A due settimane dalla cerimonia degli Oscar 2023, serata in cui Brendan Fraser potrebbe vincere il suo primo Academy Award come miglior attore protagonista per lo struggente The Whale (qui la nostra recensione), sembra doveroso fare un salto nel passato per tornare a parlare del film che rese celebre e amatissimo l'interprete. Nei panni del soldato e avventuriero Rick O'Connell, infatti, Fraser divenne insieme sex symbol e attore più richiesto del tempo, tra i volti del cinema mainstream con il più elevato star power dell'epoca.
Proprio a ridosso del nuovo millennio, La mummia di Stephen Sommers consegnò al cinema uno dei suoi cult d'azione più difesi e indimenticabili di sempre soprattutto per il carisma e il sarcasmo del suo interprete, davvero nato per quel ruolo. In pieno Brenaissance e consapevoli dell'immortalità del film del 1999, vogliamo oggi proporvi una top 5 della migliori battute di Rick O'Connell nel primo capitolo del franchise, alcune immediate e altre invece costruite lungo l'intera run time de La Mummia, che trovate comodamente in streaming su Netflix o Prime Video.
1. Sul patibolo
Dopo essere fuggito nel deserto tre anni prima, lasciandosi Hamunaptra alle spalle, O'Connell viene sbattuto in carcere per debiti di gioco in attesa della pena capitale. Lo incontrano allora in prigione Evelyn (Rachel Weisz) e il fratello Jonathan (John Hannah) per interrogarlo sulla posizione della Città dei Morti, ma quello che si trovano di fronte è l'ombra dell'affascinante soldato che era, pure se il carattere è rimasto lo stesso di un tempo. È di fatto il primo incontro tra i tre protagonisti e in poco meno di due minuti O'Connell se la sbriga con un pugno in faccia a Jonathan, un bacio rubato a Evelyn e la storica battuta: "Vuoi che ti ci porti? Allora tirami fuori da qui". La battuta più divertente dell'intera scena del carcere è però sul patibolo, quando il boia chiede: "Ultimo desiderio, porco?" e O'Connell risponde: "Sì, allenta il nodo e lasciami andare". Il boia chiede a Warden Gad (Omid Djalili) se è possibile lasciarlo andare, e quando quest'ultimo gli dice "ma sei impazzito?" lui innervosito dà uno schiaffetto in testa a Rick, che dal canto suo - col nodo alla gola - è insieme meravigliato della stupidità del boia e dispiaciuto che il trucchetto non sia andato a buon fine. Siparietto piccolo ma davvero spassoso.
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2. La sponda sbagliata
Il malefico ex-commilitone di O'Connell, Beni (Kevin J. O'Connor), è insieme braccio destro di Imhotep (Arnold Vosloo) e spalla comica de La Mummia, e infatti quando battibeccano con Rick si raggiungono livelli esilaranti di cattiveria mista a vero e proprio disprezzo. Quando O'Connell lo incontra nuovamente sul Nilo, come guida della spedizione degli americani, Jack è sostanzialmente contento di potersi vendicare senza remore sul tradimento subìto tre anni prima. Dopo l'attacco dei Medjai alla nave, che affonda in poco tempo a causa dell'incendio e dei danni subiti, seppure naufrago il gruppo di Beni si ritrova con tutte le armi e l'equipaggiamento e soprattutto i cavalli, necessari alla traversata del deserto. Quello di Rick non ha invece nulla e si salva su di una riva opposta a quella dei contendenti. Urla Beni con fare derisorio dalla sua sponda: "Ehi O'Connell, a quanto pare li ho io tutti i cavalli". Risponde allora Rick, ancora più derisorio: "Ehi Beni, a quanto pare sei sulla riva sbagliata del fiume, sai?!". È sintomo di una cura del botta e risposta davvero caustica e intelligente nella sua semplicità. Inoltre è divertentissimo vedere Beni prendersela a male.
3. L'evoluzione del problema
Tornati al Cairo dopo aver "accidentalmente" risvegliato Imhotep e scagliato insieme a lui sull'Egitto le 7 piaghe, O'Connell, Evelyn, Jonathan e gli americani decidono di organizzarsi per proteggere dalla maledizione della Mummia coloro che hanno aperto lo scrigno con i canopi, specie perché la loro morte significherebbe rigenerazione per Imhotep. Grazie a Beni, purtroppo, il Maestro raggiunge il Cairo e comincia a cibarsi della vita degli americani. L'acqua comincia a trasformarsi in sangue e dal cielo piovono palle di fuoco, segni che fanno "leggermente" preoccupare Rick, che trovata l'egittologa le dice: "Evelyn, abbiamo un problemino". Salgono le scale e trovano la Mummia che si sta rigenerando davanti ai loro occhi, motivo che fa esclamare a O'Connell: "Riflettendoci il nostro è un grosso problema". Comincia a sparare ma non serve a nulla: Imhotep è inarrestabile e lo scaglia lontano prima di concentrarsi su Eve, che pensa lo abbia salvato dalla non-morte e che tenta anche di baciare. Li salva un gatto bianco che in quel momento passava sul pianoforte della stanza, suonando imprudentemente due tasti. Spaventato dall'essenza stessa dell'animale, considerato guardiano dell'oltretomba, Imhotep si dissolve in una nube di sabbia e fugge dalla finestra, con Richard che si rialza da terra e fa l'ultima e più concreta considerazione al riguardo: "Riflettendoci il nostro è un enorme problema". L'intera struttura della sequenza è basata sull'evoluzione della battuta di O'Connell, che resta infatti memorabile.
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4. Di male in peggio
Siamo nei momenti conclusivi dell'ultimo atto: Eve è stata liberata, Jonathan ha in mano il Libro di Amon-Ra e, sbagliando la formula, risveglia le guardie reali mummificate che però rispondono ai comandi di Imhotep perché l'iscrizione del libro di Ra non è stata ancora completata. Rick è provato dal combattimento con i sacerdoti-mummie e dal salvataggio di Eve, ma anche davanti alle guardie armate di tutto punto e molto più aggressive dei precedenti nemici sembra non perdere né carisma né sarcasmo. Indietreggiando con Evelyn alle sue spalle, infatti, commenta i nuovi arrivati: "Carini... è bello perché la situazione non fa che migliorare". Segue una inside quote a una precedente scena del film in cui Imhotep appena risvegliatosi urla contro Rick e Rick gli urla immediatamente contro prima di sparargli una fucilata in pieno petto. Davanti alle guardia che gli piombano davanti, invece, è Rick a sfoderare per primo il suo grido di battaglia salvo riceverne uno molto più terrificante. "Ah-ah..." fa lui, e poi scappa. La penna di Stephen Sommers ne La mummia dimostra un controllo del divertissement e delle azioni del protagonista davvero sorprendenti.
5. La fine che si merita
Infine ancora Beni. Lo dicevamo: è una grande spalla comica. Vizioso, bugiardo, traditore, egoista: il personaggio racchiude in sé tutta una serie di deprecabili virtù che lo rendono davvero perfido e odioso. Glielo dice anche Eve: "Lo sai che i tipi odiosi come te fanno sempre la fine che meritano?". In effetti Rick prova più volte a sbarazzarsi di lui nel corso del film, ma torna sempre. Con il saluto "addio Beni", Rick lo getta prima fuori bordo sul Nilo e poi lo strattona a terra dal suo cammello durante la corsa verso Hamunaptra, ma Beni non demorde. O'Connell gli lancia anche contro una sedia da spezzare la schiena a chiunque, ma l'ex-commilitone è tenuto insieme dalla sua lussuria e dalla convinzione di riuscire a sopravvivere sempre e comunque. Peccato che oltre a rivelarsi la parte sbagliata, quella di Imhotep si rivela infine anche quella sconfitta. Curioso come in realtà, alla fine, a uccidere realmente Beni sia la sua stessa brama d'oro, pure se Rick tenta di aiutarlo allungandogli la proverbiale e salvifica mano. Non riesce però a passare e il passaggio si chiude, con Rick che ci pensa un secondo e poi esclama: "Addio Beni", questa volta però consapevole che non lo rivedrà davvero più. Il "tipetto odioso" si ritrova così bloccato nella stanza dei tesori di Hamunaptra, circondato da tanto e luccicante oro che però non può nulla contro lo sciame di scarabei carnivori che vogliono soltanto banchettare con le sue carni. Una fine davvero meritata come suggeriva Eve.