La dodicenne Ada vive a New York insieme alla madre, dopo che suo padre le ha abbandonate molti anni prima in circostanze misteriose. Un giorno la ragazza viene contattata da un bizzarro uomo-uccello che la invita a recarsi in una terra magica dove soltanto ai bambini è concesso di accedere. Inizialmente restia e incredula, Ada scopre la verità dalla genitrice che le confessa di più sulle sue reali origini, al punto di spingerla ad accettare l'inusuale proposta.
In questo modo la ragazzina si ritrova catapultata ne L'accademia di Mr. Kleks, iscritta insieme ad altri coetanei in una scuola diversa da tutte le altre, dove si insegna la magia. Un luogo lussureggiante, immerso in una folta natura dall'acceso color rosso, nel quale Ada scoprirà il potere dell'immaginazione. E sarà proprio lei a risultare determinante quando i crudeli Uomini Lupo attaccano il regno con intenti di vendetta.
Dalla carta allo schermo
Alla base vi è l'omonimo romanzo per l'infanzia pubblicato nel 1946 dallo scrittore polacco Jan Brzechwa, il primo di una trilogia già portata sul grande schermo negli anni Ottanta in altrettante pellicole di produzione autoctona e poco conosciute al di fuori dei confini nazionali. Ora un pubblico più ampio potrà invece dare un occhio a questo nuovo adattamento, sbarcato in tutto il mondo nel catalogo di Netflix come original. Se avete già letto la sinossi sopra esposta, avrete sicuramente notato alcune similitudini con un'opera ben più recente e famosa, ovvero la saga del maghetto creata da J. K. Rowling. Le atmosfere di Harry Potter vengono ricreate ad hoc per far immergere il pubblico moderno, anche se il risultato non può dirsi propriamente memorabile.
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Immagina, puoi
Certo le suggestioni fiabesche danno un pizzico di brio alla narrazione, con figure dell'iconografia classica come Biancaneve, Alice e la piccola fiammiferaia che fanno la loro comparsa in brevi camei e un generale richiamo a quell'infinito universo delle favole che fa da sfondo al racconto. D'altronde L'accademia di Mr. Kleks è proprio incentrato sulla forza dell'immaginazione, grazie al quale la protagonista e i suoi giovani compagni possono cambiare il corso delle cose. Gli effetti speciali sono di discreta fattura per ciò che concerne la gestione delle location, con immaginifici squarci paesaggistici nei quali si muovono leggiadri unicorni e altre creature fantastiche, mentre lo stesso non si può dire per il make-up che va a caratterizzare le varie figure antropomorfe: l'uomo uccello che accompagna Ada è poco ispirato a livello di design e di background e i "mannari" villain sono privi del necessario carisma per rendersi una credibile minaccia.
L'accademia di Mr. Kleks come scuola di vita
Il parallelo percorso di formazione della protagonista, con tanto di amicizie e un platonico e ipotetico romanticismo idoneo alla fascia pre-adolescenziale, risulta fin troppo schematico almeno in questa trasposizione live-action e impedisce di entrare in piena comunione con i buoni del racconto, anche per via di un approccio caricaturale nella rappresentazione della maggior parte delle figure di contorno ma anche delle stesse principali, come nel caso del Mr. Kleks del titolo. Le due ore e rotti di durata potrebbero scoraggiare quello spettatore in cerca di un'operazione all'insegna della leggerezza, ma il pubblico dei più piccoli potrebbe ad ogni modo trovare qualche spunto di interesse all'interno di quest'avventura all'insegna della più pura fantasia. Il target al quale L'accademia di Mr. Kleks si rivolge è d'altronde quel mondo dell'infanzia che viene citato ampiamente in una scena clou, con i bambini che - in ogni parte del mondo - dovrebbero continuare a vivere come bambini, prima del necessario, ma ancora lontano, passaggio all'età adulta.
Conclusioni
Una dodicenne orfana di padre viene invitata ad iscriversi ad una prestigiosa ed esclusiva scuola di magia che si trova in un reame fantastico, ora minacciato da una tribù di vendicativi uomini lupo. Proprio lei sarà un elemento chiave nella disfida a venire. L'accademia di Mr. Kleks è una produzione polacca che adatta l'omonimo romanzo, un cult per l'infanzia in patria, che va ad aprire la relativa trilogia. Difficile dire se vedremo la trasposizione live-action anche degli altri due capitoli, anche se l'epilogo sembra indicarlo chiaramente. Un primo film ambizioso ma non sempre riuscito, con effetti speciali di discreta qualità e un make-up invece più dozzinale, dove coming-of-age e avventura fantastica convivono in un ibrido perfettibile che ridonda nel suo rifarsi alle fiabe classiche e a un immaginario magico, senza troppa personalità a livello di messa in scena.
Perché ci piace
- Effetti speciali godibili.
- L'interpretazione della giovane protagonista.
Cosa non va
- Make-up e design di alcuni personaggi poco ispirato.
- Una sceneggiatura che in fase di adattamento non convince del tutto.