Quando escono nuove edizioni restaurate di vecchi film, è sempre una bella notizia per il cinema. Soprattutto quando permettono di recuperare opere magari non super celebri, ma piccoli gioielli saliti con il tempo al grado di veri e propri cult. È il caso ad esempio di L'odore della notte, film del 1998 di Claudio Caligari, liberamente ispirato al romanzo-verità "Le Notti di Arancia Meccanica" del giornalista Dido Sacchettoni. L'uscita homevideo in blu-ray con la versione restaurata è quella realizzata da Minerva Pictures con la supervisione del direttore della fotografia Maurizio Calvesi, e distribuita da CG-Minerva.
Un poliziotto ladro e violento nel nome della lotta di classe
La storia de L'odore della notte, ambientata negli anni Settanta, è quella di un giovane borgataro di nome Remo Guerra (Valerio Mastandrea) che fa il poliziotto di giorno, mentre di notte, nel nome del riscatto sociale e della lotta al privilegio, guida per le periferie di Roma una banda che ruba con violenze e minacce ai ricchi e ai benestanti della capitale: i malviventi agganciano le proprie vittime per strada, seguendole in macchina, e poi si intrufulano nelle case dei borghesi seminando il terrore.
Fra Taxi driver e Arancia meccanica: ecco perché il film è un cult
Perchè L'odore della notte è un cult? Intanto perché Claudio Caligari di lungometraggi ne ha girati pochissimi, appena tre: questo è il suo secondo film, arrivato 15 anni anni dopo Amore tossico del 1983, mentre il terzo è il pluripremiato Non essere cattivo del 2015, uscito postumo. Ma non è solo una questione numerica, ovviamente.
I meriti del film, una sorta di noir drammatico con cenni di poliziottesco, sono quelli di essere coraggioso, anarchico, originale, senza che emerga la minima traccia di giudizio etico. Il tutto condito da sfumature di grottesco e di acida ironia, con una voce narrante del protagonista che in realtà indaga in modo enfatico se stesso. Una sorta di Taxi Driver ricontestualizzato in salsa romana, con tanto di monologhi interiori, ma anche un po' Arancia meccanica, come del resto si chiamava la reale banda che terrorizzò in quegli anni la Roma bene.
Anche Little Tony tra le vittime della battaglia contro i ricchi
E poi ci sono i temi: innanzitutto quello della lotta di classe. Nel protagonista c'è un dolore molto profondo, un'urgente malinconia che va oltre le rapine e la violenza, e che lo rende eternamente inappagato. La sua è quasi una battaglia personale verso i vip, i benestanti, i ricchi e i loro privilegi. Ovviamente una battaglia impossibile da vincere.
Anche lo stile è particolare, realistico anche in modo crudo senza rinunciare a ellissi narrative o inattese metafore sul destino dell'uomo, ardito nelle scelte del fermo-fotogramma, alternando momenti di B-movie ad altri di un'epica esagerata. E non mancano citazioni e omaggi, come quelli a Scorsese, e nemmeno scene cult, su tutte la rapina a Little Tony, con il personaggio di Giallini che gli fa cantare Cuore matto.
Mastandrea, Giallini e Tirabassi, quasi 25 anni fa...
Il tutto non avrebbe funzionato senza delle solide interepretazioni. Fa una certa impressione vedere come erano quasi 25 anni fa Valerio Mastandrea, Marco Giallini e Giorgio Tirabassi. Giovanissimi, ovviamente, ma già bravi, capaci di una concitazione sopra le righe che li fa risultare credibilissimi nei loro personaggi e nel loro disagio esistenziale e sociale tipica di un'umanità derelitta. Figure perfettamente incastonate nella periferia romana con la loro natura violenta e crudele, ma che sanno essere sorprendentemente dolci tanto risulta sfaccettata e contradditoria la loro personalità.
Il blu-ray: video super col restauro e un backstage da non perdere
Per tutto questo il blu-ray CG-Minerva è così prezioso. Tanto più che dal punto di vista tecnico risulta ottimo. Il video infatti ha beneficiato del restauro e presenta un quadro immacolato nella sua pulizia, sempre solido e compatto anche nelle circostanze più critiche come le numerose scene notturne. Il dettaglio è buono su primi e medi piani, sconta fisiologicamente qualcosa su fondali e panoramiche, ma ha una buona tenuta anche nelle scene scure, nonostante una lieve pastosità. Anche l'audio, presentato in DTS HD 2.0, vanta una bella pulizia e una spazialità a tratti sorprendente, soprattutto nei momenti musicali. I dialoghi hanno un timbro discreto nonostante gli anni, mentre l'ambienza ha una certa vivacità nonostante la codifica limitata. Insomma l'ascolto è molto piacevole. A condire il tutto un'interessante sezione extra. Troviamo un imperdibile backstage dell'epoca (11'), con momenti della lavorazione sul set e gli interventi di Caligari e dei membri principali del cast. A seguire un'intervista recente al direttore della fotografia Maurizio Calvesi (4') che rende omaggio a Caligari.