Jurassic World: Nuove avventure si è rivelato un esperimento riuscito. Ovvero creare una serie animata dallo stesso team produttivo di Jurassic World: Il regno distrutto, insieme alla DreamWorks, che tenesse occupati (e incollati allo schermo) i fan del franchise in attesa del capitolo finale, Il dominio, a causa dei ritardi dovuti alla pandemia, intrattenendolo su Netflix. Questo fece ottenere un record produttivo al serial, ovvero cinque stagioni in meno di due anni, inficiandone però anche la resa non tanto e non solo narrativa, ma soprattutto visiva a livello di animazione e CGI. Due anni dopo, nel 2024, ci troviamo di fronte a una serie animata sequel/spin-off, Jurassic World: Teoria del caos, che ancora una volta serve a fare da ponte per il pubblico in attesa del prossimo fantomatico film della saga, previsto teoricamente per il 2025: questa volta, però, nonostante il doppio sciopero di sei mesi fa, le cose sono state fatte davvero per bene.
Bigger, bolder, faster, stronger
La trama di Jurassic World: Teoria del caos riprende qualche anno dopo gli eventi che hanno sconvolto i protagonisti su Isla Nubar, rendendoli famosi sopravvissuti agli occhi dell'opinione pubblica e del mondo, che li ha soprannominati "i sei di Nublar". Si erano ripromessi di non perdersi di vista dopo ciò che avevano passato tutti insieme proprio nell'età dello sviluppo e della crescita, ma come spesso capita non è andata esattamente così. C'è chi è al college, chi ha coltivato la propria passione per i dinosauri nonostante il trauma subito, chi soffre di disturbo stress post-traumatico, chi fatica in una relazione a distanza, chi ha sentimenti repressi... e chi addirittura non ce l'ha fatta. Seguiamo così, uno ad uno, i protagonisti nelle loro nuove vite, che vengono raccontate al pubblico un pezzo alla volta, così come i flashback brevi e suggestivi sciorinati lungo i dieci episodi che mostrano cosa è successo ai ragazzi e alle ragazze dopo il loro ritorno dall'isola.
Jurassic World 4, una star dei film di Wes Anderson si è unita al cast del sequel
Una serie per i fan
Jurassic World: Teoria del caos è proprio ciò che i fan potevano desiderare per tornare nell'universo narrativo della saga, soprattutto se avevano apprezzato Jurassic World: Nuove avventure. In attesa del nuovo capitolo cinematografico, se davvero si farà e se riuscirà ad essere più accattivante della trilogia sequel live action - questa nuova serie animata riempie il tassello mancante come aveva fatto la precedente. Se Camp Cretaceous era ancora ancorata al mondo e alle tematiche teen che raccontava, al survival drama da camera con i sei confinati sull'isola, in Chaos Theory siamo di fronte ad una storia on the road che utilizza come presupposto narrativo una minaccia che viene, come la storia della saga ci insegna, dagli uomini che utilizzano i dinosauri a proprio scopo e vantaggio. C'è qualcuno che sta braccando "i sei di Nublar" e i ragazzi devono riuscire a scoprire chi si cela dietro il nuovo complotto denunciato nel Dark Web. È appagante vedere come i protagonisti a cui oramai ci si è affezionati, siano cambiati pur rimanendo gli stessi e siano cresciuti, fisicamente e psicologicamente, facendo maturare anche le tematiche affrontate dalla serie.
Giovani adulti coi dinosauri
Se infatti la serie precedente era un teen drama, qui ci troviamo decisamente di fronte ad uno young adult - gli anni affrontati sono quelli universitari - ma sempre conditi dall'esperienza giurassica. Ancora una volta i protagonisti sono da soli contro il mondo, pur non essendo più sull'isola: devono capire di chi potersi fidare e riuscire ad affrontare i nuovi traumi che li hanno segnati, come la perdita di uno di loro. La morte è uno degli eventi con cui dovranno interagire in questa nuova (dis)avventura, insieme all'elaborazione del lutto e allo sfruttamento animale, ricordandoci continuamente che non siamo più di fronte ad un prodotto solamente per bambini e ragazzini (se mai lo fossimo stati) ma anche per adulti. Adulti che nello show non sono mai presenti, mantenendo un fil rouge ideale con Nuove avventure, e quando sono presenti si rivelano inaffidabili o addirittura dei villain. I colpi di scena insomma non mancano, soprattutto nello scoprire che fine hanno fatto Darius, Brooklyn, Kenji, Sammy, Ben e Yaz (che proseguono con gli stessi doppiatori, originali e italiani). Immancabili poi i riferimenti a Jurassic World: Il dominio per ricordarci che la narrazione va ancora una volta di pari passo col cinema e con i live action, così come non potevano mancare delle suggestive new entry, in particolare una che sicuramente rivedremo (l'epilogo è decisamente aperto).
Jurassic World: Nuove avventure 5, la recensione: L'amicizia trova sempre una via
Una miglior messa in scena
A sorprendere non è solo l'evoluzione e la maturazione della storia raccontata, ma anche del livello tecnico con cui viene narrata in Jurassic World: Teoria del caos. La CGI - vero difetto del serial precedente - è visibilmente migliorata e maggiormente curata nei dettagli, così come la regia particolarmente ispirata anche in alcune trovate creative che richiamano la saga originaria. Migliorata anche la caratterizzazione non solo dei personaggi ma soprattutto dei dinosauri e delle sequenze action, che risultano davvero avvincenti. Certo, nella seconda metà c'è qualche ridondanza di troppo com'è tipico del franchise, con i ragazzi inseguiti dai dinosauri e viceversa, ma ad un prodotto che ci riporta così bene in quel mondo che pensavamo di aver salutato per sempre, cosa dobbiamo dire se non 'grazie'?
Conclusioni
Jurassic World: Teoria del caos è non solo la naturale evoluzione di Jurassic World: Nuove avventure ma anche la sua maturazione, tanto in termini di caratterizzazione dei personaggi e tematiche affrontate quanto in quelli di animazione e regia. Se avete amato il precedente titolo e se nonostante tutto vi mancava questa saga giurassica, non potrete non rituffarvi con piacere nelle vite di Darius, Brooklyn, Kenji, Sammy, Ben e Yaz pronti a svelare insieme a loro un nuovo complotto coi dinosauri.
Perché ci piace
- La maturazione dei personaggi e lo scoprire man mano cosa è accaduto loro e chi ci ha lasciati.
- Il viaggio on the road opposto al survival drama sull’isola.
- La miglior CGI applicata all’animazione, tanto sugli umani quanto sui dinosauri.
- L’uso della macchina da presa digitale più creativo e consapevole.
Cosa non va
- Qualche ripetizione e battuta d’arresto nella seconda parte.
- L’epilogo lascia – ma c’era da aspettarselo – parecchie questioni in sospeso.