In questa recensione de La rivincita vi racconteremo uno dei titoli dell'iniziativa La Rai con il cinema italiano che porta otto film di Rai Cinema in esclusiva su RaiPlay. Il film di Leo Muscato, che era stato selezionato per la sezione competitiva del Bif&est, è uno dei quattro che sfrutteranno la piattaforma streaming per il lancio, senza passare per la sala, ed è basato sull'omonimo romanzo di Michele Santeramo che racconta le rocambolesche vicende di due fratelli e delle rispettive famiglie, che come accade a tante dei nostri giorni, hanno perso ogni diritto per la precarietà economica che segna le loro esistenze.
Storia di due fratelli
La storia de La rivincita, infatti, ruota attorno a Vincenzo e Sabino e le loro mogli Maja e Angela, ma prende le mosse dall'esproprio di un terreno in cambio di un risarcimento irrisorio e un desiderio che appare irrealizzabile: avere un figlio, qualcosa di normale ma così difficile nelle condizioni economiche in cui Vincenzo e Maja si trovano. L'uomo non ci sta a non poter assecondare il desiderio di maternità della moglie e, insieme al fratello, inizia un percorso tortuoso per trovare i soldi necessari alle cure e procedure per l'inseminazione artificiale, finendo in balia dei soprusi dei malfattori locali. Non se la cavano molto meglio il fratello Sabino e la moglie Angela, che si fanno forza nel loro legame familiare per crescere il figlio che già hanno e di ciò di cui ha bisogno per crescere, in una lotta quotidiana e dura contro la "porca miseria".
25 film italiani recenti da vedere
Le scelte nella disperazione
La rivincita di Leo Muscato ci fa toccare con mano, e non senza una sana dose di leggerezza e umorismo, le difficoltà che le due famiglie devono affrontare quotidianamente. Una lotta impari nei confronti di una vita che pone ogni giorno un nuovo ostacolo, raccontata in modo da trasmettere l'ansia e i turbamenti delle loro esistenze. Ma se il regista riesce a trasmettere queste difficoltà e l'insoddisfazione che ne deriva, non è sempre ugualmente abile nel giustificare le scelte che i protagonisti compiono per superare ogni complicazione, rischiando concretamente e prevedibilmente di provocarne di peggiori. Sarebbe forse bastato qualche passaggio in più per lasciar sedimentare l'insoddisfazione provata dai personaggi, per renderci partecipi delle loro scelte e permetterci di empatizzare maggiormente.
Il desiderio di normalità
Va però detto che i quattro protagonisti, Michele Venitucci, Michele Cipriani, Deniz Ozdogan e Sara Putignano, sono abili nel fare quel passo in più verso lo spettatore, consentendo un'empatia e un affetto necessari a cogliere i presupposti della storia de La rivincita, permettendoci quanto meno di entrare in sintonia con quel desiderio di normalità che appare così forte, di capire il disagio profondo in cui vivono così tante persone per le quali anche qualcosa di naturale come avere un figlio e costruire una famiglia può diventare un sogno proibito e irraggiungibile, per il quale lottare e provare a prendersi la rivincita del titolo nei confronti di una vita sempre più difficile.
Indivisibili e gli altri: 5 piccoli grandi film italiani da riscoprire
Conclusioni
Chiudiamo la recensione de La rivincita lodando il lavoro dei quattro interpreti principali e la capacità della storia di raccontare una fetta di popolazione e le sue difficoltà quotidiane, ma dispiace che non sempre lo script riesca a giustificare alcune delle scelte compiute dai protagonisti nel tentativo di prendersi la loro sacrosanta rivincita nei confronti della ”porca miseria” in cui sono costretti a vivere.
Perché ci piace
- I quattro interpreti principali, che trasmettono il disagio dei rispettivi personaggi.
- La riflessione, importante e profonda, su quanto sia difficile per molte persone avere persino un’esistenza ordinaria e senza lussi.
- Il ritratto amaro della realtà in cui vivono i protagonisti.
Cosa non va
- Non sempre La rivincita riesce a giustificare le scelte del suoi personaggi.
- Sarebbe forse stato necessario qualche passaggio in più per accompagnare lo spettatore lungo il percorso dei personaggi.