Il 4 novembre 1921, dopo un lungo viaggio in treno che ha mosso gli animi dell'Italia intera, i resti di un'ignoto soldato caduto durante la Prima Guerra Mondiale vengono tumulati al Vittoriano a Roma. Le vicende dietro questo avvenimento così importante per la storia del nostro paese vengono raccontate dal regista Francesco Miccichè ne La scelta di Maria, un docufilm con una componente di fiction che arriva proprio il 4 novembre 2021 su Rai1, a 100 anni da questo importante evento. In questo film ci viene raccontata la storia di Maria Bergamas, una madre che come molte ha perso suo figlio sul campo di battaglia, morto per la patria e mai più trovato; sarà lei a scegliere la salma, tra le undici recuperate nei territori di battaglia, di quel milite ignoto, un simbolo che rappresenterà tutti i giovani morti in guerra a cui non è stato possibile dare un nome. Abbiamo potuto assistere alla conferenza di presentazione di questo docufilm in cui il presidente di Rai1 Stefano Coletta, la produttrice Gloria Giorgianni, il regista e gli attori Sonia Bergamasco, Cesare Bocci e Alessio Vassallo hanno raccontato l'esperienza di lavorare ad una produzione di così elevata valenza storica.
La storia in prima serata su Rai1
Il primo a prendere la parola è stato Stefano Coletta che ha sottolineato come la rete ammiraglia sia stata felice di ospitare una tale storia: "Quella della sera del 4 novembre è davvero un'operazione di servizio pubblico che racconta un pezzo dell'identità di questo paese. Vedendo questo docufilm ho provato una grandissima commozione, la mia emozione e quella dei miei collaboratori è stata autentica. Ho trovato la prova attoriale di Sonia Bergamasco incredibile: non usa orpelli e si consegna con generosità a ritrarre questa madre delle madri, la madre del milite ignoto, e ci regala una prova che lascia esterrefatti per questa sua capacità di interpretazione." Il direttore ha poi aggiunto: "Con questo prodotto speriamo di riconsegnare un pezzo della nostra storia a tanti giovani che non conoscono le vicende del milite ignoto." Anche la produttrice Gloria Giorgianni ha voluto porre l'enfasi su questo aspetto: "È un pezzo dell'identità italiana raccontata da un punto di vista femminile. Questo film nasce dall'esigenza di raccontare qualcosa che pensiamo i giovani non conoscano."
Prima Guerra Mondiale: i 10 migliori film
Una commistione di linguaggi
Anche il regista Francesco Miccichè ha ovviamente parlato di questo progetto e della sua nascita: "Il lavoro di un regista penso sia sempre quello di mettere gli attori nelle condizioni migliori per poter dare il meglio. Questo film nasce da un'idea di Cesare Bocci che un giorno a casa sua mi ha raccontato questa storia di cui io sapevo poco, infatti una delle caratteristiche di questa pellicola è che l'abbiamo scritta e realizzata in tempi record: dalla chiacchierata a fine febbraio abbiamo iniziato a scrivere a maggio. Ci siamo messi a studiare, abbiamo approfondito questi tre personaggi dai racconti, dal diario chiamato appunto Ignoto Militi e dagli atti." La particolarità di questa produzione non è solo quella di integrare la fiction con filmati reali, ma di fondere altri metodi narrativi come l'animazione e delle possibili interviste ai protagonisti della vicenda, un aspetto su cui il regista ha dichiarato: "La scelta di ricostruire le interviste è dovuta al fatto che ci sembrava un prodotto idoneo ad un messaggio più sperimentale, dove c'era comunque anche l'animazione e una commistione di linguaggi. Pensiamo diano una grande empatia ed emozione al film."
La madre d'Italia
Sonia Bergamasco è l'interprete di Maria Bergamas, colei che venne eletta la madre d'Italia, una donna che aveva perso suo figlio in guerra e che, come tante, non aveva mai avuto la consolazione di poterlo piangere su una tomba. L'attrice ha così parlato di questa esperienza: "Il nostro è stato un lavoro di squadra, un lavoro condiviso. Girare nei luoghi delle vicende è stato essenziale e il valore aggiunto che ha arricchito il tutto è stata la partecipazione sentita ed empatica della gente del luogo. Io ricordo con molta precisione la giornata dedicata al lavoro nella basilica di Aquileia, la partecipazione della gente che era in costumi d'epoca era vera, era un sentire comune che ha dato valore a quello che stavamo facendo. Mi sono accostata a Maria con pudore, non ho mai pensato di immergermi nel suo cuore perché sarebbe qualcosa di pornografico a mio avviso."
Cesare Bocci, interprete dell'Onorevole Luigi Gasparotto, è colui che per primo ha proposto l'idea di dedicare una produzione alla storia del milite ignoto: "Un mio amico raccontava di questo nonno che faceva il macchinista di treni e del viaggio da Aquileia a Roma con commozione. Questa forte emozione mi ha incuriosito, perché era così poco conosciuta. In un'Italia che era profondamente divisa, vedere tutte quelle persone lungo i binari del treno era qualcosa di eccezionale. Così mi sono messo a cercare e mi è venuta una curiosità che da bambino non avevo, prima andavamo davanti al monumento, cantavamo l'inno e finiva lì, ma è incredibile come questa storia ci ha unito."