È stato sulla bocca di tutti tra lo stupore generale di addetti ai lavori che da tempo si rammaricavano delle sale vuote: La stranezza di Roberto Andò, superando anche il successo de Il colibrì di Francesca Archibugi, nel week end di uscita, a cavallo del ponte di ognissanti, ha fatto record di incassi, salendo al primo posto in classifica e battendo persino un blockbuster americano, Black Adam, con un re dell'intrattenimento come Dwayne "The Rock" Johnson.
Il miglior debutto italiano dell'anno arriva, quasi a fine 2022, a dare speranza di rinascita per il cinema italiano di qualità e a fare da propulsore per una riflessione più ampia su come sia cambiata la fruizione e soprattutto cosa cerchi il pubblico dal buio della sala.
Con La stranezza, Roberto Andò ha compiuto una magia che può essere spiegata in 5 punti: i motivi di un successo inaspettato ma pieno di cinefila speranza.
1. Unisce pubblici diversi
Era dicembre del 2019 e Il primo Natale, sesto film da registi di Ficarra e Picone sbancava il botteghino, diventando il primo film italiano del 2019 e pellicola dei record nella filmografia del duo siciliano. Da allora abbiamo attraversato una pandemia e la sala da tempo ormai langue, in attesa di film salvezza come quello. Dall'altro lato della barricata, almeno apparentemente, un baluardo del cinema cosiddetto d'autore, Toni Servillo, subito dopo, in barba a restrizioni e limitazioni, ha collezionato una serie di grandissimi film di successo, tra cui tre pezzi da novanta, tutti presentati alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia: Qui rido io di Mario Martone, È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, Ariaferma di Leonardo Di Costanzo. Con una semplice addizione immaginaria, è facile comprendere come la prima magia de La stranezza si sia compiuta: il pubblico di Ficarra e Picone si è andato ad unire a quello di Toni Servillo contando sulla garanzia di un risultato di qualità. Ecco svelato il primo motivo del grande successo del film di Andò.
La stranezza, la recensione: sei personaggi in cerca di un regista
2. Attira intellettuali e amanti del teatro
C'è chi ha definito Roberto Andò "un intellettuale prestato al cinema", come a dire che la settima arte fosse un divertissement per l'autore. Potrebbe però essere proprio questa accezione a suggerirci il secondo motivo del successo de La Stranezza al cinema. Chi ha da tempo abbandonato il cinema di intrattenimento per avvicinarcisi solo in caso di esperienze alla "Nouvelle Vague", ha trovato nell'esperimento La stranezza una riflessione acuta e filosofica sul rapporto che c'è tra finzione e realtà, non solo nello spettacolo ma nella vita e si è dunque aggiunto al "bacino di utenza" classico del film, di fatto aumentandone la domanda. Ficarra e Picone hanno dimostrato di saper usare l'ironia con intelligenza e piglio sociologico. Inoltre, a vedere La stranezza stanno andando anche gli amanti del teatro, quelli che quest'ultimo sono tornati a frequentarlo ed affollarlo, come ci dicono i numeri in crescita rispetto ad altri settori.
3. È commedia e dramma
Del fuoco del suo film biografico su Pirandello, Roberto Andò ha scritto nelle note di regia: "Dall'incontro di due becchini, Nofrio e Bastiano, che per diletto fanno teatro, (Valentino Picone e Salvo Ficarra), con Pirandello (Toni Servillo) nel fatidico 1920, è venuto fuori un film divertente e misterioso, un mosaico in cui si compongono vertiginosamente i piani della realtà e della fantasia, del caos e dell'ordine, della tragedia e della commedia, della vita e della morte, temi cruciali alla vita in Sicilia, ma validi in ogni luogo del mondo".
E cosa c'è di più italiano, cinematograficamente parlando, del "ridendo e scherzando" di Ettore Scola, tanto caro alla nostra tradizione e al nostro grande cinema. La commedia e il dramma si mescolano insieme in La stranezza e gli spettatori hanno sentito il sapore autentico di un passato fastoso, correndo in sala a riscoprirlo.
4. La Festa del Cinema
A chi si chiede, in questi ultimi tempi, quale sia diventata la funzione dei festival di cinema, la risposta sta proprio nella quarta ragione per cui La stranezza ha raggiunto un tale riscontro di critica e pubblico: La Festa del Cinema di Roma che ha presentato il film in anteprima gli ha dato la giusta attenzione e ha contribuito alla sua gloria, puntando sul titolo tutti i suoi riflettori. Il grande evento dunque ha fatto da cassa di risonanza per sottolineare il valore della pellicola, a prova che le manifestazioni cinematografiche possono ancora fare la differenza.
La stranezza, Toni Servillo: "L'obiettivo di ogni artista è fuggire dalla routine"
5. Il passaparola
Per un film che rientra nella più grande tradizione del cinema italiano classico, solido, c'è stato un modo di comunicarlo che ha saputo andare oltre questo impianto consuetudinario e sfruttare il passaparola. La risposta positiva al film arrivata durante la Festa di Roma da parte non solo della carta stampata e della critica di settore ma anche del "popolo", è stata usata per arrivare a chi ormai, cerca la chicca da scoprire, e le commedie leggere e superficiali, quelle che un tempo facevano "sbigliettare", preferisce guardarsele in piattaforma. Dal pomeriggio o serata al cinema ci si aspetta l'evento, qualcosa in più, di cui discutere, come ha detto l'altra trionfatrice al box office, Francesca Archibugi, "tornando a casa, con le mani in tasca".