Tra i titoli più curiosi dell'edizione virtuale del Sundance 2021 c'è John and the Hole, coming of age con Michael C. Hall e Taissa Farmiga in cui un tredicenne taciturno, figlio di una famiglia benestante, getta genitori e sorella in un buco in giardino intrappolandoli senza possibilità di uscita. L'emancipazione passa attraverso percorsi imprevedibili nell'esordio del regista spagnolo Pascual Sisto che si è avvalso della collaborazione del co-sceneggiatore di Birdman Nicolás Giacobone il quale ha adatto il suo racconto El Pozo. "L'idea di adattare il racconto di Nicolàs è nato quando vivevo a Los Angeles e ho collaborato con lui a un corto. Siamo rimasti amici, anche se lui ora vive in Argentina. Quando mi ha inviato il suo racconto in me è scattato qualcosa. Ho capito subito che che questa storia poteva diventare un film".
A comporre i membri della famiglia al centro della storia sono la star di Dexter Michael C. Hall, Jennifer Ehle, Taissa Farmiga e l'adolescente John, Charlie Shotwell, che ha già una discreta esperienza alle spalle e prossimamente vedremo in Morbius. Come ammette Pascual Sisto, il casting di John and the Hole è stato "tutt'altro che semplice". La prima a essere coinvolta nel progetto è stata la star di American Horror Story Taissa Farmiga, gli altri sono arrivati solo in seguito. Jennifer Ehle, che interpreta Anna, la madre di John, spiega che a convincerla ad accettare questo film così inusuale è stato "l'elemento di poema visivo presente nella sceneggiatura che mi ha commosso. Per il film non c'è stata una preparazione specifica e non mi sono fatta troppe domande. Quello che mi era chiaro fin dal principio è che a questa famiglia manca qualcosa, c'è un foglio bianco da riempire".
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Personaggi fedeli alla vita in una storia fuori dai canoni
Michael C. Hall si prepara a fare ritorno nel revival di Dexter e nel frattempo porta avanti anche l'attività nel campo musicale con la sua band new wave Princess Goes To The Butterfly Museum, in attesa dell'uscita del nuovo album il 26 marzo. "Quello che mi ha convinto della sceneggiatura è che il film non fornisce risposte definitive alle domande che sorgono da una storia così strana, ogni spettatore può raccontarsi la propria storia. Si tratta di una vicenda fuori dal comune, ma al tempo stesso i personaggi sono abbastanza fedeli alla vita". Per Taissa Farmiga, che interpreta Laurie, la sorella maggiore di John, la lettura del copione è stata "abbastanza terrificante, non è stato facile, ma al tempo stesso non riuscivo a smettere di pensare a John. Ho visto un ragazzino confuso che cerca un modo per connettersi con la sua famiglia, una famiglia che è perfettamente imperfetta. Mi ha fatto sentire a disagio, per questo volevo saperne di più".
Pur essendo molto giovane, Charlie Shotwell mostra già una varietà di sfumature recitative notevoli. L'attore sembra essersi trovato a suo agio nel ruolo di John e ammette: "Non giustifico le sue azioni, ma in un certo senso lo capisco. È un ragazzino strano, interessante, ma i rapporti con la sua famiglia sono freddi. I suoi non lo capiscono davvero e il suo gesto suona come una richiesta d'aiuto. Io capisco cosa passi per la testa a John, ho due fratelli maggiori, capisco il desiderio di indipendenza, la voglia di stare a casa, evitare la scuola e passare il tempo a giocare ai videogame anche se buttare la famiglia nel buco è un gesto incomprensibile".
Il fascino del cinema dell'austerità
Pascual Sisto ammette di aver volutamente costruito dei personaggi fuori dai canoni. Non è solo John a essere strano, ma anche i suoi genitori si comportano in modo strano e reagiscono in modo inaspettato. Per aumentare il senso di angoscia nello spettatore, il regista ha girato John and the Hall in ordine cronologico. Come svela Michael C. Hall, "questo ci ha permesso di diventare sempre più sporchi. Ogni giorno al trucco ricostruivamo lo sporco e il fango di prima aggiungendone in più". Il film è stato girato in Massachussets, non lontano da Boston, e il buco è stato ricostruito nel centro dello studio sfruttandone una delle pareti. "Eravamo vicini all'operatore, sono state riprese molto intime perché c'eravamo solo noi" ricorda Jennifer Ehle. "La prima porta che hanno chiuso la porta la claustrofobia mi ha assalito, ero nel panico, ma alla fine mi sono immedesimata in Anna". Taissa Farmiga aggiunge: "Alla fine questo è diventato il nostro posto, non volevamo più uscire anche perché eravamo talmente sporchi che era imbarazzante".
John and Hole, forte dell'etichetta di Cannes ottenuta prima di essere selezionato al Sundance, è stato girato con ottiche lunghe per ottenere l'effetto claustrofobico con cui vengono fotografati i personaggi del buco: "Volevamo essere lontani, ma vicini, per dare una visione voyeristica. Nel frattempo, nella casa, che è vera, non ricostruita in studio, John vaga da una stanza all'altra facendo ciò che vuole. Sicuramente questo senso di distacco proviene da alcune influenze come Haneke, Bresson. Mi affascina l'austerità del loro cinema".