La ghiandaia imitatrice è diventata un passero rosso. Detto così, non sembrerebbe un grande cambiamento. Ma il passaggio dalla mockingjay di Hunger Games a Red Sparrow, il suo nuovo film, per Jennifer Lawrence ha il sapore di una svolta. Sì, la Katniss Everdeen di Hunger Games, punto di riferimento per milioni di ragazze, è diventata adulta. Che le sue qualità di attrice potessero andare al di là di una saga young adult come Hunger Games lo si capiva già da film come Il lato positivo - Silver Linings Playbook.
Ma questo, al di là della riuscita del film, è uno di quei passaggi dichiarati, che segnano la svolta di una carriera. Perché Red Sparrow è un film per adulti, una spy story con una certa dose di violenza, fisica ma anche psicologica. E Dominika, il personaggio di Jennifer Lawrence, ex ballerina che per mantenere la madre disabile accetta di diventare una spia, è uno di quei ruoli che richiedono coraggio.
Leggi anche: Red Sparrow: la guerra fredda diventa scottante
Guerriera, ma di un altro tipo...
Aveva già vestito i panni della guerriera, Jennifer Lawrence. Ma la Katniss di Hunger Games si batteva contro una dittatura ingiusta, in un mondo dove la divisione tra Bene e male era netta, e lei sapeva chiaramente dove stare. In Red Sparrow, per sopravvivere, è costretta a passare rapidamente al Lato Oscuro, a uscirne e rientrarvi spesso, in un mondo dove, probabilmente, nessuno è pulito. E dove tra la luce e il buio c'è una vasta zona di penombra. Aggredire una rivale con una spranga, a freddo, fracassare il naso a un compagno di corso che prova ad abusare di lei, è ben diverso che scoccare i dardi con eleganza in una saga per adolescenti. Il primo shock, guardando Jennifer Lawrence in Red Sparrow, è questo, ed è chiaro fin dalle prime scene.
Leggi anche: Jennifer Lawrence: i 25 anni della star di Hunger Games fra premi, successi e "scivoloni"
Il corpo, arma letale
Così come è chiaro che chi entra nel programma Red Sparrow dovrà usare il proprio corpo come un'arma, quella più pericolosa. Sedurre, manipolare, circuire. È così dalla prima missione di Dominika, a cui Jennifer Lawrence presta il suo corpo con coraggio: la vediamo, per la prima volta, in lingerie nera, il fisico tirato a lucido, gli addominali perfetti e il suo seno morbido costretto in un reggiseno push up. Una bellezza spietata, una bellezza letale. Quella che esibisce anche nel primo nudo della sua carriera. Una scena che, dice lei, non l'ha fatta dormire la notte. Non è una scena d'amore, ma una crudele lezione nella classe dove i red sparrow vengono addestrati.
Dominika deve spogliarsi davanti a un compagno, davanti a tutti i compagni, essere pronta, a comando, a un rapporto. Il nudo di Jennifer Lawrence è fiero: il busto eretto, le spalle larghe, la testa alta. Le forme morbide che assumono un che di statuario. Una sfida di chi ha capito che il corpo dovrà essere il proprio lavoro. E imparare a come usarlo farà parte del gioco.
È qualcosa che ha capito anche Jennifer Lawrence. Il mettersi a nudo, usare il proprio corpo come strumento espressivo, in fondo è anche il lavoro di un attore. Usare il proprio corpo è anche lavorare sul portamento. Cambiare il taglio di capelli, che in Red Sparrow sono biondi, lisci e con una frangia che copre la fronte, e rende l'aspetto di J.Law più sofisticato, e il suo sguardo più tagliente. Jennifer Lawrence non è mai stata così sexy come in questo film.
Leggi anche: Red Sparrow, Jennifer Lawrence: "Ho avuto il controllo sulle scene di nudo. È il mio corpo, è la mia arte"
Se vita artistica e vita privata si fondono
Ma non è solo da questi particolari che si giudica una crescita. È anche nella vita privata che si cambia, si cresce. Vita privata e vita artistica si sono confuse nella relazione breve ma intensa con Darren Aronofsky, di cui è stata compagna, attrice, musa. Dalla loro relazione è nato Madre!, film controverso, ma che ha segnato comunque definitivamente - dopo le esperienze con David O. Russell - il suo ingresso nel cinema d'autore. Che significa non solo recitare una parte, ma condividere le ossessioni, le tensioni, le fatiche che il set di un regista come Aronofsky comporta. Significa fare parte, in un certo senso, di un processo creativo, visto che il film è nato per e con lei.
Leggi anche: Madre!: perché il controverso thriller di Aronofsky è un film da difendere a spada tratta
Fermarsi un anno
Ma diventare adulti significa anche dire stop. Vuol dire raggiungere, da un lato, un livello tale da potersi prendere un periodo di pausa senza la paura di perdere terreno, di fermare la carriera. Dall'altro, prendere consapevolezza della vita reale, e anche di cosa conti nella vita. Così, Jennifer Lawrence ha annunciato che per un anno non reciterà, si prenderà un anno sabbatico in cui si dedicherà esclusivamente a Represent.Us, un'organizzazione politica non a scopo di lucro impegnata nella lotta alla corruzione. Sì, la ragazza di fuoco è diventata adulta. E ha il fuoco vivo addosso.