La Storia, la recensione: una serie tra le pagine della Storia italiana

La recensione dei primi due episodi de La Storia, la serie di Francesca Archibugi tratta dal romanzo di Elsa Morante, presentata in anteprima alla Festa di Roma e in onda prossimamente su Rai1.

La Storia, la recensione: una serie tra le pagine della Storia italiana

C'è un'espressione che si usa spesso negli articoli, quando la storia fittizia incontra quella dei libri che si studiano a scuola: la storia con la "s" maiuscola, come se avesse più dignità di quella familiare e delle persone comuni, vere o verosimili che siano. In realtà sono entrambe meritevoli di attenzione e il trucco da parte di un narratore è saper bilanciare le due parti per provare a far passare un messaggio, un'idea, un intento.

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La storia: Elio Germano con Jasmine Trinca e Christian Liberati in una foto

Partendo dall'omonimo romanzo di Elsa Morante, Francesca Archibugi in La Storia prova ad unire i due tipi di racconto per trasporre per immagini quella di Ida, una maestra elementare che si ritrova a dover gestire una casa e una famiglia da sola mentre non vuole far scoprire a nessuno che è ebrea per non venire deportata insieme ai figli, durante gli anni '40, con la Guerra in corso e il diffondersi del Fascismo. Parleremo dei tanti aspetti che rendono la serie, presentata in anteprima coi primi due episodi alla Festa del Cinema di Roma 2023 e in arrivo nel 2024 su Rai1, simile a L'amica geniale negli intenti produttivi, ma purtroppo molto meno nel risultato finale.

Una trama semplice

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La storia: il cast in una foto della serie

Il trucco spesso per una storia - useremo più volte questa parola non a caso nella nostra recensione - riuscita è partire da qualcosa di molto semplice per inserirlo in un contesto più ampio, complesso e stratificato. La trama de La Storia si inserisce perfettamente in questo contesto: la maestra elementare di cui parlavamo, interpretata da Jasmine Trinca che le dona mestizia e debolezza, diviene una vittima non solo degli eventi storici ma anche e soprattutto di quelli del nucleo familiare. Ovvero essere rimasta vedova e aver dovuto crescere un figlio da sola, lasciandogli troppa libertà e diventandone quasi succube, mentre lui frequentava amici fascisti pensando di fare del bene al Paese combattendo per la Patria e soprattutto per il Duce.

La Storia Jasmine Trinca
La storia: una scena

La donna, che fa di tutto per non far sapere che è ebrea per evitare le deportazioni, di cui i più allarmisti parlano ma nessuno ancora crede che possano accadere per davvero, subisce uno stupro da un soldato tedesco che la metterà incinta, rendendola madre di un figlio illegittimo. Uno scandalo per l'epoca ovviamente, che lei prova nei limiti a far passare inosservato, nascondendo la gravidanza e il parto alla meno peggio, tenendo il bambino chiuso in casa il più possibile e utilizzando altri stratagemmi più o meno riusciti. Nonostante l'interpretazione toccante della Trinca, però, la serie non sembra mai davvero spiccare il volo in questo incipit.

La storia: le prime immagini della serie tratta dal capolavoro di Elsa Morante (VIDEO)

Uno sviluppo che non prende mai il volo

La Storia Jasmine Trinca
La storia: Jasmine Trinca in una scena

La Storia era già diventata un film (per la tv e per il cinema in due versioni distinte) diretto da Luigi Comencini nel 1986 e interpretato da Claudia Cardinale. Ma qual è la storia di questo racconto, come da titolo, nel caso non si fosse mai letto il romanzo? Francesca Archibugi non lo riesce a spiegare fino in fondo, se non nell'ottica di questo grande romanzo familiare che evidentemente attraverserà più anni ed eventi storici realmente accaduti. Ciò che colpisce e differenzia il racconto da altri visti in precedenza sul tema è il rapporto di genuino amore fraterno che Nino, il primogenito, prova per il fratellino bastardo che si ritrova a sorpresa in casa, ben reso dal giovane e acerbo interprete.

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La storia: Valerio Mastandrea in una scena della serie

La paura per i bombardamenti e soprattutto per il destino degli ebrei, il discorso sull'identità religiosa che diventa anche identità personale da nascondere a tutti i costi per paura, emergono dalla narrazione ma non riescono ad arrivare totalmente al cuore dello spettatore. Lo stesso dicasi per la ricostruzione scenica, che ricorda lo sforzo produttivo de L'amica geniale e di quel quartiere napoletano che qui diventano i vari San Lorenzo, Testaccio, il ghetto ebraico della capitale, ma anche in questo frangente non raggiunge quelle vette di tensione narrativa, affidandosi al ritmo compassato e alla recitazione sopra le righe di una fiction Rai.

Una fine che fa ben sperare

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La storia: Jasmine Trinca in una scena della serie

C'è un elemento che però ci lascia un minimo di speranza per le puntate a venire: il flashforward iniziale con tanto di svolta crime - che tra l'altro ricorda proprio l'incipit de L'amica geniale - che poi torna indietro nel tempo per raccontare in voice over, come una favola amara, un pezzo di Storia italiana. Archibugi decide però di affidarsi a qualcosa di estremamente cronologico e ad una regia che non ha, purtroppo, particolari guizzi. Nonostante alcune sequenze particolarmente riuscite - come una scena dedicata ai bombardamenti - il risultato finale non mette un'eccessiva voglia di continuare la visione negli episodi successivi, e questo per un prodotto seriale non è esattamente un ottimo punto di partenza.

Conclusioni

Abbiamo parlato di identità culturale nella recensione de La Storia, il fil rouge che muove la protagonista ben interpretata da Jasmine Trinca tra le pagine della Storia d’Italia. Nonostante alcuni accorgimenti e alcune scene particolarmente efficaci, è il prodotto nel suo insieme (i primi due episodi in questo caso) che non convince. Non riesce ad instillare nello spettatore la curiosità di proseguire la storia del titolo, nonostante il flebile tentativo, a livello narrativo e produttivo, di renderlo qualcosa di più di una fiction Rai.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Jasmine Trinca, il dolore e la paura che dona al suo personaggio.
  • Il rapporto tra Nino e il fratellino.
  • La sequenza dei bombardamenti.
  • L’inizio ritmato in flashforward…

Cosa non va

  • … che però poi passa velocemente ad una narrazione fortemente cronologica ed estremamente compassata.
  • L’ammiccamento all’Amica Geniale che non fa completamente centro.
  • La recitazione acerba o esasperata da fiction Rai.