Dietro il suo approccio da rom-com dissacrante, L'amore e altre seghe mentali di Giampaolo Morelli cela invece un ideale profilo di quanto, l'uomo moderno, sia restio a dimostrare (e liberare) le proprie emozioni. Anche quelle sessuali. Per questo, secondo Morelli, che interpreta oltre a dirigere, l'immaginazione e la fantasia diventano il rifugio perfetto. Già perché il film, appena uscito al cinema, racconta di Guido, che preferisce l'autoerotismo (supportato dalla realtà virtuale) per dare senso alle sue fantasie. Quando però conosce Giulia, interpretata da Maria Chiara Giannetta, le cose cambiano.
A tal proposito, Giampaolo Morelli, durante la nostra intervista, spiega che "La tecnologia sempre di più è entrata a far parte della nostra sfera sentimentale, amorosa e anche sessuale. Esistono già delle cose simili a quelle che vediamo nel film, tra visori e AI. Il problema è proprio questo, è gestire il progresso, gestire la tecnologia, perché poi il rischio è quello di non confrontarsi più con l'altro. E il film parla di quanto la tecnologia può essere usata in una maniera non produttiva, ovvero facendoci stare nel nostro dolore, nelle nostre ferite. E noi ci adagiamo lì, senza riuscire a trovare il coraggio di aprirci. Non riusciamo a sbloccarci, senza capire che non siamo più quelli del passato".
L'amore e altre seghe mentali: intervista a Giampaolo Morelli e Maria Chiara Giannetta
Ma come si difende, oggi, l'immaginazione, se viviamo in un'epoca formale e omologata? "Io credo che ognuno deve cercare di essere il più onesto possibile con se stesso e con la realtà vera", dice Maria Chiara Giannetta. "Perché per quanto la tecnologia, gli algoritmi l'intelligenza artificiale possano riprodurre tutto al massimo un ideale, tutto ciò non è vero. E questo lo si capisce non con gli occhi, ma con la pancia. E cercare di capire qual è la tua vera fantasia, e qual è una fantasia indotta richiede ad oggi uno sforzo più grande, un ascolto verso se stessi che però ci può portare solo cose positive".
Lo abbiamo scritto nella recensione de L'amore e altre seghe mentali, il regista ha la prerogativa di essere un autore pop, e soprattutto molto cinematografico. Anche il nuovo film, infatti, è ricco di citazioni e riferimento. "Sono un grande cinefilo, il cinema è sempre stato il il mio rifugio", confida Giampaolo Morelli. "Sono stato un bambino dislessico, ne parlo sempre, perché per me ogni volta è buona per parlare di questo disturbo che ti devasta. Ogni volta che faccio un film, provo a metterci sempre dei riferimenti a un cinema che mi ha fatto compagnia, soprattutto in quegli anni. Quindi quando ho fatto Falla Girare, ci ho messo anche tutto il cinema action americano degli anni '80 e '90. Faccio sempre dei riferimenti nei miei film. Per dire, rimasi folgorato da Clerks di Kevin Smith. I dialoghi de L'amore e altre seghe mentali nascono da quella scorrettezza, e dall'amore per quel film. Le citazioni arrivano da un cinema che mi ha aiutato a sopravvivere".
Il bello di un personaggio sopra le righe
In chiusura, un pensiero con Maria Chiara Giannetta, sulla scrittura di un personaggio credibile, nonostante sia costantemente sopra le righe. Forse, un interprete riesce a dare il meglio di sé quando non si prende troppo sul serio? "Un personaggio funziona se è scritto bene", prosegue l'attrice. "Ho cercato di tradurre quello che voleva Giampaolo, e per me era chiaro chi fosse Giulia. Nonostante sia un personaggio che nella vita ci gireremo tutti a guardare, è concreta, ha una sofferenza, ha un modo di vivere, consapevolezza di sé. Mi sono anche ispirata esteticamente a delle persone che conosco. Ho giocato per rendere concreto un personaggio sopra le righe".