In poco più di un mese, Inside Out ha raggiunto nelle nostre sale la cifra ben più che ragguardevole di 24 milioni di euro, un vero record per la Pixar in Italia, che si va ad aggiungere ai traguardi già ottenuti in USA e nel resto del mondo dove il film era uscito a giugno dopo il passaggio, ed il notevole apprezzamento, al Festival di Cannes. È ora quindi, per Riley, la sua famiglia e le sue emozioni, di pensare al passo successivo e conquistare anche le casa degli spettatori, con un'edizione homevideo che in patria è già disponibile proprio a causa della differenza di tre mesi nell'uscita cinematografica.
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Ad impreziosire l'homevideo di Inside Out, oltre ai prevedibili ed attesi extra, c'è un contenuto in particolare che farà la gioia di molti: un cortometraggio animato che riprende personaggi e temi del film campione di incassi per regalarci un altro frammento di quel mondo affascinante quanto divertente. Un nuovo corto Pixar che si aggiunge alla ricca collezione di produzioni di breve durata degli studi di Lasseter, che prosegue la tradizione dei cortometraggi legati a film Pixar e che ci riporta brevemente nella mente di Riley e dei suoi genitori dopo la conclusione della storia del film. D'altra parte Riley ha dodici anni, che altro può succedere?!
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C'è un ragazzo nella mia casa
Il campanello che suona, una porta che si apre e un ragazzetto che chiede "C'è Riley?" Il primo appuntamento, il terrore di tutti i padri di ragazze sulla soglia dell'adolescenza. Ecco cosa può succedere con Riley che si avvia a diventare teenager: d'altra parte il finale del film l'aveva lasciato intuire chiaramente, con quella nuova console piena di tasti e comandi e quell'imponente e minaccioso pulsante pubertà, ma anche con le nuove isole della personalità apparse nella mente della ragazza, non per ultima quella del tragico amore vampiresco. La reazione dei genitori è la più naturale, data la situazione: il padre cerca di intimidire l'intruso, la madre cerca di ottenere informazioni dalla figlia con disinvoltura e furbizia, scimmiottando lo slang giovanile. Con risultati ridicoli per entrambi e soprattutto un frenetico dentro/fuori tra la vita reale e quello che accade nelle teste di tutti i personaggi in scena.
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Per il bene del film
C'è un'unica scena in Inside Out in cui entriamo nella mente dei genitori di Riley, quella a tavola in cui padre e madre indagano sulla giornata della figlia. Fatta eccezione per questa scena, e per la divertentissima e imperdibile sequenza dei titoli di coda, ci si concentra solo sulla bambina e le sue cinque emozioni che abbiamo imparato ad amare. Alla prima visione ci siamo chiesti se e per quanto tempo c'era stata la tentazione di girare tutto il film in questo modo, portando lo spettatore a contatto con pensieri ed emozioni di tutti i protagonisti. La risposta che ci siamo dati è che non avrebbe fatto bene ad Inside Out, avrebbe distolto l'attenzione dalla storia e dal suo messaggio; l'avrebbe reso il film più simile a quanto avrebbe fatto un qualunque altro studio nel realizzare un film d'animazione inteso per bambini, ma non un film Pixar. È questa la forza dello studio di John Lasseter, la capacità di mettere da parte anche idee potenzialmente esplosive per il bene della storia che si intende raccontare. Siamo sicuri che lì ad Emeryville, dove gli studi Pixar si trovano, si sono divertiti un mondo a realizzare le due sequenze che abbiamo citato, così come si sono sicuramente divertiti a lavorare a Riley's First Date?.
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La valvola di sfogo
Però un corto è una cosa diversa, serve anche a mettere in scena qualcosa che nei film, in quanto progetti coerenti e compiuti, non è possibile inserire. Pensiamo per esempio al folgorante Jack-Jack Attack, escluso da Gli incredibili per non alterarne il ritmo, o a Party Central che riprende con vivacità festaiola i personaggi di Monsters & Co., o ancora ai corti legati a Toy Story che danno spazio a Rex e Ken. Insomma i corti Pixar, quelli legati a progetti preesistenti almeno, possono essere una valvola di sfogo per sperimentare e divertire senza freni, come è il caso del primo appuntamento di Riley, frenetico nel suo zoomare dentro la testa del ragazzino Jordan, un campo giochi senza controllo già vista in allarme a fine Inside Out dopo il primo contatto con Riley, e quella degli altri tre protagonisti classici della storia. In attesa di un sequel di Inside Out, che con i suoi numeri ci pare sempre più probabile, godiamoci questo corto che è esplosivo eppure essenziale nella sua rapidità, brillante nella sua capacità di riprendere i punti fermi della storia e sfruttarli per divertire in modo diretto e sicuro; è ovviamente impeccabile dal punto di vista tecnico... ma a questo ormai dovremmo esserci abituati!
Movieplayer.it
4.0/5