Incanto, sorpresa, emozione. Queste le sensazioni che ci ha trasmesso La quercia e i suoi abitanti, il film di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux che i Wonder Pictures porta nelle nostre sale a partire dal 25 gennaio 2024. Candidato come miglior documentario ai César 2023, il film sfrutta riprese realizzate nel corso di mesi nella regione francese della Sologne, per farci scoprire gli elementi caratteristici dell'ecosistema che ruota attorno alla quercia del titolo. È però un documentario sui generis, come vedremo in questa nostra recensione, perché sfrutta lo splendido materiale a disposizione per costruire e raccontare le storie degli animali che abitano la quercia come se fossero veri e propri personaggi di una storia.
La trama, tra racconto fiabesco e osservazione
A fare da cuore per queste storie, vero e proprio fulcro attorno a cui farle ruotare, c'è una grande quercia, un albero vecchio oltre 200 anni che nel corso della sua lunga vita è diventata punto di riferimento e casa per gli animali della zona. È il primo e vero protagonista del film, facente parte della famiglia delle Fagaceae e ampiamente diffuso nel nostro emisfero con le tantissime specie del genere Quercus di cui fa parte e una grande capacità di adattamento ai diversi ambienti naturali in cui si trova a crescere, dall'aridità del Nord Africa e la California ai climi tropicali umidi dell'America centrale fino alle zone più temperate in cui riesce a prosperare con maggior facilità, come quella francese che vediamo ne La quercia e i suoi abitanti.
Un mondo, quello delle querce e degli alberi secolari, che possiamo far fatica a comprendere dal basso delle nostre esistenze umane, ma che il film riesce a trasmetterci nel mostrarci pur nel tono fiabesco con cui tratta i tanti animali che ci vengono raccontati, con le loro abitudini quotidiani, i pericoli da evitare e le sfide da portare avanti. Gli autori parlano infatti di "narrazione naturalista cinematografica", tradendo l'intento narrativo che fa da collante e filo conduttore per le splendide immagini riprese nei lunghi mesi di osservazione.
I film al cinema più attesi del 2024: tutti i nuovi film in uscita da vedere nelle sale
Chi sono gli abitanti della quercia?
Ma chi sono gli abitanti della quercia, i protagonisti di queste storie? In alcuni casi, come nel caso dell'adorabile Balanino delle ghiande, potremmo parlare di vere e proprie facce da cinema come si intendevano un tempo, del quale il film di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux ci illustra le peculiari abitudini riproduttive e di deposizione delle uova in ghiande accuratamente testate per il loro valoro nutritivo. Ma accanto a lui troviamo uno scoiattolo con la sua tana, la Ghiandaia con le peculiarità del suo volo e il suo nido, l'allocco e il cinghiale che gravita attorno all'albero. Ma una menzione speciale va ai topini che abitano nel sottosuolo, per la tenerezza che dimostrano tra loro e con cui affrontano anche l'allagamento della tana dopo un violento temporale.
Un microcosmo che ci viene descritto con un'attenzione a un pubblico ampio, anche di famiglie e giovanissimi, quindi alleggerito di quei momenti più crudi e cruenti che la natura può prevedere: non sono mai i predatori ad aver la meglio sulle prede ne La quercia e i suoi abitanti e il dramma è quasi sempre evitato. Questo fa sì che sia meno preponderante il valoro documentaristico in quanto tale, meno informativo e capace di tratteggiare lo spaccato reale di un ecosistema, ma più fruibile anche da chi vuole assistere a una bella storia capace di comunicare emozioni.
Lo splendore delle immagini
Emozioni che si vanno a innestare su una costruzione visiva magnifica, con riprese che ci mostrano la vita sui rami, tra le foglie, nel tronco e ai piedi della quercia, scivolando fin nel sottosuolo tra tane e radici. Riprese realizzate con camere speciali e un'attenzione alla qualità che la fa da padrona, supportando il tutto anche con effetti visivi e computer grafica (ma ce n'era bisogno? Forse no, dato l'impatto delle riprese dal vivo. È la natura il vero effetto speciale del film). Notevole il lavoro di montaggio per rendere vere e proprie storie da raccontare le vite di questi animali, con accompagnamento musicale scelto ad hoc per sottolineare toni e momenti di queste magnifiche esistenze. La quercia e i suoi abitanti è una splendida esperienza sensoriale, un magnifico racconto a cui non va chiesta l'informazione documentaristica quanto l'emozione e la meraviglia favolistica. E in questo riesce incredibilmente.
Conclusioni
Nella recensione de La quercia e i suoi abitanti vi abbiamo parlato di un film incantevole, spettacolare nelle immagini, toccante nella resa narrativa delle stesse, usate per raccontarci in modo fiabesco ed emozionante le vite degli animali che ruotano attorno, e dentro, l'albero secolare protagonista. Il film di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux ci immerge in uno spaccato delle vite di questi splendidi animali, avvalendosi di riprese che lasciano senza parole e immagini uniche che riescono a mostrarci molte delle loro abitudini e delle loro esistenze in maniera inedita e sorprendente. Quel che manca, per la scelta di raggiungere e coinvolgere un pubblico ampio comprensivo dei più giovani, è uno sguardo completo e per forza di cose spietato al mondo naturalistico, ammorbidito dal tono fiabesco delle storie.
Perché ci piace
- Le immagini uniche, incredibili, spesso inedite, di questi adorabili animali e del contesto in cui si muovono.
- Il lavoro di ripresa e montaggio nel muoversi attorno, e dentro, la quercia protagonista.
- I personaggi, ovvero gli animali di cui seguiamo uno spaccato di vita: veri protagonisti che bucano lo schermo.
- La costruzione narrativa, capace di mettere insieme il materiale a disposizione per raccontare delle splendide storie...
Cosa non va
- ... ma ammorbidisce un po' troppo il mondo naturalistico con l'approccio fiabesco scelto.
- Alcuni espedienti costruiti con effetti visivi forse non erano così necessari: le immagini della natura comunicano in modo più che sufficiente.