"I veri dinosauri sono loro". È una battuta che abbiamo letto sui social media, che in questi giorni non sono stati molto teneri con Jurassic World: Il dominio, terzo capitolo della nuova trilogia iniziata da Jurassic World, e diretto da Colin Trevorrow al cinema dal 2 giugno. Si tratta di un film che ha diviso, ha deluso in parte le aspettative del pubblico, ma ha regalato momenti di piacere ai fan della saga. "I veri dinosauri sono loro" era riferito a Laura Dern, Jeff Goldblum e Sam Neill, i tre attori che quasi trent'anni fa ci avevano introdotto nel mondo incantato e pauroso dei dinosauri tra noi, nel primo Jurassic Park di Steven Spielberg. Ellie Sattler, Ian Malcolm, e Alan Grant. Ci sono ancora loro nel terzo capitolo della nuova trilogia, e sesto del mondo giurassico nato con la prima. I tre sono qui per chiudere un cerchio, per legarsi al film capostipite, per omaggiarlo. Cosa che non riesce completamente. Eppure rivederli è un piacere. Dire che sono dei dinosauri vale solo a livello di battuta, perché i tre sono in gran forma.
Laura Dern, quel bagliore negli occhi
Ellie Sattler, il personaggio di Laura Dern, è una paleontologa e una paleobotanica. Nel primo Jurassic Park si innamorava di Alan Grant, ma la loro storia è ormai finita. Quando, però, in Jurassic World: Il dominio, incontra dopo tanto tempo Alan, e scopre che il professore non è più sposato, non riesce a nascondere un moto di soddisfazione. La chimica e i tempi di recitazione tra i Laura Dern e Sam Neill funzionano alla perfezione, e nell'aria si sente quella tensione che era al centro di Jurassic Park. In sahariana e camicia bianca, Laura Dern è sexy e autorevole. E negli occhi ha sempre quel bagliore che aveva quando, alla vista dei brachiosauri in movimento in Jurassic World, diceva "wow". È lei la prima dei tre a entrare in scena, e a venire coinvolta per risolvere una misteriosa invasione di locuste giganti. È lei a coinvolgere immediatamente Alan Grant. I loro scambi sono degni di una commedia sentimentale da Guerra dei Sessi anni Quaranta, sono sfida e complicità.
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Sam Neill, un po' Alan Grant un po' Indiana Jones
Sam Neill ha i capelli e la barba imbiancati, ma curati. Anche lui è in gran forma nel vestire i panni di Alan Grant con quel suo fare autorevole, suadente e rassicurante, con quel suo modo di portare in scena i personaggi senza mai strafare. Alan Grant, che incontriamo nel suo ambiente naturale, una tenda in mezzo a degli scavi, è perfetto per cogliere l'amo lanciato da Ellie Sattler, per seguirla in una trama gialla, e allo stesso tempo sentimentale. Il Sam Neill che vediamo in Jurassic World: Il dominio è in realtà una doppia citazione, un doppio omaggio a Steven Spielberg da parte di Colin Trevorrow. Il primo è evidente, e lo abbiamo detto: è il ritorno dell'Alan Grant di Jurassic Park. Il secondo, più velato ma non troppo, è a un altro classico di Steven Spielberg: Con quel cappello, quel Fedora a tesa larga, Sam Neill omaggia anche Indiana Jones. In un film come Jurassic World: Il dominio, che mescola generi e modelli come se piovesse, c'è anche spazio per un grande classico del cinema d'avventura. Se non fosse chiaro, la regia lo sottolinea in una scena in un tunnel, quando Alan perde il suo cappello e rischia per recuperarlo.
Jeff Goldblum, la rockstar
E allora torna in campo anche Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum. Anche se in realtà non se n'è mai andato, essendo presente anche ne Il mondo perduto: Jurassic park e anche, con un cameo, in Jurassic World - Il regno distrutto, il film che ha preceduto quello ora in sala. Ian Malcolm, matematico e docente universitario specializzato nella teoria del caos, è un po' la rockstar degli studiosi. Perché è famoso, è autore di libri di successo ed è conosciuto da tutti. In Jurassic World - Il regno distrutto viene ascoltato come consulente dal Senato degli Stati Uniti; in Jurassic World: Il dominio lo troviamo mentre, all'uscita da una lezione, firma autografi. È una rockstar anche per il suo look. Jeff Goldblum, un altro per cui il tempo sembra non essere passato, è in scena con la sua classica giacca di pelle nera, camicia nera e montatura degli occhiali nera. Una star, di cui ha anche l'atteggiamento cool e l'aplomb. È il personaggio più fatalista della storia. È lui a darci una delle chiavi di lettura più interessanti della storia. "Gli esseri umani non hanno più diritto all'incolumità di altre specie" afferma in un discorso. Che è come dire che con i dinosauri ora bisogna convivere, e non abbiamo diritto di eliminarli per salvarci la vita. È una delle frasi che ci fa riconsiderare l'intera saga in un'altra luce.
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Ma perché utilizzarli così?
Tutto bene, allora? Bentornati, cari vecchi eroi? Sì, e anche no. Perché se è davvero un piacere ritrovare quelli che sono stati i nostri anfitrioni nel mondo giurassico trent'anni fa, come rivedere dei vecchi amici, forse la sceneggiatura di Jurassic World: Il dominio non ha reso giustizia alla storia e al carisma dei vecchi personaggi. Certo, in questa nuova trilogia abbiamo imparato ad amare dei nuovi protagonisti, come Owen e Claire, ma non è detto che i dinosauri debbano essere solo appannaggio loro. Prendere tre personaggi storici della saga, quelli che di dinosauri sono esperti, quelli che li hanno già affrontati e relegarli alla storyline minore e meno convincente del film, una trama che, più passa il tempo dalla visione del film, più ci fa sorgere dei dubbi, non ci sembra una scelta azzeccata. Sì, perché i nostri eroi, per gran parte del film, si trovano a indagare su una vicenda legata a delle locuste giganti. Inquietanti quanto volete, ma non sono i dinosauri, e in un film in cui il pubblico vuole vedere i dinosauri sono qualcosa che svia l'attenzione da loro. Vogliamo bene ai nostri tre vecchi eroi e avremmo voluto vederli coinvolti in una storia legata davvero ai dinosauri.