L'anima eversiva della Lega
"La porta è sempre aperta! Tornino giù nel deserto a parlare coi cammelli o nella giungla con le scimmie. Ma a casa nostra si fa come si dice a casa nostra." (Roberto Calderoli, Senatore dell'ultimo governo Berlusconi). "Non ci faremo togliere i canti natalizi da una banda di cornuti islamici di merda" (Mario Borghezio, Deputato dell'ultimo governo Berlusconi).
Il giornalista Claudio Lazzaro, autore di questo emblematico viaggio nel mondo leghista in uscita direttamente per il mercato home video, non è probabilmente un fine documentarista (non è questo il suo mestiere d'altronde) ma ha le idee ben precise sul significato del suo lavoro ed ha l'intelligenza di far parlare le immagini, raccontando una realtà politica senza abusare del suo ruolo. Asciutto e analitico, il suo lavoro si allontana fortunatamente dalla vogue sensazionalista del documentario moderno post Michael Moore, rifuggendone l'esasperato carattere soggettivo a favore di un metodo classico tutto fatto di immagini di repertorio, interviste e concatenazione attenta degli avvenimenti.
Quello che ne esce fuori è un mondo inquietante. Lazzaro gira un horror involontario, fornendo luce nuova a percorsi informativi ultra battuti dai media istituzionali in termini di esposizione ma mai di profondità. Il doppio binario leghista diviso tra istituzionalizzazione politica e radicamento sul territorio attraverso una retorica violenta, eversiva e forcaiola, è accuratamente documentato nelle sue tappe principali: dalla formazione delle Camicie Verdi (vera e propria organizzazione paramilitare di controllo cittadino, creata da Bossi per focalizzare i contenuti più aspri e secessionisti del pensiero leghista) alla devolution, tenendo un occhio sempre aperto sul richiamo sistematico e demagogico alle paure basiche dei cittadini che siano gli stupri, o l'ondata migratoria dal meridione o dall'Africa del nord.
La Padania bianca e cristiana, intollerante e xenofoba, evocata con orgoglio da Borghezio e Calderoli è un miscuglio confusionario e rozzo di valori che non esistono se non nelle iperboliche evocazioni dei leader populisti della lega. L'identitarismo spinto, l'aggressività verbale e i sentimenti razzisti ostentati con inpudenza ricordano molto il fascismo delle origini, sloganista ed eversivo, fornendo un panorama di desolante povertà culturale e civile. Ora o mai più stop all'invasione islamica. Si alla polenta e no al Cus Cus. Tolleranza zero, questo è il vangelo della Lega. E un brivido scorre dietro la schiena.