La crisi finanziaria, la speculazione, la delusione dei piccoli risparmiatori gabbati o quantomeno istigati a scommettere su investimenti truffaldini (il caso italiano di Banca Etruria docet) facendo leva sul bisogno. Il cinema americano torna a puntare lo sguardo su quella Wall Street che è la principale causa dei mali della società contemporanea e lo fa facendo leva sul genere. Dopo la proiezione a Cannes, per Money Monster - L'altra faccia del denaro si citano paragoni illustri, da Quinto potere a Wall Street, da Quel pomeriggio di un giorno da cani a Good Night, and Good Luck, pellicola che, più di ogni altra, incarna l'impegno sociopolitico di George Clooney ereditato dal padre giornalista.
Protagonista della concitata vicenda, il bel Clooney interpreta Lee Gates, guru finanziario dal piccolo schermo che imperversa nell'etere spingendo i risparmiatori a puntare su quello o quell'altro titolo. Quando però le azioni dell'IBIS Clear Capital, fondo di belle speranze, crollano a picco un risparmiatore sul lastrico infuriato e ferito (Jack O'Connell) si introduce nello studio televisivo prendendo in ostaggio Gates e trasformando la trasmissione finanziaria in un macabro reality show. La star Jodie Foster, alla sua quarta regia, racconta la genesi del film che brilla nel Fuori Concorso di Cannes: "Jim Kouf e Alan Di Fiore hanno ideato questa storia che poi è stata modificata dall'intervento di Jamie Linden. Gli autori hanno cercato di sviluppare prima un racconto morale per poi calarlo in un contesto contemporaneo inserendo tecnologia in abbondanza per rendere il tutto attuale e reale".
Jodie Foster: la regista ideale delle star
Per Money Monster Jodie Foster ha avuto la possibilità di lavorare con un cast all star. Oltre allo scatenato Clooney, che si offre alla stampa sempre più abbronzato e affascinante, troviamo l'amica Julia Roberts nei panni della sua storica produttrice Patty Fenn, in procinto di cambiare network. A interpretare l'inferocito risparmiatore è Jack O'Connell in un'inedita versione newyorkese, mentre il connazionale Dominic West, star di The Affair, veste i panni del CEO della IBIS Clear Capital. Parlando del cast, Jodie Foster ammette che "fare il casting è la parte più delicata quando devi girare un film. Non puoi cambiare un attore in venti minuti, perciò devi pensarci bene prima. Devi essere abile a catturare le loro intuizioni e integrarle nel flusso del film. Ho imparato a essere un buon genitore per gli attori, a lasciarli liberi quando è al caso e, al tempo stesso, a dargli una struttura solida. Una brava regista deve essere una guida, ma anche permettere agli attori di esprimere se stessi. Jack O'Connell è stato una scommessa, perché ha girato diversi film, ma è ancora un attore giovane. Credo che si sia integrato bene nel gruppo".
George Clooney, regista a sua volta, sembra davvero entusiasta del metodo di lavoro di Jodie Foster: "Jodie sa creare un ambiente meraviglioso sul set, dà vita a un luna park per professionisti. Essere diretto da lei stata un'esperienza fantastica. Era da tempo che volevo lavorare con lei e quando mi ha inviato il copione ho pensato che questo fosse il momento giusto". Gli fa eco Julia Roberts, anche lei veterana del set: "Quando Jodie mi ha chiamata ero molto emozionata. E' stato un set educativo e molto emozionante, tra di noi si è verificata un'unione di menti".
"Non ci sarà un presidente Donald Trump, non succederà. La paura non è ciò che guida il nostro paese, quindi nessuno potrà sfruttare i timori dell'immigrazione o del terrorismo in questo modo bieco" George Clooney
Impegno mainstream: istruzioni per l'uso
I temi trattati da Money Monster non possono non richiamare alla mente molte pellicole impegnate di quello che è stato il grande cinema politico americano. E' George Clooney a tirare in ballo Quinto Potere spiegando che "ciò che abbiamo visto sullo schermo nel 1976 è divenuto realtà. Il cinema sa precorre i tempi e guarda avanti. Stavolta ci siamo immaginati un tizio che va in tv a dare consigli economici in modo sprezzante. La gente gli dà retta e perde un sacco di soldi. D'altronde quanti guru improvvisati che lavorano in tv catturano l'attenzione e la buona fede del pubblico?". Nonostante la natura impegnata, Money Monster è un prodotto dagli studios. Jodie Foster, però, appare particolarmente orgogliosa del progetto mentre ne illustra la duplice natura: "Questo è un film mainstream prodotto da uno studio, ma fatto con un budget ridotto. E' un'opera intelligente, ha uno sguardo unico. Questo tipo di film non vengono più fatti perciò siamo stati fortunati a poter girare un'opera che faccia riflettere le persone. Per fortuna non sempre sei costretto a scegliere tra film intelligente e opera mainstream, puoi fare entrambe le cose".
Ironizzando sulle condizioni meteo durante la lavorazione, George Clooney specifica: "Abbiamo girato a New York nella peggior primavera di sempre". "Infatti" precisa la Foster "il maggior costo in post-produzione è stato rimuovere il ghiaccio che era in terra". La regista ci tiene, però, soprattutto a soffermarsi sulle figure femminili del film, che spiccano soprattutto a confronto con le debolezze delle loro controparti maschili. "Non direi che è un film femminista, ma ci sono tre personaggi femminili molto forti. La ragione è che quando si sviluppa una sceneggiatura i personaggi diventano sempre più ricchi. Money Monster è un film di personaggi, è un film su tre uomini che lottano contro il senso di senso di fallimento e contro l'idea di deludere le loro donne".
Paure davanti e dietro la macchina da presa
A fianco dei mostri sacri Julia Roberts e George Clooney, Jack O'Connell prova a mascherare l'emozione. Jodie Foster ha dimostrato grande fiducia affidandogli uno dei ruoli più delicati del film. "Il personaggio di Jack rappresenta quella rabbia che molte persone provano, soprattutto dopo la crisi economica. Il film mostra chiaramente i limiti di un sistema in cui l'abuso della tecnologia e della speculazione hanno minato le basi della finanza internazionale abuso della tecnologia del sistema finanziario. La nostra responsabilità è quella di aver contribuito a creare un sistema profondamente ingiusto". Parlando della sfida recitativa che si è trovato ad affrontare, Jack O'Connell ammette di essere nervoso "all'idea di spiegare da dove proviene la rabbia che sfodero nel film. Posso dire questo, quando avevo 14 anni ho visto This is England, un film che mi ha segnato nel profondo con i suoi personaggi furiosi, e ho capito che serviva un processo profondo per arrivare a quel livello di recitazione.
Quando viene chiesto a Julia Roberts se anche lei, come Jodie Foster e George Clooney, ha in programma prima o poi di esordire dietro la macchina da presa, lei ammette: "Me lo chiedono in continuazione, ma non ho intenzione di farlo perché conosco i miei limiti intellettivi e i limiti della mia pazienza. Non riesco a sopportare più di 4 persone all'ora che mi chiedono qualcosa. Nella prossima vita vedremo, in questa sono felice di mettere le mie capacità a disposizione dei registi di talento". Sul problema sicurezza a Cannes e sullo spettro del terrorismo, l'attrice minimizza: "Qui mi sento sicura, coccolata insieme ai miei amici. Non ero mai stata prima a Cannes. E' una celebrazione del cinema folle e meravigliosa. Sono molto emozionata. Jack O'Connell è la sola persona qui più spaventata di me". Di fronte a un'altra delle possibili minacce per l'economia americana e mondiale, la vittoria di Donald Trump alle presidenziali, George Clooney non ha alcun dubbio: "Non ci sarà un presidente Donald Trump, non succederà. La paura non è ciò che guida il nostro paese, quindi nessuno potrà sfruttare i timori dell'immigrazione o del terrorismo in questo modo bieco".