Quando si realizza il sequel di una pellicola di successo c'è sempre un notevole bagaglio di aspettative ad accompagnare il tutto e, nel caso di Joker e relativo sequel, tutto questo è stato moltiplicato all'ennesima potenza.
Arrivato nelle sale a ottobre del 2019 dopo uno spiazzante e folgorante passaggio alla Mostra del Cinema Venezia che è valso al film un Leone d'Oro che è stato un vero e proprio antipasto di tutta una serie di trionfi durante la stagione dei premi culminata con l'Oscar per il Miglior attore andato a Joaquin Phoenix (e quello per la Miglior colonna sonora originale a Hildur Guðnadóttir), Joker si è subito imposto a fuoco nella coscienza collettiva del pubblico.
Cosa questa che si è tradotta in un incasso pari a 1,079 milioni di dollari dal circuito theatrical (via Box Office Mojo). La pellicola ne era costati a malapena 70 (senza considerare le spese di P&A): ora fate pure in autonomia tutta la matematica del caso e capirete perché si è cominciato fin da subito a dare per scontato il sequel.
Joker era un lungometraggio che nessuno, alla Warner, voleva davvero fare e che Todd Phillips (insieme all'ex socio Bradley Cooper) è riuscito a portare a termine lavorando per due spiccioli e scommettendo tutto sulla sua fetta di percentuale degli incassi. Parliamo di una produzione che è riuscita a stare paradossalmente sotto alla portata dei radar della major - nonostante la gargantuesca importanza della property citata a caratteri cubitali sui poster - perché il suo cartellino del prezzo ammontava a un terzo di quello di Aquaman. Per le metriche di Tinseltown, anche in caso "d'insuccesso", sarebbero stati danni facilmente contenibili e completamente recuperabili anche nel solo medio periodo con le revenue ancillarie.
Flash forward.
Siamo a ottobre del 2024, Joker 2 (o meglio, Joker: Folie à Deux) è finalmente nelle sale di tutto il mondo dopo essere passato al Lido di Venezia, ma, in entrambi i casi, la magia è ben lungi dall'essersi ripetuta. Perché?
Joker: Folie à Deux, cos'è andato storto?
È Variety a proporre una interessante disamina di quello che non ha funzionato con Joker: Folie à Deux, nonostante il ritorno dei due artefici della prima parte, il regista e co-sceneggiatore Todd Phillips e Joaquin Phoenix, l'ingresso nella squadra di una star come Lady Gaga chiamata a interpretare un'altra icona del pantheon DC Comics, Harley Quinn (Harleen "Lee" Quinzel nel film) e una major, la Warner, pronta ad accontentare tutte le richieste di un regista che già ai tempi della trilogia de Una notte da leoni, aveva fatto piovere tonnellate di dollari nelle casse dello studio.
Per chiarezza espositiva, procederemo per punti.
Todd Phillips non ha voluto lavorare con i DC Studios
Quando il film è stato presentato al TCL Chinese Theatre di Los Angeles a spiccare non erano tanto le star presenti, ma quelle assenti: James Gunn e Peter Safran, i capi dei DC Studios, la divisione nata un paio di anni fa in senso alla Warner che ha il compito di supervisionare tutte le produzioni cinetelevisive che hanno a che fare con le proprietà intellettuali della storica casa editrice.
Secondo alcuni insider - o meglio stando a un generico portavoce della DC citato dalla testata - nessun sintomo di dissapori fra Phillips e i DC Studios. Semplicemente, Gunn era impegnato ad Atlanta per le riprese di Peacemaker 2, mentre Safran era a casa malato. Per altri, è stata l'ennesima esternazione di una dinamica disfunzionale che ha caratterizzato la lavorazione del musical sequel di Joker. Phillips non voleva avere nulla a che fare con la DC e avrebbe fatto sentire tutto il suo peso per poter bypassare ogni possibile supervisione da parte dei due colleghi. Non a caso, Joker: Folie à Deux non è proposto sotto il marchio dei DC Studios.
Joker: Folie à Deux è "un film Warner Bros"
La domanda "Siamo sicuri che il primo Joker avrebbe fatto i soldi che ha fatto se si fosse intitolato in un'altra maniera?" era nel 2019 - ed è tutt'ora - molto valida ed è difficile essere davvero convinti che se l'opera di Todd Phillips si fosse intitolata "Arthur Fleck" avrebbe registrato la stessa performance.
Anche perché bisogna ricordare che il primo Joker è arrivato nel bel mezzo della tempesta perfetta. Nel 2019 il Marvel Cinematic Universe toccava lo zenith con Avengers: Endgame mentre tutto il genere dei cinecomic finiva sul banco degli imputati grazie alla ben nota uscita di Martin Scorsese secondo cui quella tipologia di pellicole non è cinema, ma l'equivalente di un parco a tema. Ed ecco che poi, nell'ottobre di quell'anno, arrivava nelle sale un cinecomic che non voleva ammettere di esserlo preferendo anzi ribadire in ogni singolo frame di essere semmai figlio di un certo cinema americano degli anni settanta e primi anni ottanta come Taxi driver e Re per una notte. Guarda caso entrambe di quel Martin Scorsese che, nelle fasi embrionali di Joker, era anche stato indicato come coinvolto nel processo di sviluppo per poi trasformarsi nel "Nemico Pubblico n1" della categoria.
E va detto che Todd Phillips è sempre stato alquanto "onesto" nel suo paradossale volersi distanziare dall'eredità cinefumettistica. Joker: Folie à Deux è entrato in produzione nel dicembre 2022, poche settimane dopo che i capi della neonata Warner Bros Discovery avevano affidato il compito di custodi del reame DC a Gunn e Safran. Quando in una vecchia intervista con Collider, è stato chiesto al regista se il processo di produzione di Joker 2 fosse in qualche modo cambiato dopo la nascita dei Dc Studios e se James Gunn e Peter Safran avessero fornito qualche input, la sua risposta è stata "Con tutto il rispetto verso queste persone e quello studio, questo è più un film della Warner Bros".
Joker: Folie à Deux, il dittico neo hollywoodiano di Todd Phillips sul successo
Todd Phillips avrebbe ignorato le opinioni e i consigli di tutti
Il report di Variety continua spiegando che il deus ex-machina di Joker: Folie à Deux è stato del tutto impermeabile a qualsiasi tipo di richiesta o consiglio. Nella primavera del 2022, poco dopo la fusione fra la Warner e Discovery, il CEO David Zaslav si sarebbe incontrato col regista per dirgli che avrebbe approvato le riprese a Los Angeles a patto di ridurre il budget (lo studio premeva per spostare tutto a Londra per poter beneficiare di un importante tax credit e dei costi comunque inferiori rispetto a La La Land). Nulla da fare. Todd Phillips non ha spostato di una virgola la sua posizione. Le riprese sono state fatte a LA e il budget non è stato ridotto in alcun modo. E bisogna anche specificare che per il secondo capitolo, sia Phillips che Joaquin Phoenix, e anche la neo-arrivata Lady Gaga, sono stati pagati e anche profumatamente, in anticipo. Parliamo di 20 milioni a testa per il regista e il protagonista e di 12 milioni per l'attrice e cantante. Solo questa parte del budget di Joker 2 arriva quasi a toccare quella integrale del primo film.
Ma c'è dell'altro.
Un flop ai livelli di Speed 2
Todd Phillips avrebbe imposto alla Warner di non fare proiezioni di prova del film tanto che il primo test del lungometraggio è stato quello al Festival di Venezia. Un test che non ha funzionato a dovere, anzi, ha subito fatto capire che il destino di questa nuova iterazione della storia di Arthur Fleck sarebbe stato decisamente differente dalla prima incursione.
Un portavoce della major avrebbe cercato di minimizzare la questione spiegando a Variety che:
Dato che il film contiene spoiler, lo studio non voleva rivelare inutilmente dettagli della trama troppo presto con proiezioni di prova, preferendo che il pubblico scoprisse il film con le sue tempistiche.
Anche la rottura della partnership produttiva con Bradley Cooper viene indicata come co-responsabile di una debacle causata dalla ferma volontà di Phillips di fare tutto di testa sua ignorando tutto e tutti, dalla dirigenza dello studio a, cosa anche più grave, il pubblico.
Jeff Bock, noto analista di Exhibitor Relations, illustra così la situazione dal suo punto di vista:
Si tratta di un disastro al livello di Speed 2, con la Warner Bros che ha speso una caterva di soldi per un sequel, per vedere il pubblico abbandonare quasi del tutto il film nel mercato nordamericano. Warner Bros si ritrova ad avere il più grande successo della stagione autunnale con Beetlejuice 2 e ora, probabilmente, anche il più grande flop con Joker 2. È il destino dei sequel. La verità è che i creatori di Joker 2 hanno preso una direzione che la maggior parte del pubblico non ha voluto seguire. In definitiva, sono state fatte delle scelte che, purtroppo, non sono state in linea con i gusti degli spettatori.
Sulle pagine del Wall Street Journal, Jeff Goldstein, presidente della distribuzione nordamericana di Warner Bros Discovery, ammette apertamente che il film non sta avendo la performance sperata aggiungendo che Joker: Folie à Deux è un viaggio anche più approfondito nella malattia mentale e che, probabilmente, una parte principale del pubblico della pellicola (quello maschile) potrebbe aver avuto delle difficoltà a entrare in sintonia sia con la storia in generale che con la Harley Quinn di Lady Gaga.
Al momento, l'unica cosa certa è la stima fatta da Variety secondo la quale per raggiungere il punto di pareggio, Joker 2 dovrebbe incassare almeno 450 milioni di dollari dal circuito theatrical. Il fatto che possa davvero farcela è, per ora, un interrogativo anche più grande di quello sollevato dal finale del film...