La vita inizia ad 80 anni
Elsa è una brillante signora Argentina di 82 anni.
Alfredo un distinto vedovo di 78.
Quando Elsa incontra Alfredo non è amore a prima vista, ma una tenera ricerca di complicità.
Una reciproca, amorevole cura dell'altro a dispetto delle convenzioni e di chi li vorrebbe come due vecchi soli.
E invece sono molto di più. Due persone che hanno ancora voglia di vivere e di sorprendersi, accarezzandosi come adolescenti tra messaggi d'amore e la telefonata della buona notte.
E' Elsa ad innescare in Alfredo la ricerca di una vitalità mai conosciuta e definitivamente allontanata dalla morte della moglie. Il recente lutto lo ha sprofondato in una totale apatia che lo lascia indolente, nel suo appartamento a contare pillole a panacea dei suoi mali da ipocondriaco. Unica compagnia, il cane Bonaparte.
Lo stato di abbandono emotivo in cui si trova, o si è sempre trovato, è sintetizzato nella scena in cui compare per la prima volta: abbracciato al cagnolino, terminato il trasloco nel nuovo appartamento, arredato dalla figlia urlante che non si cura di comprendere lo sradicamento a cui lo ha sottoposto, troppo presa dalla lite col marito e dal tentativo di estorcergli i fondi per un investimento. Pessima cornice, ancor peggiore se espressa dallo sguardo languido di un vecchio che entra in scena ad un ritmo più lento degli altri, cullato da una musica di sottofondo che lo dipinge come un marziano; un uomo gentile, d'altri tempi che ha vissuto con una moglie "ordinata" e che ha trascorso "la vita a fare le cose per bene".
Inevitabile il contrasto con Elsa, tutta brio e gioia di vivere; imprudente pilota di città dai guantini di pelle rossa e il cellulare rosa fucsia. Inguaribile bugiarda che nasconde ogni dolore dietro un sorriso stupefatto di bambina curiosa. Coraggiosa nella sua stoica volontà di risvegliare Fred dal suo torpore, perché un giorno non debba pentirsi "del non fatto". Un personaggio divertente e profondo al tempo stesso, che si lascia scoprire un po' alla volta, fino alla commovente richiesta di un abbraccio.
I due s'incontrano, si scrutano e restano fatalmente avvinti, fino a quel bacio da primo appuntamento che colma di tenerezza.
Delicato il tocco di Marcos Carnevale, regista spagnolo, autore di Almejas Y mejillones e Noche de ronda; mai patetico e assolutamente divertente grazie ai dialoghi scritti a sei mani con Lily Ann Martin e Marcela Guerty.
Una commedia amara o un dramma comico; di sicuro un ritratto sognante dello struggente male di esistere, di chi sopravvive giorno per giorno mentre dovrebbe avere un'opportunità. E questa opportunità viene offerta a Fred, travolto dalla sua Anita Ekberg, anche quando decide di accompagnarla per realizzare il suo sogno segreto.
Sentimenti tratteggiati col soffio lieve di chi conosce l'universo degli anziani; persone che hanno ancora voglia di sognare e continuare a far sognare un pubblico di ogni età.
Intramontabile effervescenza è la storia delle occasioni da non perdere, degli appuntamenti da non rimandare e della vita da vivere fino in fondo, "succhiando il midollo" fino all'ultima goccia.
Molto positivo il risultato di un girato semplice e diretto, illuminato dai due protagonisti Manuel Alexandre e China Zorrilla, ottimi interpreti di una favola moderna.