È in sala dal 30 dicembre La Befana vien di Notte 2 - Le origini: prequel di La Befana vien di Notte. Questa volta a cavallo della scopa non c'è Paola Cortellesi ma Monica Bellucci, ovvero Dolores, strega del XVIII secolo che si prende cura di bambini rimasti orfani perché le madri sono state bruciate come streghe. Quando incontra Paola (Zoe Massenti, al suo esordio) capisce che forse è arrivato il momento di passare la scopa a una nuova Befana.
Diretto da Paola Randi, La Befana vien di Notte 2 - Le origini è scritto di nuovo da Menotti e Nicola Guaglianone, che ha curato anche la regia di alcune scene con la seconda unità. A Fabio De Luigi invece il compito di interpretare il cattivo: è il Barone De Michelis, che arresta Paola e vuole bruciarla come strega, perché pensa che abbia rubato una lettera fondamentale per la sua carriera.
Scene d'azione, combattimenti, costumi d'epoca, desiderio di essere amati: abbiamo parlato del film con gli attori Fabio De Luigi e Zoe Massenti, incontrati a Roma.
La video intervista a Fabio De Luigi e Zoe Massenti
La Befana vien di Notte 2 e il desiderio di essere amati
I vostri personaggi hanno una cosa in comune: anche se non lo ammetterebbero mai, desiderano essere amati. Come avete lavorato su questo aspetto?
Fabio De Luigi: Spesso nella vita non ci si riesce. Più non si è amati e più ci si fa detestare dagli altri paradossalmente. Nel film invece questi due personaggi vengono raccontati proprio come una doppia anima. Per quanto riguarda il mio personaggio è un cattivo perfido che di fatto è un fragile. Uno che compensa le carenze affettive e i suoi problemi con l'aspetto fisico riversando cattiverie sugli altri. Alla fine, banalmente, ha solo bisogno d'amore o di attenzione, di qualcuno che gli voglia bene. L'unica persona che gli voleva bene gliel'hanno ammazzata e quindi è diventato questa cosa qua.
Zoe Massenti: Anche Paola si è trovata ad affrontare le cose da sola fin da piccola: è cresciuta da sola, si fa forza da sola, quindi si è creata una corazza, che un po' è il suo orgoglio. Non vuole essere ferita, quindi fa la dura. Però in realtà anche lei ha bisogno di un abbraccio, di qualcuno che la segua e le voglia bene, che le stia accanto e le indichi la strada. Poi infatti trova la figura materna che non ha mai avuto. Per interpretarla ho cercato sempre di pensare a quando è capitato a me di provare questa sensazione e darla così al personaggio.
La Befana vien di Notte 2: costumi e scene d'azione
Adesso capita di più nel cinema italiano, però per tanto tempo non è capitato spesso di poter utilizzare oggetti di scena come la cartucciera di pozioni e i costumi che si vedono nel film. Com'è stato?
Zoe Massenti: Quella l'ho rubata a Dolores: bellissima! Volevo portarmela a casa ma non me l'hanno data.
De Luigi invece usa in stile Raffaella Carrà la sua parrucca.
Fabio De Luigi: Non era previsto che facessi quelle cose lì. Però quando mi sono ritrovato con quella parrucca, proprio per sottolineare quanto quest'uomo avesse voglia di avere una chioma folta, ritrovandosi un fisico che non si sarebbe mai sognato di avere, senza più gobba, con questi capelli meravigliosi, mi è venuto naturale fare questo gesto un po' tipo "libera e bella", come in una pubblicità di uno shampoo di tanti anni fa. Mi sono detto: proviamo a vedere cosa succede. L'ho fatta e alla fine l'abbiamo tenuta.
Nel film ci sono diverse scene d'azione: avete fatto voi i vostri stunt?
Zoe Massenti: Ci sono le controfigure però, quando possibile, ho sempre chiesto di fare tutto io. Ci sono state un paio di scene che dovevano essere fatte per forza da chi è specializzato in stunt, anche perché altrimenti mi sarei rotta gambe e braccia. Però per il resto a me piace un sacco l'azione: da piccola andavo matta per Spider-Man, Batman, gli Avengers. Mi piace tantissimo. Quindi quando c'era una scena un po' più acrobatica, magari dovevo usare un attrezzatura che mi tirava su, non mi sono mai tirata indietro. Mi diverte. E poi è una cosa in più che impari.
Fabio De Luigi: Dove posso le scene le faccio io, tutte. Anche in maniera frustrante: ricordo di aver fatto 25 ciak di una caduta dalle scale con un casco in testa, poteva essere chiunque, ma io so che ci sono io lì dentro che faccio la caduta. Finché non diventa estremamente pericoloso e ti vietano di farlo, preferisco farle io.
Cosa vi fa più paura: i balletti, visto che ce ne sono parecchi in questo film, o le scene di combattimento?
Zoe Massenti: Per me sono state più difficili le scene di combattimento, perché ho fatto 11-12 anni di danza hip hop e break dance, è la mia comfort zone. Però mi sono divertita da morire a fare le scene di combattimento.
Fabio De Luigi: Come sapete nasco come ballerino quindi, ça va sans dire, mi ha messo più ansia il combattimento. Perché il ballo è un po' la mia casa.