Ken Loach torna a Cannes con The Wind That Shakes the Barley, un dramma con protagonista un attore irlandese di fama internazionale, il bravissimo Cillian Murphy. Alla conferenza stampa per la presentazione del film ci sono attore e regista, lo sceneggiatore Paul Laverty e gli altri interpreti Pádraic Delaney, Liam Cunningham e Orla Fitzgerald.
Il film ha come sfondo la rivoluzione irlandese del 1916, in cui esplosero i conflitti con i dominatori britannici. Dice Cillian Murphy: "A Cork, dove è stato girato il film e di dove io sono originario, questi conflitti sono ancora profondamente radicati. Ognuno ha qualche storia da raccontare, ognuno ha un parente che in qualche modo fu coinvolto nella lotta. La gente non ne parla volentieri, ma la cosa è seria."
"Per me questa è una storia importantissima - continua Murphy - che ha toccato anche la mia famiglia in passato. Quando si inizia a lavorare ad un film con Loach, non si conosce la sceneggiatura definitiva, è quasi un atto di fede. Ma io ero convinto che, se c'era un regista con le capacità per raccontare questo spaccato storico così doloroso, questi fosse Ken Loach."
Ribatte Liam Cunningham: "Quel periodo della storia irlandese ha davvero poco di piacevole. Come il film riflette, è un conflitto che contrappone fratello contro fratello, è ideali colitici contro contingenza politica. E credo che il film sia una splendida opportunità per raccontare come andarono veramente le cose."
Ancora, Pádraic Delaney: "Io vengo dalle campagne dell'Irlanda Occidentale, e ancora oggi, quando attraverso i campi di mio padre, m'imbatto nelle anonime tombe di persone uccise dalla polizia e abbandonate nei fossati e nelle rovine delle case di chi fuggì per paura di ritorsioni. I fantasmi, in Irlanda, ci sono ancora, e se ne parla poco, perché fa male, ma le ferite sono ancora aperte."
Per Loach, questo era il momento giusto per fare questo film perché "ogni storia di lotta per l'indipendenza è una storia attuale, perché si ripete continuamente, e d è sempre il momento giusto per raccontare una storia come questa. Ci sono sempre, in qualche angolo del mondo, truppe di occupazione che la popolazione locale non accetta. Non ho bisogno di dirvi dove, in questo momento, truppe inglesi stanno occupando illegalmente e forzosamente. Questa è soprattutto una storia di straordinaria amicizia ed eroismo, che ha un tragico conflitto al suo interno. Ci sembro una storia che era impossibile evitare di raccontare."
Lo sceneggiatore Paul Laverty si trova a parlare dell'effetto del potere dei grandi imperi sulla storia: "E' incredibile come riscrivano gli eventi. Sabato sarà il cinquecentesimo Columbus Day, occasione in cui tutti ricordiamo la statura di navigatore di cristoforo Colombo, il suo coraggio e la sua ambizione, ma dimentichiamo la sua crudeltà nei confronti dei nativi. Abbiamo bisogno di imparare la storia dell'Impero Britannico in maniera più obiettiva per sapere davvero cosa è successo, oltre che in Irlanda, in India e in Kenya fino agli anni '50. Non so se i cittadini britannici sono pronti ad accettare cosa c'è sotto alla presunta 'missione di civilizzazione'."