Ragazza della porta accanto? Fidanzata d'America? Maniaca del controllo refrattaria al contatto umano? Diva dal cuore tenero? Anche se si è trattenuta nella Cittadella di Giffoni solo un paio d'ore, Jennifer Aniston ha catalizzato l'attenzione dei media nel penultimo giorno di questa edizione del festival. Ben prima del suo arrivo si erano diffuse voci incontrollate che parlavano di ossessione del controllo, photocall negati, rifiuto a sfilare sul red carpet stracolmo di ragazzini e a firmare autografi, oltre alle restrizioni imposte alla stampa sulle domande da fare all'attrice e a un veto assoluto ad alludere a ogni minima questione riguardante la sua vita privata.
Se la stampa, in particolare quella americana, ha "massacrato" costantemente Jennifer Aniston ricamando sul divorzio da Brad Pitt, sulle successive relazioni culminate nel matrimonio con Justin Theroux e sulle presunte voci di gravidanze che si susseguono da anni, la diva 47enne ha risposto erigendo una barriera intorno alla sua persona. Per smentire l'ennesimo rumor su una presunta gravidanza, la Aniston ha scritto un saggio pubblicato dall'Huffington Post in cui se la prende con chi strumentalizza l'immagine femminile dettando uno stereotipo da rispettare a tutti i costi. Complice anche la tensione internazionale dovuta ai recenti fatti di cronaca, le misure di sicurezza intorno agli spostamenti della diva sulla Costiera Amalfitana sono state imponenti e di fatto l'attrice, eletta di recente la donna più bella del mondo dalla rivista People, non ha permesso a nessuno di avvicinarsi troppo. A onor del vero va detto, però, che la Aniston ha calcato il mitico blue carpet di Giffoni firmando decine di autografi e prestandosi alla tradizione del selfie, il tutto in un'atmosfera surreale di silenzio, altra condizione imposta dal suo staff.
"Il miglior consiglio dato? Non essere pigra"
A Giffoni Jennifer Aniston si è commossa ripetutamente: al ricordo di Garry Marshall, regista di Mother's Day scomparso di recente, ma anche dopo il video di benvenuto realizzato dal festival. Figlia d'arte - il padre è la star della soap I giorni della nostra vita John Aniston, il padrino il grande Telly Savalas - la diva di Friends confessa: "Non ho mai trovato niente di più interessante ed eccitante del mio lavoro. Non ho mai avuto dubbi su ciò che volevo fare nella vita e dopo i primi tre anni la mia carriera non ha più subito stop. All'inizio per mantenermi facevo la cameriera, un lavoro che ho anche amato. Per riuscire l'importante è perseverare". L'attrice ricorda che il miglior consiglio datole è quello di "non essere pigra. Stavo recitando Cechov a teatro e anche nei momenti drammatici il pubblico rideva. Mi sentivo quasi offesa, poi mi hanno fatto notare che ero involontariamente comica. Così ho capito di avere un talento comico e di doverlo tenere sotto controllo per esplorare altri sentimenti. Questo consiglio mi ha aperto la mente e mi ha spinto a fare meglio".
Pur essendo una delle attrici più pagate, anche Jennifer Aniston è sensibile alla rivendicazione di colleghe come Patricia Arquette e Meryl Streep sulla parità di trattamento economico coi colleghi maschi. L'attrice commenta: "Tutte le donne famose dovrebbero denunciare il sessismo a Hollywood. La discussione si è aperta, qualcuno sta iniziando a capire che le donne non sono solo abiti, trucco, vestiti e selfie. Ma sta soprattutto a noi cercare di dare più potere e visibilità alle donne. Ci dobbiamo supportare. A volte le donne sono le peggiori nemiche delle donne. Io da adolescente ho avuto grandi amiche che mi hanno sostenuto, sono state la mia famiglia. Amate ogni parte di voi per ciò che siete, anche i difetti. Questo vi renderà forti".
"Chiudete il pc e affrontate il mondo"
Nel riflettere su temi delicati come il bullismo, il sessismo, i momenti di crisi che tutti attraversiamo, star comprese, Jennifer Aniston ammette scherzosamente che essere a Giffoni è meglio di una seduta di psicoterapia. "Il mestiere dell'attore può sopraffare le persone troppo sensibili, ma io continuo a combattere. Tante volte mi sono sentita stressata perché non funzionava il rapporto con un regista o non riuscivo a fare una scena, ma non ho mai pensato di mollare. Credo che sia importante provare a superare ogni prova. Con questo non voglio dire che sia facile. Mi sono capitati momenti in cui non mi riconoscevo. Siamo esseri umani e a volte ci sembra di non sopportare il dolore, ma alla fine si sopravvive. E' un miracolo. Nei momenti di crisi l'importante è rivolgersi agli altri". Al riguardo l'attrice si dimostra refrattaria all'abuso delle nuove tecnologie invitando i giovani a posare telefono e computer e guardarsi attorno. "Da giovani tutti abbiamo avuto a che fare con bulli in carne ed ossa. Con internet è nato il bullismo anonimo. Orde di vigliacchi ti insultano nascondendosi dietro una tastiera. Chiudete il pc e affrontate il mondo".
"Cake ha cambiato la mia carriera"
A differenza di tante star che si dimostrano insofferenti nei confronti di quei ruoli iconici che le "perseguitano" a lungo dopo avergli donato la fama, Jennifer Aniston parla volentieri di Friends e del suo alter ego Rachel e ammette: "Sarò sempre grata per il ruolo di Rachel. Per noi interpreti, Friends è stato un dono importante e non smetterò mai di ringraziare per questa eredità". Pensando al ruolo che l'ha cambiata, nel lavoro e nella vita, la diva non ha dubbi e indica Cake, dramma del 2014 che, per un soffio, non le ha fatto conquistare la sua prima nomination all'Oscar. "Cake era un personaggio molto lontano da ciò che avevo fatto fino a quel momento. Hollywood crea stereotipi e quando hai successo in un ruolo continua a riproportelo all'infinito. Per anni ho visto grandi parti drammatiche offerte a qualcuno che ritenevano più bravo di me. Per interpretare Cake ho dovuto combattere, ma questo personaggio mi ha permesso di dimostrare a me stessa e agli altri che ero capace di fare anche altro". Interrogata sul personaggio che le è più distante, la Aniston risponde sorridente: "La dentista di Come ammazzare il capo... e vivere felici!".
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Riguardo i progetti futuri, Jennifer Aniston confessa che, pur con una ricca carriera alle spalle, sono ancora tanti i registi con cui vorrebbe lavorare. "Ammiro il lavoro di David O. Russell e Steven Soderbergh, mentre tra gli attori mi piacerebbe affiancare Robert De Niro. Ma in futuro mi dedicherò anche alla regia. Ho già diretto due cortometraggi; il primo, Room 10, risale a dieci anni fa ed era interpretato da Robin Wright e Kris Kristofferson, poi ho partecipato a Five, gruppo di corti di 5 donne sul cancro al seno". A breve rivedremo la Aniston al cinema in due nuovi progetti, "The Yellow Birds, war movie in cui interpreto la madre di Tye Sheridan, giovane soldato in missione in Iraq, e Office Christmas Party, che mi ha permesso di lavorare ancora una volta col mio amico Jason Bateman. Ogni volta che siamo insieme sul set ci divertiamo talmente tanto che non ci sembra neanche di lavorare".