La vita di un uomo è legata a tante altre vite. E quando quest'uomo non esiste, lascia un vuoto.
È il film che, più e meglio di qualunque altro, ha saputo racchiudere ed esprimere il valore del Natale come veicolo di fiducia incrollabile nel potere della solidarietà umana. Distribuito dalla RKO nel dicembre 1946 negli Stati Uniti, La vita è meravigliosa si è conquistato un posto d'onore negli annali del cinema hollywoodiano come il classico per antonomasia delle feste natalizie: un'opera in cui l'umanesimo al cuore della poetica di Frank Capra risulta elevato al massimo grado, senza però tracimare in un indiscriminato buonismo.
Ben più amaro e doloroso di quanto non possa apparire a un primo sguardo, La vita è meravigliosa racconta la parabola di George Bailey, personaggio indimenticabile a cui James Stewart, uno degli attori favoriti di Capra, avrebbe legato da allora la propria immagine: la sua esistenza travagliata nell'America degli anni Venti e Trenta, fra la Grande Depressione e il New Deal dell'epoca di Franklin D. Roosevelt, passando per il periodo della guerra, fino al suo momento di più buia disperazione e all'arrivo provvidenziale di un angelo di nome Clarence, altro personaggio ormai iconico. E proprio Clarence, nella parte finale della pellicola, aprirà il sipario su una sorta di "realtà alternativa": cosa sarebbe accaduto se George, intenzionato a togliersi la vita, non fosse mai esistito.
Nel 2016 La vita è meravigliosa festeggia il suo settantesimo anniversario, e in occasione di una ricorrenza così importante questo Natale abbiamo deciso di rendere omaggio al capolavoro (non l'unico) di Frank Capra riportando dieci curiosità, aneddoti e retroscena a proposito di un film che non ha perso la sua capacità di appassionare e di far commuovere spettatori di ogni età... specialmente se (ri)visto il 25 dicembre!
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1. Un film nato da un biglietto d'auguri
La base per il soggetto de La vita è una meravigliosa va ricercata in un racconto scritto nel 1939 da Philip Van Doren Stern, intitolato The Greatest Gift; dopo aver tentato per anni di farlo pubblicare, ma senza successo, nel dicembre del 1943 l'autore decise di accontentarsi di stampare il testo su duecento biglietti d'auguri natalizi da spedire ad amici e familiari. Per vie misteriose, grazie a uno di questi biglietti The Greatest Gift giunse all'attenzione della RKO Radio Pictures, che ne acquistò i diritti per diecimila dollari, decisa a trarne un film con Cary Grant. Nel 1945 il progetto passò poi nelle mani di Frank Capra, che ne colse subito il potenziale e si mise al lavoro per trarne un copione; e La vita è meravigliosa rimarrà l'unico lungometraggio cinematografico in cui Capra sia accreditato come sceneggiatore.
2. Un Natale a trenta gradi
Le riprese de La vita è meravigliosa ebbero inizio il 15 aprile 1946 e si conclusero dopo tre mesi e mezzo di riprese, il 27 luglio 1946. Le sequenze dell'ultima parte del film furono girate quasi tutte in estate: pertanto, mentre nell'immaginaria cittadina di Bedford Falls veniva mostrato un freddo inverno con tanto di copiose quantità di neve, in realtà la temperatura sul set era superiore ai trenta gradi, e questo caldo torrido si può evincere dal sudore sul viso di James Stewart in diverse scene della pellicola: inclusa quella, famosissima, della corsa di George Bailey nella città ricoperta dalla neve, realizzata in pieno luglio.
3. Una neve rivoluzionaria
Nei film hollywoodiani dell'epoca, ogni qual volta fosse necessario mostrare una nevicata, la tecnica comunemente utilizzata sul set consisteva nel far cadere dall'alto fiocchi d'avena tinti di bianco, in grado di simulare in maniera abbastanza convincente l'effetto della neve. C'era però una controindicazione: a causa del rumore provocato dai fiocchi d'avena, nelle scene con la neve i dialoghi dovevano essere registrati in studio e aggiunti in post-produzione. Capra, tuttavia, voleva girare con il sonoro in presa diretta, evitando il ridoppiaggio, perciò studiò un nuovo metodo per la finta neve: una sostanza chimica chiamata foamite mescolata con acqua e sapone. Per l'intera lavorazione del film furono necessari oltre ventimila litri di questa finta neve che, una volta lanciata sul set, scendeva in assoluto silenzio; la trovata risultò talmente innovativa da far meritare al dipartimento degli effetti speciali della RKO un eccezionale riconoscimento 'scientifico' da parte dell'Academy.
4. Il gran rifiuto di Ginger Rogers
Per la parte della protagonista femminile, Mary Hatch, fidanzata e poi moglie di George Bailey, Frank Capra avrebbe voluto ingaggiare Jean Arthur, che aveva già recitato per lui ne L'eterna illusione e Mr. Smith va a Washington, in entrambi i casi in coppia con James Stewart; la Arthur, però, era impegnata a teatro con la commedia Nata ieri e dovette rifiutare il ruolo. La parte di Mary fu poi offerta a Ginger Rogers, che in seguito si sarebbe pentita del suo improvvido rifiuto, e ad altre attrici già affermate, prima di essere assegnata a Donna Reed, che da allora avrebbe conquistato una vasta popolarità sia al cinema che in televisione.
5. Uno Scrooge perfetto come villain
Un altro personaggio chiave de La vita è meravigliosa è Mr. Henry Potter, il ricco e spregiudicato banchiere di Bedford Falls, famigerato villain del film. Capra aveva preso in considerazione numerosi attori per il ruolo, fra cui Vincent Price e Thomas Mitchell (quest'ultimo avrebbe avuto invece la parte di Billy Bailey, lo zio di George), ma alla fine scelse il grande caratterista Lionel Barrymore: a convincerlo fu l'interpretazione 'vocale' di Barrymore nei panni dell'avido Ebenezer Scrooge in una versione radiofonica di Canto di Natale di Charles Dickens. Capra e il suo team ridefinirono l'aspetto di Barrymore basandosi sul personaggio maschile rappresentato dal pittore Grant Wood nel celebre dipinto American Gothic, in modo da rendere Mr. Potter più inquietante. Emblema di un capitalismo sfrenato e disumano, Henry Potter sarà eletto dall'American Film Institute al sesto posto nella classifica dei migliori villain nella storia del cinema.
6. Zio Billy e quei rumori fuori scena...
In una sequenza del film, lo zio Billy impersonato da Thomas Mitchell esce di casa decisamente ubriaco, e subito dopo si sente il rumore di contenitori dell'immondizia che si rovesciano sul marciapiede. Quest'ultimo dettaglio, però, non era previsto nel copione, né tantomeno fu provocato dall'attore: in realtà fu un membro della troupe a far cadere inavvertitamente alcuni oggetti di scena, proprio mentre Thomas Mitchell usciva dal campo dell'inquadratura. Mitchell, in compenso, colse l'occasione al balzo e, subito dopo quell'imprevisto frastuono, esclamò "Sto bene, sto bene!". Capra fu talmente soddisfatto del risultato che decise di tenere questa ripresa nel film, e 'ricompensò' il suo goffo dipendente con un extra di dieci dollari.
7. Un 'flop' dal successo intramontabile
A dispetto della sua statura di super-classico, dopo la sua distribuzione nelle sale, dal 20 dicembre 1946, La vita è meravigliosa non fu considerato affatto un successo commerciale. In Nord America il film incassò infatti sei milioni e mezzo di dollari: una cifra di tutto rispetto (fu uno dei trenta maggiori incassi dell'anno), però non sufficiente a recuperare il lauto budget investito dalla RKO per un progetto così ambizioso. Ma a dispetto di un guadagno inferiore alle previsioni, La vita è meravigliosa avrebbe acquisito una longevità inaspettata grazie ai suoi frequenti passaggi televisivi, che nel corso degli anni lo avrebbero trasformato in un appuntamento fisso e immancabile per gli spettatori proprio durante le feste natalizie.
8. L'Oscar mancato
All'edizione degli Oscar del 1946, La vita è meravigliosa si aggiudicò in tutto cinque nomination: miglior film, miglior regia, miglior attore, miglior montaggio e miglior sonoro. All'assegnazione dei premi, però, la pellicola di Frank Capra non poté nulla per arginare il trionfo del film evento dell'anno, I migliori anni della nostra vita di William Wyler, il capolavoro sul ritorno alla vita civile di un gruppo di reduci dalla guerra, che ottenne ben sette Oscar. Capra, uno dei beniamini dell'Academy (aveva già vinto un record di tre statuette come miglior regista), ricevette in compenso il Golden Globe per la miglior regia, e ha sempre dichiarato di considerare La vita è meravigliosa come il suo capolavoro.
9. Frank Capra, l'FBI e lo "spettro rosso"
Una testimonianza, retrospettivamente perfino divertente, dell'atmosfera di paranoia che si respirava in America agli albori della Guerra Fredda (da lì a poco negli USA si sarebbe aperto il vergognoso capitolo del Maccartismo) si può cogliere in un memo redatto da un agente dell'FBI il 26 maggio 1947, a proposito dei sospetti di simpatie filocomuniste da parte di Frank Capra. In questo documento si afferma che La vita è meravigliosa "ha rappresentato un ovvio tentativo di screditare i banchieri ingaggiando Lionel Barrymore come un personaggio alla Scrooge, in modo da renderlo l'uomo più odiato del film. Ciò, come indicano le nostre fonti, è un trucco abituale adoperato dai comunisti".
10. "Most inspirational movie of all time"
Ancora a proposito dell'imperitura popolarità del classico di Frank Capra, la sua importanza nell'ambito del cinema e della cultura è stata certificata in più occasioni pure dall'American Film Institute. Nel 1998, nella loro prima classifica dei capolavori del cinema americano, La vita è meravigliosa si piazzò all'undicesimo posto; nove anni dopo, nel 2007, nella versione aggiornata della classifica è sceso invece al ventesimo posto. Ma non finisce qui: la pellicola di Capra è stata inserita dall'American Film Institute anche nella Top 10 delle migliori love story del cinema americano, all'ottavo posto, al terzo posto nella Top 10 dei migliori film di genere fantastico o fantasy e, nel 2006, è stata eletta "most inspirational movie of all time", guadagnandosi il primo posto nella classifica dei cento film più edificanti e commoventi di tutti i tempi. Dulcis in fundo, oltre a un piazzamento nella Top 10 dei villain per Mr. Potter, George Bailey è stato inserito al nono posto nella classifica dei più grandi eroi del cinema a stelle e strisce, e James Stewart lo ha definito come il suo personaggio preferito fra quelli interpretati nella propria carriera.