Era dai tempi di Firefly che dal piccolo schermo latitava il western seriale, e se Mal & co. erano i fuorilegge del futuro, Raylan Givens è l'uomo della legge dei giorni nostri. Stivali da cowboy e stetson (il cappellone da cowboy dissacrato da Bush), giacca e cravatta, Givens è un US marshal - uno sceriffo federale - dal grilletto facile e dalla mira micidiale (meno male, negli scontri a mani nude è piuttosto scarso), dal codice morale infrangibile (che "giustifica" impiombare il prossimo a sangue freddo) e dal senso dell'umorismo allegramente cinico (nelle rare occasioni in cui si degna di parlare), e un passato da cui è fuggito vent'anni prima. Sceriffo del Vecchio West teletrasportato ai giorni nostri, è del tipo "Se non lasci la città entro 24 ore e ti rivedo ti ammazzo". Letteralmente. Justified introduce il protagonista della serie di FX mentre minaccia amabilmente di morte, in un ristorante elegante nell'accecante e per niente "western" Miami, un criminale particolarmente odioso che ha incoscientemente ignorato l'ultimatum del marshal e finisce impallinato secondo promessa. I superiori di Givens, inorriditi dalla platealità dell'esecuzione più che dalla filosofia ottocentesca del sottoposto, lo spediscono nella contea sperduta e zoticona di Harlan... la casa di Raylan. L'uomo vive, pensa e si addobba come un cowboy del Far West ma è cresciuto, a pane TV e miniera, dalla parte opposta, in un paesello del Kentucky tutto "howdy howdy" e dal quale, appena maggiorenne, è fuggito a gambe levate.
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La profondità di questo personaggio così ben delineato, interpretato dallo strepitoso Timothy Olyphant, è merito delle origini letterarie; creato da Elmore Leonard, scrittore di western e polizieschi spesso adattati per grande e piccolo schermo (Get Shorty, Out of Sight e Jackie Brown al cinema, e le meteore Maximum Bob e Karen Sisco in TV) che ha costruito la figura del marshal in un paio di romanzi e nel racconto Fire in the Hole, a cui è ispirato l'episodio pilota di Justified, che sbarca in Italia su AXN dal 25 gennaio dopo la canadese Flashpoint.
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Boyd Crowder, elemento chiave della narrazione, è ignorante (lo scambio di battute con Raylan sugli ebrei è avvilente e esilarante insieme. Boyd: "Chi pensi che voglia imbastardire il mondo? Gli ebrei!" "Boyd, tu conosci degli ebrei?"), arrogante e invasato, è il figlio del boss criminale dei dintorni e il cugino e fratello dei grotteschi scansafatiche di mezza città. Meno uno, quello fatto fuori a colpi di fucile nel petto (in Kentucky è legittima difesa!) dall'esasperata Ava, moglie abusata per troppi anni. La seducente vedova - la contea pullula di orridi zoticoni ma le donne locali sono tutte bellissime - non esita a rifarsi su Givens, per il quale aveva una cotta da ragazzina, appena l'uomo le compare sulla soglia di casa, ma Timothy Olyphant conserva la modalità del rifiuto coatto dai tempi di Hitman e rimbalza l'ennesima bella che ambisce a concupirlo.
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Justified seduce perchè rappresenta qualcosa di inedito in TV: western contemporaneo - ma la contea di Harlan è una sorta di limbo tra passato e presente dove se non si girasse in macchina, la gente non imbracciasse lanciafiamme, e le foreste non pullulassero di laboratori di meth sembrerebbe di stare a Deadwood - pieno di umorismo, dove il confine tra Bene e Male è nascosto dalla polvere.
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Raylan Givens è il ruolo della vita di Olyphant, forse troppo bellino per prestare il suo volto al rude minatore diventato sceriffo dal grilletto facile, ma perfetto nel trasmettere la calma apparente che cela la furia interiore di un uomo costantemente in controllo ma perfettamente consapevole di lasciar libero sfogo alla rabbia ogni volta le circostanze "giustificano" lo schiocco del grilletto. Sarà proprio il padre a fargli notare che per quanto infame, lui non ha mai ucciso nessuno. Perché, chioserà Boyd, a Givens piace sparare ai cattivi, ma è sempre il suo codice morale a prevalere (lo vediamo di continuo, ma il suo senso di giustizia emerge soprattutto quando il marshal rischia la vita per aiutare un evaso disperato che sta per essere fatto fuori dalla SWAT di turno): le ingiustizie del passato hanno forgiato indelebilmente l'avversione del marshal per le ingiustizie del presente. In nome della Giustizia amministra la Legge, Legge che giustifica una pallottola nel petto del fuorilegge e che per lo spettatore si traduce in un adrenalinico colpo al cuore.