Vladimir, la scorsa estate ti sei messa in gioco con un'esperienza piuttosto forte, quella di un reality "estremo" come L'Isola dei Famosi, e ne sei uscita vincitrice. Una vittoria particolare la tua, perchè per alcuni aspetti appartiene anche alla comunità LGBT, ma a questo ci arriveremo dopo. Da telespettatore, guardando un reality, mi sono chiesto tante volte quanto ci sia di reale in un programma di questo tipo: c'è un "dietro le quinte" inedito ai telespettatori?
"E' un argomento interessante quello della "realtà" di ciò che si vede in TV, talmente interessante che confinarlo solo ai reality sarebbe molto riduttivo. Ci sarebbe da chiedersi quanto sia reale ciò che dicono i politici in un talk-show, i tg... Per esperienza diretta vi assicuro che non avevamo indicazioni o copioni da seguire... la fame, la pioggia, le tarantole erano tutti reali.
Poi, sulla questione di quanto siamo noi stessi o forzati dalle condizioni estreme, io penso che la fame, gli stenti, la convivenza forzata tirino fuori quello che noi siamo veramente e facciano cadere quella maschera pirandelliana che si tiene meglio quando si è sazi e asciutti."
Hai avuto difficoltà a riprendere i tuoi ritmi di vita, dopo il tuo ritorno? Ti è mancata l'Isola, o qualcuno degli altri naufraghi, da quando sei tornata a Roma, oppure sei assolutamente felice di esserti lasciata tutto alle spalle?
"Sono felice di essere tornata qui arricchita dall'esperienza fatta lì. I naufraghi non mi mancano perché ho l'affetto non solo dei miei cari ma anche di tanta gente che non conosco. Amo i comfort: uno schienale a cui appoggiarsi, un frigo pieno, mura impermeabili... "
Agli inizi di quest'anno la transessuale Silvia Burgio è entrata a far parte del cast del Grande Fratello; quest'estate invece è toccato a te, ed hai anche vinto, con un notevole stacco di televoti su Belen Rodriguez: pensi che stia cambiando qualcosa nella nostra società - intendo quella italiana - oppure c'è ancora molta strada da fare?
"Ebbi già modo di tifare per Silvia al GF e per ribadire l'importanza della visibilità trans anche in televisione (anche se ormai Silvia è donna a tutti gli effetti). Certo, la mia vittoria è stata un passo avanti contro i pregiudizi. A livello legislativo, però, siamo tra le nazioni più arretrate su leggi che tutelino e riconoscano la nostra dignità e affettività."
Qualche giorno fa eri in piazza con un simbolico cappio al collo per manifestare a favore della depenalizzazione dell'omosessualità e ricordare una coppia di sedicenni che in Iran sono stati condannati a morte perchè gay. Sei nuovamente in prima fila per l'affermazione dei diritti della comunità LGBT. Cosa ti aspetti che facciano il movimento omosessuale e la nostra società per sbloccare la situazione? Pensi che tanti pregiudizi siano dovuti unicamente alla società in cui viviamo, o anche il movimento gay dovrebbe cambiare qualche atteggiamento?
"Per fortuna il Vaticano ha fatto marcia indietro rispetto alla posizione dell'osservatore permanente all'ONU. La sala stampa del Vaticano ha detto di essere favorevole alla mozione sulla depenalizazione della omo e transessualità in tutto il mondo. Se proprio devo fare un appunto al nostro movimento è quello di una maggiore unità ed elasticità al suo interno.
Ti abbiamo vista indossare i panni coloratissimi di Vladimir Luxuria a Muccassassina e nei cortei, quelli più sobri dell'Onorevole Guadagno, oltre che a quelli di attrice, sia a teatro che al cinema, e quelli ridotti allo stretto necessario della naufraga combattiva e grintosa. Quali altri panni tirerai fuori dal tuo armadio?
"Ho indossato di tutto! Nella vita si cambia e non mi sono mai fossilizzata in un look. Adesso ho dismesso vestiti più appariscenti perché mi sento più a mio agio così. Ovviamente per uno spettacolo, se necessario, potrei ritornare a look più catarifrangenti."
Facciamo finta di avere a disposizione tanta fantasia e pochi limiti tra quelli imposti dalle "logiche di mercato" del mondo dello spettacolo e che tu adesso potessi fare tutto ciò che vuoi. Cosa faresti? C'è un ruolo che ti piacerebbe interpretare, o una storia da raccontare?
"Mi piacerebbe mettere in scena un testo da me scritto sul nazismo e transessualità dal titolo Eldorado. Ci vorrebbe un produttore..."
Personalmente, sono convinto che la lotta ai pregiudizi dovrebbe partire dalle famiglie, che quando sanno di avere un figlio omosessuale, spesso non riescono a guidarlo ad affrontare le insidie psicologiche della società, e al contrario, affondano la sicurezza dei ragazzi con la vergogna. Credi che la televisione, che il tuo conterraneo Renzo Arbore definiva "un nuovo focolare", possa cambiare questo atteggiamento, e se sì, cosa dovrebbe essere fatto o evitato?
"Non ho una formula magica, ma vi assicuro che dopo l'Isola ho ricevuto molte mail di genitori di gay, lesbiche e trans, oltre che di trans che hanno sentito meno l'astio della dirimpettaia che ha seguito la trasmissione... forse entrare nelle case degli italiani a ora di cena è servito a farci sentire meno alieni e meno intrusi da fascia protetta."
Al pari di personaggi come Amanda Lear o Anna Oxa, anche tu sei considerata un'icona gay. Secondo te, quali sono i requisiti principali che fanno di un qualsiasi personaggio dello spettacolo un'icona gay? E' una semplice questione di identificazione estetica ed emotiva, o c'è qualcosa di più profondo?
"E' un onore essere considerata icona gay, così... alla mia giovane età. I miei requisiti però, non sono nè la bellezza nè hit conquistate, solo la mia storia e la mia militanza."
Infine, un po' di gossip: dopo la conclusione della sesta edizione dell'Isola Belen Rodriguez ha affermato che avevi portato allo scoperto il flirt tra lei e Rossano semplicemente perchè avevi messo gli occhi su Rubicondi. Dobbiamo crederle?
"No. Non soffro di invidie soprattutto verso un uomo che, per come parla, esercita su di me lo stesso erotismo di una lavatrice spenta."