Quindici anni in soffitta, a prendere polvere tra i tanti vecchi format incapaci di resistere all'evoluzione televisiva, senza che nessuno ne avesse mai sentito la mancanza. Poi dal niente Mediaset ha deciso di rilanciare La ruota della fortuna, versione nostrana del format statunitense Wheel of Fortune, in onda sull'emittente NBC dal lontanissimo 1975.
Precedentemente condotta da Augusto "Casti" Mondelli, Mike Bongiorno ed Enrico Papi, La Ruota della Fortuna è tornata a girare grazie a Gerry Scotti, che ogni sera, dallo scorso 6 maggio e per tutto il mese, allieta i telespettatori del pre-serale di Canale 5, pur senza le discutibili pellicce da smerciare, come avveniva ai tempi di colui che ha condotto La Ruota della Fortuna per 14 lunghissimi anni e 3.125 puntate. Mike Bongiorno, nato esattamente 100 anni or sono, il 26 maggio 1924. Ed è proprio a questo centenario che Mediaset si è attaccata con le unghie e con i denti per giustificare il rilancio della Ruota, con tanto di comunicato ufficiale ad "omaggiare" il leggendario Mike.
L'ipocrisia Mediaset
Peccato che fu proprio Bongiorno, nel 2009 da Fabio Fazio a Che Tempo che Fa, a denunciare il trattamento ricevuto dall'azienda in cui aveva lavorato per oltre 30 anni. "A Natale non è arrivato il rinnovo del contratto. Adesso chi ha in mano il gruppo è il figlio, Pier Silvio", rivelò Mike all'epoca. "Non è arrivato niente. Sono rimasto così male che tu non hai idea. Perché, pensa, non mi hanno preavvisato, non mi hanno chiamato, anche per dare un saluto, un grazie per tutti questi anni che hai fatto qui con noi. Niente, sono spariti tutti, completamente". "Ho sofferto molto, forse lo puoi chiedere a mia moglie. Ho sofferto perché non è possibile lavorare trent'anni con un gruppo e poi di colpo sei fuori e nessuno ti preavvisa o ti dice grazie". 15 anni dopo la morte dell'indimenticata Bongiorno, che proprio da Fazio confessò di aver atteso a lungo una telefonata di Silvio Berlusconi che motivasse quel mancato rinnovo contrattuale purtroppo mai arrivata, Mediaset ha riesumato un format cavalcando proprio il ricordo di quel Mike poco gentilmente accompagnato alla porta. Tre vocali e quattro consonanti, la parola esatta è ipocrisia.
Compito arduo, quello del reboot affidato a Gerry Scotti, volto dei quiz di Canale5 che come al suo solito si spende e si spreme per dare dinamismo e improvvisazione ad un meccanismo che seppur oliato rimane vecchio e ridondante. Perché La Ruota della Fortuna è questo. Un programma nato 50 anni or sono, trasmesso in oltre 60 Paesi e attualmente in onda solo in Danimarca, Germania, Grecia, Ungheria, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, dove da oltre 40 anni lo conducono Pat Sajak e Vanna White. Cancellata l'iconica sigla iniziale, la "nuova" Ruota si snoda su 5 round regolari nei quali i concorrenti possono richiedere una consonante o comprare una vocale. Alcuni spicchi della Ruota sono contrassegnati da un premio in denaro, altri da premi jolly e altri ancora da penalità, come la "Bancarotta", e il "Passa".
La nuova "valletta"
Ad illuminare le caselle del tabellone troviamo Samira Lui, "valletta" ex concorrente di Miss Italia, ex Professoressa di l'Eredità, ex concorrente di Tale e Quale Show ed ex inquilina del Grande Fratello, qui chiamata a non far rimpiangere volti storici come Paola Barale e Antonella Elia, ma soprattutto a non diventare ancora una volta "ex" dinanzi ad un'ipotetica e sempre più probabile stagione due. Rispetto alle precedessori Samira parla, interagisce, senza limitarsi a sfilare al cospetto del tabellone luminoso, mentre i concorrenti indovinano frasi il più delle volte di spiccata semplicità.
Se ogni giorno c'è una spruzzata di pop, con rimandi a canzoni e/o cantanti contemporanei, anche la ruota finale appare molto più agevole rispetto al passato anni '90. Non a caso tantissimi concorrenti hanno vinto cifre importanti, in queste prime due settimane di messa in onda. Non astronomiche ma con decine di migliaia di euro portati a casa insieme ad un SUV, come accaduto mercoledì 22 maggio al giovane Simone Pierri, che ha fatto sua l'auto DR6 e 15.500 euro. E seppur tanto ripetitiva e dall'impianto di gioco che trasuda vecchio millennio, grazie ad uno Scotti a briglie sciolte la "nuova" Ruota della Fortuna funziona, almeno sul fronte Auditel.
Gli ascolti
La prima settimana di messa in onda ha strappato una media share del 21,6%, con 3 milioni di telespettatori a puntata. La seconda settimana di messa in onda si è assestata sul 21% di share medio, con poco meno di 3 milioni di telespettatori a serata. Vero è che l'Eredità di Marco Liorni viaggia su altri binari, vincendo nettamente tutti i giorni lo scontro diretto, ma certo è che questo 'esperimento primaverile' in salsa vintage ha probabilmente stupito tutti, Mediaset in testa, che potrebbe così essersi ritrovata tra le mani uno storico e indimenticato format da risvegliare all'occorrenza. E se su Tv8 Nicola Savino fatica a sfondare con Tris per Vincere, reboot del Gioco dei Nove, c'è già chi ipotizza una nuova resurrezione. Chiamata Ok il prezzo è giusto. Paura?