tanto e questa serie ne è la prova".
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La collaborazione di Elena Ferrante
Chi avrà letto i romanzi sa che i temi attorno a cui ruota la storia sono l'emancipazione femminile, l'importanza dell'educazione e l'amicizia femminile, sul cui sfondo viene narrata la storia del nostro paese. Ludovica Nasti, che interpreta la piccola Lila, racconta l'esperienza sul set specificando di non essersi preparata per il ruolo che doveva interpretare: "Sono andata sul set cercando di essere me stessa, Saverio ci ha sempre dato una mano, ci sosteneva e ci aiutava con le scene". A interpretare Lenù è la bionda Elisa del Genio, la quale aggiunge di aver dovuto imparare "a parlare il napoletano perché non lo sapevo". Margherita Mazzucco, Lenù adolescente, confessa di aver partecipato al casting per caso: "Era la mia prima esperienza, è stata unica, interessante. Ho scoperto cosa c'è dietro un film e ho imparato tantissime cose anche su di me, scoprendo nuove emozioni". Gaia Girace, Lila da ragazza, ammette di aver sempre voluto fare l'attrice e di esserci riuscita proprio grazie a L'amica geniale: "Voglio recitare da sempre. Adesso il mio sogno si sta realizzando, è stato molto difficile, fare l'attrice comporta sofferenze e sacrifici, ma dà molte soddisfazioni".
A differenza di quanto si possa immaginare, trovare le quattro protagoniste non è stata un'impresa tanto complicata. Merito della coerenza e precisione nelle descrizioni della Ferrante, come spiega Saverio Costanzo: "Quando si ha per le mani una storia così coerente, si sa subito cosa si deve cercare. Quando ho visto le quattro attrici avevo chiarissimo in mente che erano loro perché sapevo che cosa dovevo trovare. Merito della coerenza del romanzo. Elena Ferrante ci aveva fornito un nucleo talmente chiaro che è bastato seguirlo".
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Il segreto della Ferrante fever
L'eccezionalità de L'amica geniale non sta solo nella qualità mostrata nei primi due episodi o nella complessità del progetto, ma proprio nella partecipazione della stessa Elena Ferrante, pseudonimo di un'autrice che ha sempre voluto restare anonima. Lo sceneggiatore Francesco Piccolo, però, glissa sulla faccenda scherzando sul fatto che la Ferrante abbia aperto le porte di casa sua per collaborare col team produttivo: "È stata molto vicina al progetto, fin dall'inizio l'abbiamo sentita come una specie di sorvegliante. Nel carteggio mail tenuto da Saverio Costanzo, lei si è sciolta e ha aderito sempre di più, ha dimostrato fiducia nel regista e ha contribuito all'idea di trasposizione cinematografica. Abbiamo lavorato come si lavora a un film più che a una serie".
Seppur facilitato da tale precisione, il regista ha dovuto misurarsi con l'incredibile successo del materiale di partenza. Riflettendo sulle cause della Ferrante fever, Costanzo commenta: "Sono tanti i fattori che entrano in campo, storia locale che diventa universale, centralità dell'educazione... L'opera della Ferrante ha una coerenza interna alla storia tale da poter essere considerato un miracolo letterario. Per me è un'opera politica, nel momento in cui la passione di una maestra può cambiare la vita a due bambine ti accorgi del valore della conoscenza e dell'educazione, capisci che sia stai guardando un'opera davvero contemporanea".