In questa recensione de La fuggitiva parleremo della nuova serie, in onda su Rai 1 in prima serata dal 5 aprile 2021, che vede come protagonista Vittoria Puccini nei panni di una donna costretta a lottare per dimostrare la propria innocenza. Quello che questa fiction propone agli spettatori è, infatti, un action-thriller al femminile, una storia di sofferenza e di lotta dove a dover menare le mani ed escogitare piani di fuga è una donna solo all'apparenza comune, ma che grazie al suo doloroso passato sarà in grado di fronteggiare l'inimmaginabile. La fuggitiva è una serie diretta da Carlo Carlei e coprodotta da Rai Fiction e Compagnia Leone Cinematografica che vede, oltre alla Puccini, un buon cast di volti noti della serialità italiana: Pina Turco, Eugenio Mastrandrea, Sergio Romano e Maurizio Marchetti.
Una trama fedele al thriller
Le vicende seguono le gesta di Arianna, una donna che vede la sua vita sconvolta dall'omicidio del marito Fabrizio, assessore all'urbanistica di un piccolo comune dell'hinterland torinese. Arianna, però, non è una moglie e una madre comune: alle sue spalle c'è un passato doloroso e oscuro, fatto di lotta e violenza, un passato che l'ha forgiata non solo come persona ma come combattente vera e propria. Gli insegnamenti ricevuti in gioventù l'hanno resa in grado di affrontare senza problemi combattimenti, di utilizzare armi, di servirsi delle più efficaci tecniche elusive e di fuga, che ora utilizzerà per provare la sua innocenza, mettere al sicuro suo figlio e fare luce sulla morte di suo marito. Arianna è stata infatti accusata dell'omicidio di Fabrizio dopo che una testimone ha confessato alla polizia di avere una relazione segreta con il politico, facendo così ipotizzare il movente della gelosia per questo efferato crimine. Partirà da qui una caccia all'uomo, o meglio, alla donna, che punta a tenere gli spettatori con il fiato sospeso vedendo la protagonista dividersi tra la fuga dalle autorità e la ricerca delle prove utili a fare luce sul caso.
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Un gruppo di personaggi caratteristici del genere
La storia, come abbiamo già accennato, segue rigorosamente tutti gli elementi che fanno dell'action-thriller un prodotto estremamente riconoscibile e generalmente molto amato dal grande pubblico. Abbiamo l'eroina, Arianna, una donna forte e dal passato oscuro che lotterà con tutti i mezzi a propria disposizione per sottrarsi a delle ingiuste accuse; abbiamo l'agente Michela Caprioli, una poliziotta integerrima ma molto perspicace che darà la caccia ad Arianna, pur non smettendo di mettere in discussione determinati punti chiave dell'indagine. C'è la figura del giornalista virtuoso, Marcello Favini, che è determinato a raccontare le ombre di un caso per nulla chiaro e per farlo deciderà di fidarsi di Arianna, aiutandola a portare in luce la verità; e poi c'è il cattivo, quel personaggio che nella prima puntata rimane avvolto nel mistero, senza un nome o un'identità, ma che fin da subito, dal suo aspetto, dalle suo fare losco, capiamo essere estremamente pericoloso.
Possibili ispirazioni
Non possiamo negare che nel guardare La fuggitiva si ha una costante sensazione di deja-vu: nel suo rispettare le direttive più classiche del genere, la serie ripropone situazioni e intrecci consolidati e già visti in moltissime altre produzioni, spesso straniere, molto famose e apprezzate, titoli cult che ci sono entrati nel cuore e con i quali è difficile non fare paragoni. Un po' Nikita, un po' Sydney Bristow di Alias, un po' Hanna (nell'omonima e più recente incarnazione targata Amazon) il personaggio di Arianna ripercorre quasi fedelmente i passi di queste illustri eroine dello schermo dalle quali prende palesemente attitudini e ispirazione. Qualche merito proprio, però, gli va riconosciuto: La fuggitiva porta su schermo un tipo di action che raramente si era visto sulla rete ammiraglia Rai e lo fa tentando di scardinare i pregiudizi del pubblico generalista con un personaggio forte in grado di reggere l'intera storia sulle sue spalle. In questo Vittoria Puccini ce la mette tutta, la sua Arianna è convincente, dinamica e credibile, in grado di trasmettere quella determinazione e rabbia necessarie a convincere lo spettatore.
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Conclusioni
Per riassumere la nostra recensione de La fuggitiva possiamo affermare che la nuova serie di Rai 1 riesce a portare un personaggio interessante e nuovo per il tipo di pubblico a cui si rivolge. La storia, anche se ripropone situazioni e intrecci già noti a moltissime altre produzioni di genere, riesce comunque ad appassionare lo spettatore che avrà, però, costantemente quell’inevitabile sensazione di già visto.
Perché ci piace
- Vittoria Puccini, dinamica e convincente nel suo ruolo.
- La storia, inedita per il pubblico di Rai 1...
Cosa non va
- ...ma nn per tutti coloro che hanno apprezzato e amato altri celebri prodotti del genere.
- La sensazione di già visto che la serie suscita a causa della sua estrema aderenza ai canoni del genere action.