Joker: Folie à Deux è il sequel, attualmente in produzione, di Joker, lo sperimentale lungometraggio diretto e co-scritto da Todd Phillips (Una notte da leoni, Trafficanti) che ha totalmente riscritto le origini della famosa nemesi di Batman, caratterizzando il villain con un taglio realistico, lontano dall'universo fumettistico di riferimento. Ad ora non sappiamo da dove ripartirà questo seguito (nuovamente in mano a Phillips), anche tenendo conto del finale piuttosto circoscritto ed esaustivo del primo film, ma negli ultimi mesi è partita qualche riflessione e speculazione, grazie a delle informazioni trapelate in rete.
Sappiamo, ad esempio, che questa pellicola sarà un musical e che il nostro Arthur Fleck (Joaquin Phoenix), non sarà da solo, accompagnato da un'inedita Harley Quinn (Lady Gaga). Il dettaglio più interessante riguardante Joker: Folie à Deux, però, sembra essere emerso in un video dal set, dove, in un filmato, sono apparse tre versioni differenti di Joker. Andiamo quindi ad analizzare questo elemento, partendo dall'ipotesi che il concetto di Multiverso potrebbe rivelarsi un punto importante dell'opera.
Il Multiverso come punto d'unione fra Marvel e DC
Come abbiamo ribadito più volte, il Multiverso sembra essere, oramai, la parola chiave dei cinecomic moderni: non ci dimentichiamo, infatti, che, nonostante la Marvel cinematografica e seriale l'abbia "scoperto" da relativamente poco (dal post-Endgame in poi), la DC, in realtà, ha abbracciato questo concetto da molto più tempo. Basta pensare a cosa è accaduto tra il 2019 e il 2020 nel cosiddetto Arrowverse, quando è arrivato il maxi-evento Crisi sulle Terre Infinite (che prende il nome dall'omonimo crossover fumettistico) che ha coinvolto Arrow, The Flash, Supergirl e Legends of Tomorrow. In breve, l'universo del piccolo schermo Detective Comics che conoscevamo in precedenza è stato completamente stravolto, rivelando, quindi, diverse versioni della Terra, ma anche coinvolgendo, nello stesso momento, tutti gli eroi presenti in questo mondo televisivo, riuniti per sconfiggere l'Anti-Monitor. Mentre quindi ci rendiamo conto che il Multiverso sembra mettere d'accordo, in qualche modo, le due company rivali, è altrettanto vero che, fino ad oggi, nella saga cinematografica DC non lo abbiamo ancora visto esplicitamente.
Due facce
Un altro termine fondamentale che è necessario nella nostra analisi è il concetto di doppio che in Joker: Folie à Deux viene indicato già nel titolo del film. Pensando, in effetti, al lungometraggio si potrebbe ragionare sul fatto che la dualità sia espressa dalla presenza di Harley Quinn, di fatto il lato femminile di Fleck, nonché la sua anima gemella, ma il tutto cambia se si tiene in considerazione il video di cui abbiamo parlato poc'anzi. Perché se l'ipotesi Multiverso è un'opzione possibile, non bisogna escludere a priori che il cinecomic possa invece focalizzarsi su un possibile sdoppiamento della personalità del protagonista. D'altronde, come abbiamo visto nel precedente film, in Arthur Fleck avviene una vera e propria trasformazione, fisica e mentale, da emarginato della società a tronfio agente dell'anarchia e del caos, un conflitto che quindi potrebbe essere esplicitato meglio proprio nella pellicola. Al di là di questo, non dobbiamo dimenticarci che progetti come Joker e The Batman appartengono ad un filone ben preciso del DC Universe.
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La sperimentazione dell'Elseworlds
James Gunn, il nuovo co-CEO, insieme a Peter Safran, ha infatti esplicitato che, al di là dell'universo canonico e regolare che prenderà piede da Superman: Legacy in poi (l'arrivo previsto è per l'11 luglio 2025), esiste anche il DC Elseworlds, contenitore dove vanno a finire progetti esterni scollegati dalla continuity. In alcune interviste, inoltre, l'autore è stato molto chiaro nel ribadire che lui e Safran si concentranno, almeno principalmente, su universo solo, mentre fuori da questo limite c'è spazio per nuove sperimentazioni. Ecco che quindi Joker: Folie à Deux, rientrando a pieno titolo in questo mondo parallelo e indipendente, almeno a livello puramente formale e contenutistico, ha delle caratteristiche che potrebbero permettere, senza nessun problema, l'introduzione del Multiverso (magari coinvolgendo anche The Batman?). Tutto questo senza però rischiare di capovolgere l'intero piano produttivo di DC Studios che, per come è stato concepito nelle sue prime battute, sembra decisamente organico e ben strutturato, ma anche lineare sul fronte cronologico.
Evoluzione e involuzione di Joker
Tornando a parlare specificamente di quello che potremmo vedere nella pellicola, proprio il Multiverso potrebbe essere l'occasione per ragionare, a 360 gradi, sulla natura del Joker stesso. Osservando nel dettaglio il video dal set, infatti, vediamo Arthur Fleck nella sua forma "umana", il personaggio mutato sotto la luce del Clown del Crimine con il trucco e l'abito visti nel primo lungometraggio ed infine una versione ibrida, con gli abiti normali e un make-up appena accennato. Tre stadi di una figura che, nel corso degli anni, al cinema, nelle serie tv e nei fumetti, ha avuto diverse sfaccettature ma che non si è mai confrontata davanti ad uno specchio. Un viaggio interiore, magari in diversi mondi dove Arthur ha inclinazioni differenti, affronterebbe in modo inedito la tematica multiversale e, al tempo stesso, garantirebbe l'originalità di questo nuovo filone realistico e alternativo inaugurato da Todd Phillips nel 2019. Il passato, il presente e il futuro del Joker, tra evoluzione e involuzione, potrebbe essere il tema cardine del film.
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Multiverso o allucinazione?
Dopo tante teorie riguardanti Joker: Folie à Deux, è anche opportuno analizzare l'altra faccia della medaglia, ovvero quella più spontanea, meno filosofica e anche più immediata. Arthur Fleck è un uomo disturbato, con una mente fragile e deviata, probabilmente traumatizzato, nel suo inconscio, dagli eventi violenti ed esplosivi che abbiamo visto all'interno di Joker. Ecco che quindi non è da escludere a priori che le altre due proiezioni del suo ego, che abbiamo visto rapidamente nel filmato, possano in realtà essere delle semplici allucinazioni originate dalla sua psiche debole e ferita. Certo, si perderebbe tutto il fascino e l'ambizione che il Multiverso potrebbe portare nel film, ma è anche vero che quello che spesso vediamo, specialmente in questo caso senza alcun contesto di riferimento, non nasconde nessun elemento trascendentale e metafisico. Teniamo quindi conto che, per quanto sia bello immaginare e speculare, la verità è spesso più semplice e immediata del previsto.