In occasione dell'uscita dell'attesissimo terzo film di Jordan Peele, Nope, dall'11 agosto al cinema in Italia e della quarta ed ultima stagione di Atlanta, creata e interpretata da Donald Glover, in arrivo il 14 settembre su FX - presto anche da noi su Star di Disney+ - abbiamo voluto riflettere su ciò che accomuna lo sguardo unico e originale di Jordan Peele e Donald Glover per raccontare l'America black oggi. "Scrivi di ciò che conosci" diceva un saggio, e sembra proprio che i due autori sulla bocca di tutti abbiano fatto proprio questo insegnamento.
Jordan Peele da Scappa - Get Out a Nope: orrore e commedia
Classe 1979, Jordan Peele ha iniziato la propria carriera come stand-up comedian e in TV, precisamente nei programmi di sketch demenziali e cattivissimi MADtv e Key and Peele, insieme al suo coinquilino dell'università Keegan Michael Key. Si è poi fatto le ossa e un nome soprattutto dietro la macchina da presa come uno dei registi più immediatamente riconoscibili e interessanti dell'horror contemporaneo. Nel 2017 con Scappa - Get Out, grazie al quale ha vinto l'Oscar alla miglior sceneggiatura originale, ha proposto una satira feroce della società americana odierna e soprattutto del razzismo che vi serpeggia indisturbato. Per farlo ha utilizzato proprio quello strumento che conosceva così bene: la risata, in questo caso amara, anzi amarissima, che diveniva così orrore contemporaneo. Quello stesso riso strozzato e sofferto lo ha riproposto, se vogliamo ancora più horror, in Noi nel 2019, dove è andato a esplorare il "mondo di sotto" e le brutture più recondite dell'animo umano. Nel più recente Nope è salito su nello spazio, oltre a omaggiare il cinema nella sua forma più pura e giocare sull'intrattenimento più basico e quasi demenziale che aveva caratterizzato i suoi primi anni di carriera, con due protagonisti ovviamente neri e decisamente sopra le righe.
Nope: vi spieghiamo cosa significa la scimmia Gordy nel film di Jordan Peele
Nel frattempo Peele ha anche provato a riscrivere un cult della fantascienza come Ai confini della realtà con The Twilight Zone (2019 - 2020 su CBS All Access ora Paramount+) mettendosi nei panni di Rod Serling e attualizzando gli scenari e le tematiche proprio all'America black e in generale delle minoranze oggi, con un primo episodio che fa proprio da ponte tra le sue due carriere raccontando di uno stand-up comedian che ha il potere di far sparire chiunque non apprezzi la sua satira. In Nope mondo cinematografico e televisivo (i flashback nel passato della scimmia Gordy) si incontrano e scontrano: qui Peele fa addirittura satira sulle origini del cinema e sul primo cavallo sul grande schermo che fu addomesticato da un nero; addomesticato come le "scimmie" - come spesso sono stati considerati i neri nel corso della Storia - e come i cavalli, tanto cari ai due protagonisti e al loro ranch in mezzo al nulla. Oltre a qualche apparizione come attore in alcuni show, Peele ha dato anche il proprio contributo come sceneggiatore horror a film come Candyman e BlacKkKlansman e come produttore televisivo a serial come Hunters e Lovecraft Country, confermando il fil rouge della denuncia sociale nei lavori a cui ha partecipato.
Noi e Scappa - Get Out: l'America di Jordan Peele, tra metafora e orrore
Donald Glover da Community ad Atlanta: cinismo e commedia
È interessante notare come il background dei due autori presi in considerazione in quest'articolo sia simile ma diverso. Classe 1983, anche Donald Glover infatti viene dalla commedia, pur nascendo contemporaneamente come rapper che si è distinto nella scena degli anni 2000 per aver vinto quattro Grammy con "This Is America", la prima canzone del genere a vincere l'ambita statuetta come canzone dell'anno e come registrazione dell'anno. In TV è arrivato al successo prima grazie al ruolo di Troy Barnes in Community - una delle comedy più sovversive, più di nicchia e più amate degli ultimi anni - che già contribuiva a giocare sul meta-televisivo e meta-narrativo grazie al partner in crime Danny Pudy nei panni del cinefilo Abed, e poi riuscendo a creare, produrre e interpretare la propria serie TV, Atlanta. Geolocalizzata fin dal nome per parlare per estensione dell'America tutta, si tratta di una cinica e lucida riflessione in forma di satira politica, musicale e sociale sul sense of nonsense degli Stati Uniti, soprattutto per la popolazione black e la scena rap moderna e contemporanea.
Atlanta: la migliore comedy degli ultimi anni ci racconta il rap e la cultura black come mai prima
Torna quindi l'aspetto tragicomico della vita quotidiana, soprattutto di chi vive giornalmente la propria vita e non arriva a fine mese, per poi passare a periodi di eccesso. Earnest (Glover) e Paper Boy (Brian Tyree Henry) i protagonisti di Atlanta, ricordano quelli di Nope (Daniel Kaluuya e Keke Palmer), che cercano la notorietà e il farsi vedere (letteralmente e metaforicamente) per sbarcare il lunario, perché per loro altrimenti non c'è altra via d'uscita. Non è un caso che la premiere della terza stagione di Atlanta sia tutta incentrata su una storia che, nel denunciare le falle del sistema adottivo statunitense e il razzismo di molte persone che si presentano come una famiglia apparentemente amorevole, perfetta e generosa, punti tutto sull'aspetto horror della vicenda attraverso la commedia, amarissima. Glover dal canto suo conosce bene anche l'aspetto musicale grazie al suo "alter ego" Childish Gambino, sotto il cui pseudonimo ha pubblicato quattro album: Camp (2011), Because the Internet (2013), "Awaken, My Love!" (2016) e 3.15.20 (2020). Grazie ad Atlanta, che si concluderà a settembre negli Stati Uniti ed è stata girata back-to-back insieme al terzo ciclo di episodi, ha vinto un record di premi per una dramedy di questo tipo: due Golden Globe come miglior comedy e miglior attore, due Emmy Award come miglior attore e miglior regia. Glover è stato anche molto apprezzato come giovane Lando Calrissian nel meno apprezzato stand-alone Solo: A Star Wars Story, tanto che in molti chiedono ancora oggi a gran voce uno spin-off su di lui (confermato dalla Disney all'Investors Day del 2020 e poi più nominato). Che sia la satira sociale mascherata da commedia (d'altronde a scriverla dovrebbe esserci Justin Simien di Dear White People) ancora una volta la via, come direbbe il Mandaloriano?
Solo, Atlanta 2 e This is America: perché Donald Glover è il personaggio del momento