Dopo aver debuttato alla Festa del Cinema di Roma, da giovedì è arrivato anche in sala: La Stranezza di Roberto Andò racconta Luigi Pirandello in un viaggio di ritorno nella sua Sicilia, per il compleanno di Giovanni Verga e un funerale, quello della sua amata balia. In quell'occasione, l'autore in un momento di crisi creativa, fa la conoscenza di due becchini, aspiranti drammaturghi, che gli aprono un mondo di spunti narrativi e vanno ad aggiungersi, forse, per citare lo stesso Andò, alla "folla di personaggi che bussano ogni giorno alla porta della sua immaginazione". Forte di questa ispirazione, Pirandello scrive e mette in scena Sei personaggi in cerca d'autore. Abbiamo incontrato gli interpreti Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone, ancora in modalità "pirandelliana", in perfetta fusione tra persona e personaggio.
Videointervista a Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone
Il momento giusto per Pirandello
Roberto Andò aveva avuto tra le mani la biografia di Pirandello curata da Gaspare Giudice molto tempo fa, regalatagli da Sciascia. È stato però grazie a voi, Ficarra e Picone, che ha capito che era il momento giusto per portarla al cinema. Perché avete pensato che fosse ora di fare questo film?
Valentino Picone: Il momento giusto si può riferire sia a noi che a chi andrà a vedere il film. Per noi perché noi siciliani Pirandello lo abbiamo frequentato. Un po' lo frequentiamo ogni giorno per strada ma Pirandello lo frequenti anche leggendolo, paradossalmente. Ogni tanto incontri Pirandello pure nei libri, succede questa cosa e quindi ci sembrava il momento giusto. E forse in questo momento fare un film sulla creatività, su come nasce l'idea che cambia, le stranezze che abbiamo in testa e che possono concepire qualche cosa di grande, penso che sia un momento interessante per farlo.
Salvo Ficarra: Poi Roberto ci ha coinvolto in questa cosa. Quando mi ha detto: "ti vedo che fai Pirandello". Interpretare Pirandello per me è stata una cosa nuova anche, una cosa che non mi aspettavo.
Toni Servillo: Un'idea vincente!
Salvo Ficarra: Nel film vedrete poi che c'è stato un lavoro importante di make-up. Anche per Toni che ha fatto Ficarra nel film.
Toni Servillo, come hai accolto questa possibilità di essere complice di questa trasposizione?
Toni Servillo: Avevo dei dubbi sull'interpretare Ficarra perché la sua statura la conosciamo tutti, i suoi romanzi. Questo è il terzo film che faccio con Roberto Andò, ho una consuetudine, un affetto, una complicità che risale ormai a molti anni addietro. Quando mi ha spiegato il meccanismo che sottintendeva la sceneggiatura, cioè raccontare Pirandello nel momento in cui sta concependo i Sei Personaggi in cerca d'autore che lui chiama "La stranezza" e che la messa a fuoco di questa grande avventura artistica è propiziata dall'incontro di due becchini che sono anche due teatranti amatoriali che sarebbero stati Salvo e Valentino, mi è sembrato già che l'idea fosse veramente sorprendente e non rutiniera, quindi foriera di cose buone. Il film durante la lavorazione ci ha sorpreso ancora di più della sceneggiatura. È un film che si è fatto anche durante, a partire dalla sceneggiatura che era già molto buona perché questo contenuto che era in nuce, cioè l'incontro tra un genio e due attori amatoriali siciliani sperduti in un paesino della Sicilia, è molto interessante.
Persone e personaggi
C'è infatti un momento molto bello che lascia presagire cosa ci aspetterà in termini di riflessioni, nel primo confronto-dialogo che hanno i due becchini, aspiranti drammaturghi con Pirandello quando non sanno chi egli sia.
Toni Servillo: È una discussione poi che fanno mangiando su un tavolo apparecchiato su una bara, anche questo è molto interessante e divertente.
È questo un film sul rapporto che c'è tra finzione e realtà, non solo nello spettacolo ma nella vita?
Toni Servillo: Sì, questo senza pesantezze, però, perché poi è diventato un po' anche un cliché legato alla figura di Pirandello. Sappiamo che è stata un'ossessione per Pirandello, per tutta la vita, questa confusione tra persona e personaggio nel teatro, nei romanzi e nelle novelle. Questo film lo racconta. Al punto che noi non sappiamo se Bastiano e Onofrio esistano davvero o se siano anch'essi stati convocati da Pirandello nella sua mente, se siano due creature della sua fantasia.
O forse lo sono Ficarra e Picone?
Salvo Ficarra: Noi non esistiamo. Non vorrei essere negazionista ma Ficarra e Picone non esistono, siamo un'invenzione dei poteri forti.
Toni Servillo: l'eccellenza tra cinema e teatro
Osare di più
Sei personaggi in cerca d'autore, così come vediamo nel film, non fu accolto benissimo, almeno nella sua prima messa in scena e fu apprezzato dopo. Non dovrebbe essere un po' questo adesso anche il ruolo del cinema, dei cineasti, degli attori, fare quello stesso tipo di operazione che ha fatto Pirandello: non accontentarsi di ciò che si pensa voglia vedere il pubblico in quel momento ma fare un piccolo passetto in avanti, osare?
Salvo Ficarra: Sicuramente uscire dalla comfort zone è un passo in avanti per tutti. Per noi metterci alla prova in un film così significa sicuramente arricchire il nostro bagaglio di esperienza, la nostra professionalità. È anche un'esperienza nuova per il pubblico, vedere mescolati degli attori fuori da steccati, da pensieri, semplicemente vedere uno spettacolo che appunto ha più chiavi di lettura. Ognuno poi prenderà quella che vuole, quella che preferisce, quella che ama. C'è sicuramente la Sicilia ingenua, bellissima e vergine di quegli anni. C'è un Pirandello sicuramente fuori dai dogmi scolastici. Nei Sei personaggi in cerca d'autore c'è poi una rappresentazione teatrale viva sia amatoriale che professionale. Ci sono i rapporti personali, la famiglia, la sorella, l'amore, ci sono tantissime chiavi, è un piatto ricco, è come una caponata.
Toni Servillo: Penso che sia obiettivo di ogni artista ma anche di ogni persona che si pone dei traguardi, quella di fuggire dalla routine, di sorprendersi nella speranza che poi la sorpresa che prova lui sia anche una sorpresa per chi assiste.