Dopo El Cid e El internado: Las cumbres, su Prime Video arriva l'ennesima serie TV spagnola, in questo caso tratta dal romanzo omonimo di María Dueñas Vinuesa (autrice anche de El tiempo entre costuras). Come vedremo in questa recensione de La Templanza, la serie diretta da Guillem Morales, Alberto Ruiz Rojo e Patricia Font è un dramma romantico ambientato alla fine del XIX secolo, che sceglie di raccontare le vite dei suoi due protagonisti, Mauro e Soledad, partendo addirittura da vent'anni prima del loro incontro.
Al centro di questa storia un amore sbocciato nella maturità, che per certi versi potrebbe anche ricordare quello de L'amore ai tempi del colera, ma che manca dello struggimento e del trasporto che aveva reso la passione repressa tra Fiorentino e Fermina a suo modo così coinvolgente. Per quanto sia affascinante seguire Mauro e Soledad nelle loro avventure di vita in quattro paesi differenti - il Messico, la Spagna, l'Inghilterra e Cuba - e assistere alle circostanze che li porteranno poi ad intrecciare i loro destini, il legame che li unisce non risulta mai così credibile come invece dovrebbe essere in una storia che si prende così tanto tempo per costruire le proprie basi.
Mescolando l'epicità delle grandi saghe familiari di stampo sudamericano alle atmosfere decisamente sopra le righe tipiche delle soap opera da tv generalista (la prima a venire in mente è senza dubbio Il segreto), La Templanza mette in campo un enorme sforzo produttivo per creare lo sfondo su cui si muovono i suoi protagonisti (la cura messa nelle scenografie e nei costumi non può che colpire), ma non sembra mai trovare il giusto tono con cui raccontare la propria storia. A temi come l'immigrazione in altri continenti, la tratta degli schiavi, il ruolo dal punto di vista economico del "Nuovo Mondo" nei cambiamenti sociali che stanno avvenendo in quello Vecchio non si dà il peso che meriterebbero, soprattutto visto che ne La Templanza sono elementi centrali. Sono il romanticismo (che come dicevamo non sempre funziona) e gli intrighi economici fra famiglie a farla da padrone in questa storia, peccato che proprio per questo non si riesca a catturare mai del tutto lo spettatore.
Dal Vecchio al Nuovo Mondo
Mauro (Rafael Novoa) è un povero immigrato spagnolo che - dopo la morte della moglie - è partito alla volta del Messico, con i due figli piccoli, per cercare fortuna. Nel nuovo continente, dopo non poche disavventure, riuscirà a costruirsi un solido patrimonio, questo anche grazie alla amicizia con l'indio Santos, che è per lui un insostituibile sostegno ed alleato. Soledad (Leonor Watling), invece, viene costretta a sposare giovanissima il ricco imprenditore inglese Edward Clayton (prima promesso di sua sorella Ines, poi invaghitosi irrimediabilmente di lei): la donna si costruirà una vita in Inghilterra, ma il suo cuore resterà sempre legato ai vigneti di famiglia e alla Templanza, la tenuta dove i suoi producono vini da generazioni. Né Sol né tantomeno Mauro (che è diretto a Cuba per cercare di salvare le ricchezze accumulate con fatica) sospettano che il destino li riporterà presto in Spagna e legherà le loro esistenze a quella della Templanza che, come l'amore che sboccia lentamente tra i due, troverà pian piano nuova vita.
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La vicenda narrata nella serie copre quindi un ampio arco temporale, seguendo tutte le curiose vicende che porteranno i due protagonisti al fatidico incontro che cambierà radicalmente le loro esistenze. L'idea di seguire come gli ingranaggi del destino si muovono per portarli a stare insieme è affascinante (sopratutto se pensiamo a come la "preparazione" del loro amore venga paragonata a quella del vino, lenta ed estremamente dilatata nel tempo), molto spesso però le svolte prese dalla narrazione sono cosi irrealistiche (incontri fortuiti, morti casuali, ritrovamenti inaspettati di oggetti di fondamentale importanza...) da minare la credibilità della vicenda, smorzando di conseguenza il coinvolgimento dello spettatore. Come dicevamo La templanza è a tratti epica saga familiare a tratti soap opera eccessiva e sopra le righe: un mix che può piacere, di questo siamo convinti, ma che deve saper mantenere il giusto equilibrio per non sfociare nella leziosità esagerata, e purtroppo questa serie non sempre ci riesce.
Un amore che dovrebbe fare scintille, ma...
Tornando a quanto dicevamo all'inizio, l'elemento che dovrebbe trascinare di più lo spettatore nella visione de La Templanza dovrebbe essere la passione che sboccia tra i due protagonisti, Marcus e Sol. L'amore che li lega, però, viene messo così in ombra da tutto ciò che gli accade intorno (intrighi vari ma soprattutto i tentativi disperati da parte di entrambi di recuperare i loro sfuggevoli patrimoni) da risultarne quasi schiacciato. La passione tra Marcus e Sol, quando finalmente ha la possibilità di esplodere, lo fa quasi in sordina, lontana dal tanto atteso culmine che in una storia di questo tipo dovrebbe rappresentare. Addirittura, per gran parte della visione, è l'evolversi dei rapporti di fratellanza (ad esempio quello tra Sol e sua sorella Ines) o d'amicizia (in particolare quello tra Mauro e Santos) in qualche modo secondari a coinvolgere maggiormente.
La Templanza è una serie capace di catturare grazie alla maestosità delle sue ricostruzioni, alla grande cura messa in costumi e scenografie, e all'enorme spazio geografico che copre, permettendo a chi guarda di viaggiare dal Vecchio al Nuovo Mondo e mostrandogli realtà magari più conosciute ed altre decisamente più esotiche. I grandi cambiamenti storici del periodo e certe tematiche che sarebbero spunto per interessanti approfondimenti vengono però - come è prevedibile in una storia di questo tipo - messi da parte in favore della storyline romantica, che però a sua volta è un pò soffocata da tutti gli intrighi che fanno procedere la narrazione e che non gli danno la possibilità di respirare (e coinvolgere così lo spettatore). Se ci sarà una seconda stagione, cosa che è probabile visto il finale della serie, speriamo che alla passione tra Marcus e Sol possa finalmente fare scintille.
Conclusioni
Come spiegato nella nostra recensione de La Templanza, la serie tv Prime Video ha alle spalle un enorme sforzo produttivo, ma non riesce a dare il giusto spazio alla storia d’amore che racconta. Se ci sarà una prossima stagione speriamo che la passione tra Marcus e Sol possa finalmente fare scintille.
Perché ci piace
- Scenografie e costumi molto curati.
- Certi spunti che la storia offre...
Cosa non va
- ...ma a cui non viene dato il giusto spazio.
- La storia d'amore tra Marcus e Sol che non coinvolge come dovrebbe.