Dal lontano 1984, anno di lancio de La piovra, la televisione italiana ci ha proposto numerose miniserie, spesso esportate con successo anche all'estero, che raccontano le vicende della criminalità organizzata attraverso l'intero stivale, storie che hanno ottenuto il favore di un pubblico che anche in prima serata non rinuncia alla fiction dossier. Si tratta di prodotti della serialità nostrana in grado d'incanalare l'audience nei palinsesti delle reti che sanno captarne le esigenze e rispondervi di conseguenza. Dopo i più recenti Il capo dei capi e L'onore e il rispetto arriva sul piccolo schermo la seconda stagione di Squadra antimafia - Palermo oggi, l'ultima serie poliziesca su Cosa nostra, che andrà in onda in prime time su Canale 5 a partire da martedì 27 aprile. Protagonista la romana Simona Cavallari, che ritorna non solo alla fiction che l'aveva resa nota al pubblico la scorsa stagione televisiva ma anche alle sue radici attoriali, che affondano proprio nella prima stagione de La piovra. Ad accompagnarla ci sono tre new entry, Giordano De Plano, Francesco Mandelli e Alice Palazzi, mentre a darle filo da torcere i volti che ritroviamo dagli scorsi episodi: da Giulia Michelini e Sergio Friscia a Claudio Gioè: già dai nomi del cast artistico la nuova stagione promette sorprese e torna a stringere il patto di fiducia con gli aficionados ai vecchi personaggi.
La storia riprende infatti dall'incredibile colpo di scena che aveva lasciato a bocca aperta gli spettatori: l'uccisione di Ivan Di Meo, poliziotto corrotto che il vice questore Claudia Mares non riesce a dimenticare. Ma la continuità con la stagione passata non viene tesa dai soliti flashback e da ricalchi degli ultimi attimi e delle immagini già viste: Squadra antimafia - Palermo oggi 2 ci catapulta subito in un'azione pericolosissima che la squadra di Palermo sta realizzando nei confronti dei fratelli Abate, il clan mafioso che ha in mano la gestione dei traffici illeciti della città ed è mandante di numerosi assassini. La regia di Beniamino Catena caratterizza la nuova serie fin dalle premesse: azione potenziata da un ritmo vivace, sentimentalismo realistico e lontano dall'impronta da fotoromanzo di parecchie serie tv. Grazie a una maggiore dinamicità delle immagini, realizzata anche con l'uso delle macchine da presa a spalla, la serie guadagna qualità, valore aggiunto che si somma alla modernità delle indagini riprese. Già dal primo episodio i nuovi sviluppi della fiction tracciano un'immagine della mafia moderna sorprendente: è un'organizzazione ben più tentacolare di quella di quarant'anni fa perché, per comunicare coi propri sgherri e non farsi rintracciare dagli sbirri, oggi ha abbandonato i vecchi "pizzini" per avvalersi, esattamente come fanno i protagonisti delle più attuali spy stories del cinema americano, degli strumenti tecnologici del web 2.0. La missione della nostra Mares è quindi perfino più dura e a renderla impossibile c'è anche una sensibilità che il distintivo tenta di nascondere: con il ritorno di Ivan, che tutti credevano morto, per la donna si riapre una ferita aperta che mette subito a dura prova il suo intuito. Tra lei e l'uomo, più enigmatico e ambiguo di prima, l'amica Rosy, giovane imprenditrice che torna dall'America proprio mentre la sua famiglia, il clan degli Abate con a capo il fratello Nardo e con la complicità dell'avvocato Cifalà, è decisa a riprendersi il business a Palermo e ad allargare le sue mire all'estero. I siciliani sono più determinati che mai e stringono nuove alleanze con i trafficanti colombiani, provando a soffiare alla 'Ndrangheta calabrese il commercio esclusivo della droga. Rosy, che aveva salvato la vita a Claudia, perde dolorosamente il fratello più piccolo durante un conflitto armato della polizia e il suo personaggio subisce un cambiamento significativo nell'economia narrativa: "Sangue chiama sangue", dice nel primo episodio, gettando le basi per quella che s'appresta a diventare una guerra senza esclusione di colpi tra clan rivali, una lista di sanguinarie faide familiari, ma non solo.La lotta alla mafia di Claudia Mares viene portata avanti anche con l'aiuto del fidato Alfiere (Ninni Bruschetta) e dei suoi nuovi colleghi: Luca Serino detto "il ragioniere", che passa dalla scrivania dell'ufficio milanese alle guerriglie a ferro e fuoco tra le strade e i vicoli della immensa Sicilia, Sandro Pietrangeli, detto "Pietra", un poliziotto spigoloso dai metodi rudi e dall'anima scontrosa e Fiamma Rigosi, esperta di informatica e sorveglianza elettronica dal temperamento razionale. Tra triangoli amorosi simpatici o impossibili che s'incrociano e cosche mafiose che si uniscono, fra il bene che è sempre sfocato e il male che è sempre più cupo, mosso dalla giustizia ma anche dalla sete di vendetta, che l'agente dei servizi segreti De Silva, nuova ombra cinica della serie, definisce "la stessa cosa in Sicilia", le nuove puntate di Squadra antimafia - Palermo oggi, che gode della buona interpretazione dei suoi attori protagonisti, puntano a conquistare un pubblico che sappia apprezzare lo stile visivo del genere poliziesco contaminato dal melodramma mai indebolito da troppe romanticaglie, in cui il taglio realistico non è limitato dai riferimenti alla cronaca e in cui è messo in scena anche il lato oscuro delle istituzioni, in bilico tra legalità e criminalità. Una fiction che si stempera tra la realtà raccontata dai servizi giornalistici e da famose opere letterarie e cinematografiche e la finzione, in quel sottile confine che include personaggi da cronaca rosa come Fabrizio Corona e l'ex Miss Italia, Francesca Chillemi, che fanno parte del nuovo team di attori, che ci dà la possibilità di augurarci che l'ago della bilancia del gradimento del piccolo schermo sappia pendere dalla parte giusta.
Movieplayer.it
4.0/5