C'è un modo assolutamente infallibile per capire quando un film molto atteso è veramente un disastro: quando subito prima dell'arrivo dei primi pareri della critica cominciano a circolare "voci" vicine alla produzione che parlano di litigi e dissidi interni, state pur sicuri che c'è qualcuno, o più di uno, che vuole mettere le mani avanti e cercare di salvare la propria carriera. Nonostante le smentite di circostanza e nonostante la promozione attualmente in corso da parte delle due superstar del film, è esattamente questo il caso de La Torre Nera di Nikolaj Arcel.
Progetto tormentato in partenza e che ha visto fin troppi cambiamenti sia in cabina di regia che nell'impostazione stessa di quella che, in teoria, sarebbe dovuta diventare una nuova saga cinematografica (e, forse, anche televisiva), questo primo adattamento del fantasy-western-scifi di Stephen King non solo deluderà i "fedeli lettori" ma anche coloro che al cinema vanno magari senza troppe pretese e cercano un'opera che sia in grado di avvincerli e conquistarli. E magari, chissà, lasciarli desiderosi di saperne e averne di più. Difficile però che sia questo il caso.
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La Torre che non c'era
Perché prima ancora di essere un adattamento molto discutibile, quello di Arcel è principalmente un brutto film: non particolarmente di impatto dal punto di vista estetico e nemmeno veramente mai in grado di sfruttare due attori del calibro di Idris Elba e Matthew McConaughey, ma nessuno di questi problemi è evidente quanto il vero e proprio disastro che deve essere avvenuto in fase di montaggio, visto che il film dà più e più volte la sensazione di essere frettoloso e svogliato, di non aver alcuna intenzione di offrire allo spettatore una possibilità di immersione o empatia. E di non avere in realtà nemmeno alcun interesse ad essere il primo capitolo di una nuova saga. Se i personaggi del film sembrano stanchi, apatici e svogliati per tutta la (breve) durata del film, vi possiamo assicurare che le stesse identiche sensazioni si riflettono anche sugli spettatori.
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È un bene quindi che il film duri solo un'ora e mezza? In realtà no, perché è proprio la volontà di rendere il film così asciutto e rapido il primo grande difetto di questo progetto: tutto il senso di epicità che dovrebbe circondare la saga, qualsiasi saga fantasy, qui non c'è mai e sfidiamo chiunque non abbia mai letto i libri di partenza ad appassionarsi ad un pistolero dal background praticamente inesistente e che di mitico ha solo le rivoltelle ed un vecchio credo o ad una Torre che ci viene definita centro dell'universo ma che in realtà sembra interessare ad un'unica persona, un misterioso uomo in nero. Anche qui nessuna motivazione, nessun elemento sorprendente, solo il solito e affascinante Matthew McConaughey che prova a fare quel che può, cioè puntare tutto su sguardi e sorrisi ammaliatori.
C'è una vecchia storia che lega questi due antagonisti? C'è stata una guerra in passato per questa Torre in apparenza così importante? E perchè questo Roland sembra essere così importante e così tormentato? Sono domande a cui il film non dà alcuna risposta e probabilmente domande che quasi nessuno spettatore si porrà nemmeno all'uscita della sala, perché questo La Torre Nera è un film che ci si scuote di dosso nell'arco di pochi minuti. È però un vero peccato perché i libri avrebbero meritato ben altra sorte, così come un personaggio affascinante e complesso come Roland Deschain, per non parlare poi di un interprete (pur tanto discusso alla vigilia per la sua etnia) come Idris Elba che in altre condizioni avrebbe effettivamente potuto dire la sua come pistolero misterioso e letale.
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"Vai, allora, ci sono altri film oltre a questo"
Chiunque sia lettore e conoscitore della saga di King non farà alcuna fatica a notare le tantissime e sconcertanti scelte di adattamento, ed effettivamente ci sarebbe da scrivere un saggio intero su come questo film dia l'impressione di aver proprio sbagliato ogni possibile approccio al materiale di partenza. Va detto che la saga di Stephen King è effettivamente sconfinata - perché non solo consta di otto romanzi e molteplici fumetti, ma in realtà con il passare degli anni si è "insinuata" e legata in qualche modo a tutta la bibliografia kinghiana rendendo di fatto La Torre Nera un'unica grande opera che raccoglie (quasi) tutto quello che abbia mai scritto - ma è impossibile non pensare che potesse esserci un modo, o forse tanti modi, migliore per avvicinare i nuovi spettatori ad un universo immaginifico e ricco come quello creato da King.
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Nulla del fascino, del mistero, dell'ambiguità su cui si fonda la saga letteraria è presente: le spiegazioni e le risoluzioni che i lettori conquistano pian piano, centinaia di pagine alla volta, qui sono spiattellate fin dai primi minuti con tale fretta e superficialità da risultare francamente ridicole e non-sense. Tutte le fantastiche idee di King, anche solo del primo libro, che sarebbero potute diventare scene cinematografiche potenti (ci viene da pensare all'incipit nel deserto, la rosa solitaria nel lotto di New York, la sorte di Jake Chambers etc etc...) qui sono inspiegabilmente tralasciate a favore di scene banali, già viste e senza alcun mordente. Perfino le (due) sequenze di combattimento non appassionano e non riescono mai a rendere il fascino di un personaggio che dovrebbe essere IL pistolero. Che dovrebbe essere un personaggio in realtà perfetto per il grande schermo.
Per i fan della saga letteraria quindi l'unica gioia rimane quella di scovare i tanti rimandi più o meno nascosti alle opere di King (It e Shining si vedevano anche nei trailer, noi abbiamo intravisto Cujo e Christine, ma chissà quanti altri ce ne saranno) e consolarsi del fatto che la loro opera non è stata certamente rovinata, perché de La Torre Nera di King qui francamente non c'è nessuna traccia. Forse è anche per questo che lo stesso Stephen King continua a ritenersi (apparentemente) soddisfatto di tutti questi adattamenti sbagliati: è perfettamente consapevole che chiunque si accosti alla sua opera troverà un mondo, anzi tanti mondi, ancora intatti e inesplorati, ancora ricchi di quella magia che sul grande schermo non è mai veramente arrivata. E, a questo punto, probabilmente non arriverà mai.
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1.5/5