CineKult continua a celebrare il cinema di genere italiano del passato con un'incursione nel genere zombesco (di ben cinque titoli) avviato da Zombi 2 di Lucio Fulci, primo horror del regista romano che portò il genere a vette di sadismo e visionarietà assolute, con un'estetica progressivamente più esclusiva e personale. Sacrosanta l'attenzione superiore data al suo film, con l'edizione più ricca di contenuti extra di tutta la collana. Una collector's a due dischi che non sfigura affatto di fronte alle versioni estere, soprattutto quella americana firmata Anchor Bay. Se la qualità tecnica è sicuramente buona, con un bel video ripulito, sono gli extra a fare la differenza con ben quattro documentari della durata complessiva di 150 minuti, zeppi di interviste, qualche featurette, gallery, trailer. Finalmente un tentativo anche in Italia di trattare un film di culto con il rispetto e la completezza di materiali che andrebbero sempre auspicati.
Meno riuscito ma altrettanto importante Zombi 3 (film sulle cui speranze di uscita in Italia si dibatte da anni) sempre di Lucio Fulci. Film bersagliato dai più disparati problemi produttivi, girato nel 1988 in piena fase discendente del genere con un Fulci stanco e malato. La versione è su standard tecnici discreti, ma con qualche problema di audio e comprende il prologo e un paio si scene inedite. Nonostante le condizioni produttive e i dissidi sul set il film non è privo del tocco inconfondibile del regista italiano che emerge in alcune sequenze decisamente gustose. Accurato il documentario di 40 minuti ricco di testimomanianze sul film, compresi i motivi che portarono Fulci ad abbandonare il set lasciando il film nelle mani di Claudio Fragasso che finì poi per proseguire la saga con il dimenticabile Zombi 4 - After Death, girato lo stesso anno e ovviamente presente nella collana. Killing Birds, noto anche come Zombi 5 - Killing Birds, invece è in realtà precedente e il fuorviante titolo è solo il risultato di un meccanismo di sfruttamento commerciale del film sul mercato estero. Datato 1987, prodotto da Joe D'Amato e diretto da Claudio Lattanzi (conosciuto anche come Claude Milliken) è un progetto a bassissimo budget con una troupe ridotta ai minimi, che mescola curiosamente morti viventi e uccelli assassini. Belli gli extra in cui Lattanzi stesso illustra le caratteristiche e i limiti più evidenti della produzione, come il finale in cui vennero inseriti i dettagli degli uccelli con inquadrature girate a Roma a film completato. Infine Zombi Holocaust di Marino Girolami del 1979. Senza aggiungere una virgola al genere, Girolami dirige comunque un film più fresco dei precedenti, capace di solleticare, già dal titolo dai chiari rimandi cannibalici, i pruriti voyeuristici più tipici del genere. Un paio di scene cult poi lo consegnano all'immortalità di nicchia. Numerosi gli inserti da altri film del periodo come usanza dell'epoca, a conferma dell'arte tutta italiana del tempo di costruire cinema dalle situazioni più disparate.La serie Zombie di CineKult
Uno sguardo approfondito alle uscite CineKult di ottobre, dedicate alla serie Zombi, dal primo e mitico Zombi 2 di Lucio Fulci (omaggiato di un'edizione sontuosa) a Zombi Holocaust di Marino Girolami