Kevin Spacey è innocente. È stato infatti assolto dalle accuse di aggressione sessuale, atti osceni e induzione di una persona a partecipare ad atti sessuali, che gli erano state contestate e che avevano posto un brusco stop alla sua carriera. In tanti, ora, si chiedono chi gli ridarà il tempo perduto, questi anni di carriera a cui ha dovuto rinunciare, anni passati tra consumante attesa e frustrazione. Si possono dire molte cose su come funzioni la giustizia, su come certi processi siano mediatici prima che giuridici, si può anche pensarla come la si vuole su Kevin Spacey come persona, che in fondo non conosceremo mai. E di sicuro di inchiostro ne verrà versato.
Ma siamo qui per parlare del lato artistico della questione. Nel momento in cui fu bloccato dalle accuse, Kevin Spacey era il protagonista di una delle migliori serie degli ultimi anni, un marchio di fabbrica di Netflix, House Of Cards (da noi trasmessa da Sky, acquisita prima che Netflix arrivasse in Italia) e aveva costruito un personaggio d'antologia, Frank Underwood. La sua carriera era all'apice ed è stata bloccata. Resta da capire se l'aura di colpevolezza, anche al di là della sentenza, continuerà a gravare su di lui, o se ci sarà una riabilitazione in grande stile. Continuando a restare sul lato artistico, il cinema e la serialità hanno ancora bisogno di un artista di razza come Kevin Spacey. Non che ce ne sia bisogno, ma per ricordarvi di chi stiamo parlando, ecco 10 ruoli indimenticabili di Kevin Spacey.
1. I soliti sospetti (Roger "Verbal" Kint)
La doppietta che, nel giro di pochi mesi, ci ha portato a conoscere, ad adorare Kevin Spacey, è di quelle che non lasciano scampo. Due film cult, I soliti sospetti e Seven, e due registi in ascesa, Bryan Singer e David Fincher. I soliti sospetti (1995) regala un ruolo chiave a Kevin Spacey. È quello di un testimone chiave a un interrogatorio che avviene dopo l'esplosione di una nave. Roger "Verbal" Kint è un piccolo truffatore, un "pesce piccolo" che non interessa a nessuno, è chiamato così perché parla tanto. E la polizia si affida al suo racconto per ricostruire l'accaduto e dare la caccia al temibile criminale Keyser Soze che nessuno ha mai visto. La chiave del film è tutta nell'interpretazione di Spacey, che riesce a ingannare tutti, il pubblico e i personaggi del film. E l'attore fa un grande lavoro sul corpo, oltre che sulla voce. "La più grande beffa che il Diavolo abbia mai fatto al mondo è stata quella di convincere tutti che non esiste". È Oscar come miglior attore non protagonista.
Kevin Spacey: perché è così difficile accettare la sua "fine"
2. Seven (John Doe)
In Seven (1995) di David Fincher Kevin Spacey è John Doe, l'uomo che uccide secondo i sette peccati capitali, l'assassino che tutti stanno cercando da giorni. In un film che ha ridefinito il thriller a partire dai colori per arrivare alla trama, anche lo svelamento dell'arcano avviene in maniera insolita. John Doe si costituisce, si presenta alla stazione di polizia, vestito di bianco e insanguinato, perché si è appena ferito alle dita per non fornire impronte digitali. Nel volto ha un'espressione illuminata, quasi beata. Ha solo commesso cinque dei sette delitti previsti. E, nonostante sia catturato e in mano alla polizia, seguiamo quegli ultimi minuti del film in uno stato di tensione costante. Mancano l'invidia e l'ira. Kevin Spacey propose di radersi i capelli a zero per interpretare il personaggio, e decise di non venire accreditato né di comparire sui titoli di testa o di partecipare all'attività stampa per non rovinare l'impatto che l'ingresso in scena del suo personaggio avrebbe suscitato. Il risultato si è visto.
3. American Beauty (Lester Burnham)
Kevin Spacey, nei panni di Lester Burnham è il protagonista assoluto e l'anima dell'abbagliante film d'esordio di Sam Mendes, American Beauty (1999). Il protagonista è un classico uomo in crisi di mezza età, invisibile alla propria famiglia, alla moglie e alla figlia, che all'improvviso si "risveglia" e comincia un percorso di rivalsa personale. Tutto nasce dall'incontro con una ragazza, una cheerleader, amica della figlia, interpretata da Mena Suvari. Kevin Spacey, con la sua interpretazione, segna in maniera indelebile il film. Lascivo, mellifluo, beffardo, il suo ritratto di un uomo medio americano che cerca la sua rivincita è indimenticabile. Spacey si ispirò a alle movenze "grossolane e goffe" di Walter Matthau e anche a quelle di Jack Lemmon ne l'appartamento. Nella storia il suo fisico passa da flaccido a tonico. Per questo motivo fece molto allenamento. Ma siccome il film non fu girato in ordine cronologico, dovette lavorare sulla postura per rendere meno evidente il cambiamento. È Oscar come miglior attore protagonista.
4. K-PAX - Da un altro mondo (Prot)
Poteva mancare un alieno nella galleria dei personaggi di Kevin Spacey? Prot è un alieno, o almeno dice di esserlo. In K-PAX (2001) di Iain Softley Prot viene rinchiuso in una clinica psichiatrica di Manhattan poiché afferma di venire da K-PAX, un pianeta situato nella costellazione della Lira. Tutto il film è giocato sul filo tra realtà e follia. E pochi attori come Kevin Spacey riescono a tenere un film come questo, con un personaggio costantemente in bilico. Anche questo film non fu un successo, ma ci mostra un altro lato di Spacey. Più surreale, ma istrionico e ambiguo come solo lui sa essere. E irresistibile quando indossa quegli occhiali da sole neri.
5. The Life Of David Gale (David Gale)
The Life of David Gale (2003) di Alan Parker è una riflessione sulla pena di morte. David Gale, interpretato da Kevin Spacey, è condannato a morte per omicidio e stupro di una donna, ed è recluso in un carcere del Texas. David Gale, prima dell'esecuzione, racconta la sua storia a una giornalista (Kate Winslet). Kevin Spacey entra in un ruolo molto diverso dagli altri di cui vi abbiamo parlato. Assassino, forse, ma molto diverso da quello impersonato per David Fincher. Entra nel ruolo anche con il look, capelli spettinati, la barba di qualche giorno, come è naturale per chi è recluso. Ancora una volta riesce a donare un volto e un corpo a un personaggio ambiguo e sfaccettato. Ma il film non fu un successo di critica e di pubblico.
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6. Superman Returns (Lex Luthor)
Certo, il film non è stato affatto memorabile, e la storia del Superman di Bryan Singer con Brandon Routh si è fermata lì. Ma Superman Returns (2006) è il ritorno di Kevin Spacey con il regista de I_ soliti sospetti_. Per uno che è stato un villain da antologia in molti film, non poteva mancare il ruolo di uno dei cattivi più famosi dei fumetti, l'arcinemico di Superman Lex Luthor. In Superman Returns Luthor è riuscito a sfruttare la tecnologia del pianeta di Superman per i propri loschi fini, mentre dice di volerla donare all'umanità, come fece Prometeo. Vanesio come il Lex di Gene Hackman, quelli di Spacey è più cattivo. Mefistofelico e ambizioso, il Lex Luthor di Superman Returns è forse la cosa migliore del film. Certo, se il nemico di Superman fosse stato Keyser Soze...
7. Margin Call (Sam Richards)
In Margin Call, film del 2011 di J.C. Chandor, Kevin Spacey è Sam, bancario di Wall Street nel 2008, che vive un conflitto interiore: condividere o meno la scelta del suo amministratore delegato che è intenzionato a svendere tutti i titoli tossici della società in modo da salvarla dal fallimento. Sam sa che questa scelta potrebbe causare il tracollo di milioni di persone e mandare alla deriva i mercati mondiali facendoli piombare in una delle più drammatiche crisi finanziarie del secolo. Margin Call è una sorta di thriller finanziario: presentato al Festival di Berlino, fece scalpore perché parlò di una ferita ancora aperta, lo scandalo dei mutui subprime e la crisi finanziaria del 2008. Kevin Spacey si prepara per House Of Cards, con il racconto di un personaggio di potere e dall'anima divisa in due.
8. House Of Cards (Frank Underwood)
Quello di Frank Underwood è il ruolo di Kevin Spacey che tutti abbiamo ancora negli occhi, l'ultimo interpretato. House of Cards (2013-2018) ha fatto la storia della serialità di questi anni. Frank Underwood è il nostro anfitrione, il Virgilio che ci guida nei gironi infernali delle stanze della politica americana. Il Frank di Kevin Spacey sceglie subito di renderci complici: rompe la quarta parete e parla guardando in macchina, cioè smette di fare quello che sta facendo per parlare direttamente con noi. Fa un patto: sceglie di svelarci qualcosa di preziosismo. Ma in cambio ci chiede di essere complici. E così, siano le sue azioni buone (quasi mai) o cattive (quasi sempre) noi ormai siamo entrati nella sua cerchia, pendiamo dalle sue labbra. E non lo abbandoniamo mai. Kevin Spacey è perfetto: il suo volto determinato e lascivo, il suo fisico anonimo e non atletico ne fanno l'interprete perfetto per un personaggio dalle mille sfaccettature, fedifrago ma innamorato della moglie, tombeur des femmes ma anche bisessuale. Non potremmo immaginare Frank con un altro volto. Le accuse hanno fermato House Of Cards sul più bello, costringendo i creatori a un'ultima stagione senza di lui. Se si potesse tornare indietro...
House of Cards, 10 anni dopo: Frank Underwood aveva predetto il futuro
9. Elvis & Nixon (Richard Nixon)
In piena era House Of Cards, con il personaggio di Frank Underwood ancora nelle corde, Kevin Spacey interpreta un altro controverso presidente degli Stati Uniti. Stavolta è reale, ed è Richard Nixon. Elvis & Nixon (2016) racconta un fatto incredibile ma realmente accaduto: la mattina del 21 dicembre 1970 Elvis Presley si recò alla Casa Bianca per richiedere un incontro urgente con il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, chiedendo di essere nominato agente federale sotto copertura della narcotici. Spacey crea una sua versione di Nixon, puntando poco sulla somiglianza fisica e molto sulla personalità. Ancora una volta è perfetto per il ruolo.
10. Baby Driver - Il genio della fuga (Doc)
Una delle ultime volte che abbiamo visto Kevin Spacey sul grande schermo è stato in Baby Driver - Il genio della fuga, di Edgar Wright, con protagonista Ansel Elgort nei panni di Baby, un giovane pilota che affida il suo talento con le macchine al crimine, costretto a lavorare per Doc, una geniale e spietata mente criminale che pianifica rapine. Doc è Kevin Spacey, a suo agio nel ruolo di un classico villain da gangster movie, deus ex machina che muove tutte le figure in gioco come fossero burattini. Personaggio apparentemente monodimensionale, che si rivela però sorprendente quando aiuta Baby e la sua ragazza. Perché anche lui è stato innamorato in passato.