La tendenza alla riflessione e l'attenzione verso gli aspetti più spirituali e morali dell'arte e dell'esistenza li ha ereditati dalle sue radici giapponesi, ma l'emotività è italiana al 100%. Quando l'abbiamo incontrata a Giffoni il luglio scorso in occasione dell'anteprima di L'era glaciale 4: Continenti alla deriva, Ada Perotti ci ha confessato di sentirsi "nervosa all'idea che tra poco dovrò cantare dal vivo la canzone che chiude il film di fronte a una marea di ragazzi". Anche se le gambe tremano, la Perotti riesce a dissimulare l'ansia gettandosi a capofitto in una discussione sul valore morale dei cartoni animati e sui limiti di cui la creatività dovrebbe tener conto nel momento in cui non si rivolge prettamente a un pubblico adulto. Cantante cresciuta nel bacino della musica sacra, attrice di teatro e cinema, doppiatrice, Ada Perotti si fa spesso chiamare Hong-hu Ada, rivelando quel nome di battesimo che la collega immediatamente col paese del Sol Levante, patria eccelsa dei cartoni animati che però non appartengono al suo background. Come rivela lei stessa "ho studiato a lungo negli Stati Uniti perciò non conosco bene i cartoni animati giapponesi né le opere di un maestro come Miyazaki. Dall'Oriente ho ereditato l'equilibrio interiore e la tensione verso il trascendentale".
Raccontaci della tua prima volta da doppiatrice sul set de L'era glaciale 4: Continenti alla deriva.
Ada Perotti: Sono una fan della saga perciò quando ho saputo che erano in corso i provini vocali ho partecipato, ma non credevo di vincerli. Quando mi hanno telefonato per dirmi che avevo ottenuto il ruolo quasi non credevo. Sono davvero felice di aver intrapreso questa avventura, ma devo confessare che è stata dura perché sentivo la responsabilità del risultato finale. A convincermi ad accettare è stato soprattutto il mio personaggio, la tigre Shira. Lei è una piratessa, è aggressiva, complicata, ma anche piena di umanità. L'ho adorata subito perché mi somiglia molto, ha una grande energia, proprio come me. E' anche protagonista di una svolta romantica tra Shira e Diego.
E' importante riflettere su questi aspetti perché non sono in molti a farlo. La forza de L'era glaciale è proprio lo spirito di aggregazione che permea tutte le pellicole, l'attenzione ai valori dell'amicizia e dall'amore familiare. Questi film contengono un messaggio di pace universale e questo è uno dei motivi per cui li apprezzo. Io non amo la violenza al cinema o in televisione, soprattutto quando è gratuita, perché si comunica un messaggio distorto. La accetto solo quando è motivata, ma se mi offrissero ruoli in opere violente non so se accetterei. Ci dovrei pensare bene.
Tu sei un'artista eclettica, che proviene da esperienze molto diverse. Ti senti più attrice o cantante?.
Ci sono molti artisti americani come Beyoncé Knowles, Kevin Costner o Jamie Foxx che portano avanti entrambe le carriere e non sono costretti a scegliere. Sono felice del fatto che anche l'Italia si stia aprendo a questa commistione.
Anche Jennifer Lopez, la doppiatrice di Shira nella versione originale, porta avanti due carriere diverse. Nel costruire la tua interpretazione ti sei ispirata a lei?
Non proprio. Ho preferito cercare una strada personale, tenendo comunque d'occhio l'originale per creare un'omogeneità di fondo. Comunque io e Jennifer Lopez siamo entrambe cantanti, ma siamo molto diverse. Io provengo dal gospel mentre lei è più dance.
La respirazione, il controllo del diaframma e l'emissione della voce sono simili, ma ho avuto un grande direttore del doppiaggio, Marco Guadagno, e dei colleghi che mi hanno aiutato molto. Sono felice di aver fatto parte di questo team.
C'è qualche altro personaggio dei cartoni animati che ti sarebbe piaciuto doppiare?
Merida, la protagonista di Ribelle - The Brave.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sta per uscire un EP composto interamente da me. Si intitola All After All Il genere è british pop su base gospel. Per il momento verrà distribuito in Europa, ma poi dovrebbe arrivare anche in altri continenti. In più, di recente ho recitato in un western, un omaggio a Sergio Leone, in cui interpreto l'ultimo membro della tribù comanche. Il film si intola Shuna: The Legend ed è diretto da Emiliano Ferrera. Il mio personaggio è una nativa, una guerriera cresciuta nel deserto che cavalca, combatte e si procura il cibo da sola. Una vera combattente, proprio come Shira.