Nessuno dovrebbe andare al cinema se non crede agli eroi
Ci sono figure che sono parte integrante della storia del cinema e al tempo stesso sono capaci di suggestionare qualsiasi spettatore, pure chi cinefilo non si può proprio definire. Non sono moltissime le star che hanno raggiunto questo status, ovvero rivivere costantemente nell'immaginario popolare di qualsiasi spettatore del mondo. O quasi. Se per riferirsi ad un simbolo immortale di sensualità e fascino si cita spesso Marilyn Monroe o Audrey Hepburn, parlando di comicità molti pensano a Charlie Chaplin e alla suspense a Alfred Hitchcock, quando si discute di cinema western un nome sulla bocca di tutti è quello di John Wayne.
Considerato l'eroe per antonomasia del vecchio West, soprattutto grazie alla solida amicizia e collaborazione artistica con il regista John Ford, John Wayne ha rispecchiato per anni il simbolo di personaggio integerrimo, senza paura e profondamente devoto agli ideali degli Stati Uniti d'America.
A 40 anni dalla sua morte, approfondiamo alcune curiosità su John Wayne che hanno contraddistinto la sua vita e la sua prolifica carriera, culminata con l'Oscar al miglior attore nel 1970 per Il grinta.
1. Duca, il soprannome
Nato in Iowa ma cresciuto in California, John Wayne è lo pseudonimo di Marion Michael Morrison e a Raoul Walsh deve la scelta di un nome d'arte in occasione del suo primo ruolo importante nel film Il grande sentiero, diretto dallo stesso Walsh. Ma la vera particolarità riguarda il suo soprannome, Duca. Pare che il nomignolo gli sia stato affibbiato dal gruppo dei vigili del fuoco locali della cittadina californiana di Glendale, dove Marion viveva con i genitori. In quel periodo il giovane si accompagnava spesso ad un cane di razza Airedale, chiamato proprio Duca.
2. Il Grinta per l'Oscar
Tra il 1950 e il 1970 John Wayne ha sistematicamente ricevuto una nomination al premio Oscar in concomitanza dell'inizio del decennio. Dalla prima candidatura per Iwo Jima, deserto di fuoco, dove interpreta il severo sergente Stryker che guida le truppe americane nello sbarco in territorio giapponese, alla nomination del 1961 per La battaglia di Alamo, film da lui diretto e interpretato nell'iconico ruolo di Davy Crockett, l'agognata statuetta arriverà solo nel 1970, per il western di Henry Hathaway, Il grinta, nel ruolo del malmesso sceriffo Rooster Cogburn. Poca attenzione da parte dell'Academy e un bottino piuttosto esiguo per un'icona del cinema, con oltre 250 film all'attivo.
3. L'amore per gli scacchi
Si dice che Humphrey Bogart avesse un talento particolare con gli scacchi. Ma anche John Wayne sapeva destreggiarsi bene, nonostante non raggiungesse la bravura del collega. Wayne comunque era solito occupare le sue pause dalle riprese dilettandosi con il celeberrimo gioco di strategia che appassionava diverse celebrità dell'epoca. E probabilmente Humphrey Bogart avrebbe avuto la meglio ma la star del western gli avrebbe dato filo da torcere, mettendo in campo il temperamento che contraddistingue molti dei suoi personaggi che hanno contribuito a renderlo rinomato.
4. Football e Tom Mix
Alto 1,93 e fisico prestante, John Wayne ha avuto un passato nel football americano - da buon stereotipo statunitense. Una passione coltivata all'università proprio nel periodo in cui il giovane Marion si guadagnava i primi soldi lavorando in diversi studi cinematografici con le mansioni più disparate e riuscendo a ritagliarsi qualche ruolo minore in alcune produzioni. Piccoli ingaggi ottenuti grazie al rapporto con una figura leggendaria del cinema western dell'epoca, Tom Mix. Ad unirli una passione comune: il football. Mix otteneva biglietti delle partite e delle nozioni gratis sullo sport grazie alla futura star in cambio di un coinvolgimento marginale in progetti per il grande schermo.
5. Ford & Wayne
Quando si parla di John Wayne e dei suoi film è inevitabile che il pensiero scorra fino a John Ford. Pluripremiato regista di produzioni western e annoverato tra i cineasti più influenti nella storia del cinema, John Ford fece di John Wayne il suo attore feticcio, tanto da collaborare in venti film girati in poco più di trent'anni. Un incontro produttivo, che permise a John Wayne di girare i suoi migliori film proprio sotto la guida dell'amico. Tra questi il titolo imprescindibile della sua filmografia, Ombre rosse, e altri progetti iconici del grande schermo come Sentieri selvaggi e L'uomo che uccise Liberty Valance. Grande successo ebbe anche la cosiddetta Trilogia della cavalleria, girata tra il 1948 e il 1950.
6. UFO con la cavalleria?
Come ogni figura iconica che si rispetti anche intorno a John Wayne circolano spesso delle leggende in grado di creare un circuito di supposizioni, teorie e discussioni. Una in particolare coinvolge la star del western. In una sequenza di Rio Bravo, terzo film della Trilogia della cavalleria, sempre diretto da John Ford, c'è una sequenza in cui il colonnello Kirby Yorke è in giardino e conversa con Kathleen (Maureen O'Hara). In un'inquadratura dietro la testa di John Wayne è possibile intravedere un oggetto non identificato. Che si tratti realmente di un UFO è tutto da dimostrare ma questa l'impressione che molti spettatori hanno avuto ed è inutile dire che una teoria di questo tipo ha provocato diverse diatribe nel corso degli anni.
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7. Polemiche e ideali americani
L'immagine dell'eroe senza macchia a cui John Wayne ha abituato il pubblico nei vari ruoli interpretati sul grande schermo si contrappone alla sua propensione a schierarsi politicamente in quell'ala di conservatori americani che all'epoca combattevano fermamente i comunisti e chiunque s'identificasse con gli ideali della sinistra, non solo nel mondo dello spettacolo. Wayne divenne presidente della Motion Picture Alliance for the Preservation of American Ideals, associazione che s'impegnava a difendere gli ideali americani e venne accusato di essere un simpatizzante del nazi-fascismo in seguito ad alcune dichiarazioni controverse sulla 'supremazia bianca'. Rifiutò un ruolo in Tutti gli uomini del re perché secondo lui il film era intriso di anti-americanismo e venne pesantemente criticato per la sua propaganda pro-guerra con il film Berretti verdi. Una figura controversa più nella vita quotidiana che nell'ambito dello showbiz.
8. Ordine degli uomini rossi
La data dell'iscrizione riporta il 24 giugno 1970. Venne accettata nella loggia 56 a Phoenix, in Arizona. Si tratta dell'affiliazione di John Wayne alla massoneria americana, per la precisione quella del Minnesota, una delle più antiche e rinominata Ordine degli uomini rossi. Il motivo è molto semplice; la loggia nacque per tutelare i nativi americani e la star del western ne faceva parte. Una scheda conservata oggi nel Museo Italiano di simbologia massonica aperto a Firenze qualche anno fa.
9. Il muto prima del vecchio West
Il successo nel genere western di John Wayne ha messo in secondo piano il periodo del suo esordio, che avvenne nel cinema muto. Dalla seconda metà degli anni '20, comparve non accreditato in diverse pellicole, dirette anche da registi conosciuti e importanti come King Vidor, Michael Curtiz e lo stesso John Ford, diversi anni prima della nascita del loro sodalizio. Un primo approccio con il grande schermo in un periodo in cui la nascita del sonoro stava cambiando esponenzialmente il cinema. Il cinema muto era al crepuscolo ma la stella di John Wayne nasce proprio in quelle ceneri e sarà destinata a brillare per diversi decenni.
10. Conversione in punto di morte
Cresciuto in una famiglia presbiteriana di origine scozzese-irlandese, John Wayne abbandonò molto presto la religione, conducendo una vita piuttosto dissoluta e lontana dagli insegnamenti cristiani, fra divorzi e un rapporto problematico con l'alcol. Il suo mondo e la sua vita tuttavia sono sempre stati circondati dal cattolicesimo. Cattoliche erano le sue mogli e in scuole cattoliche crebbero i suoi figli e i suoi nipoti. Anche l'amico John Ford era profondamente devoto. Il duro John Wayne, dalla voce profonda e il fisico corpulento, si sentì fragile verso la fine degli anni 70 dopo un intervento al cuore e un cancro allo stomaco che gli venne diagnosticato. E dodici mesi prima di morire John cedette, venendo battezzato dall'arcivescovo di Panama. L'ultimo saluto dell'eroe senza macchia.