Viviamo in un mondo dove le tematiche ambientali hanno trovato enorme risalto specialmente tra le nuove generazioni, ovvero tra coloro che più di tutti sentono vacillare le prospettive per un futuro in cui la crisi climatica è una minaccia sempre più pressante, un futuro in cui si ritroveranno a vivere su un pianeta devastato dalle scellerate scelte di chi li ha preceduti. È proprio per questo che una serie come Jane arriva al momento giusto: frutto di una collaborazione tra l'Istituto Jane Goodall Internazionale, Apple TV+ e Sinking Ship Entertainment, questa nuova produzione mira a parlare di natura e ambientalismo a bambini e famiglie in modo divertente e leggero, raccontando incredibili avventure immaginarie a supporto di problemi estremamente reali. In questa recensione di Jane, infatti, cercheremo di mettere in luce proprio questo aspetto fondamentale: il mondo che stiamo lasciando ai nostri figli è per loro fonte di preoccupazione ed è quindi importante educarli ed educarci a tutelare questa nostra Terra così preziosa e varia, questo grande organismo che ci consente la vita ma a cui noi non prestiamo abbastanza cure.
Tante avventure nella trama
Jane Garcia è una ragazzina di nove anni appassionata di scienza e natura che da ambientalista convinta sente molto forte l'esigenza di fare qualcosa per salvare questo pianeta e i tanti animali che lo popolano. Ispirata dalla figura di Jane Goodall e da una sua iconica frase, "Solo se capiamo, ci importerà. Solo se ci teniamo, aiuteremo. Solo se li aiutiamo, possono essere salvati", non può rimanere inerme davanti a un animale in difficoltà o in pericolo di estinzione. Aiutata dal suo amico David e dallo scimpanzé Greybeard, un pupazzo di pezza che prende vita grazie all'immaginazione, questa giovane e intrepida bambina riuscirà a sensibilizzare coetanei e adulti sullo spinoso tema della salvaguardia della biodiversità, affrontando avventure, immaginarie e non, utili a scoprire tante nuove informazioni sulla vita di molte specie in pericolo. In ognuno dei 10 episodi, infatti, viene indagata la vita di un determinato tipo di animale: Dall'orso polare, allo squalo bianco fino ad arrivare alle api e alle farfalle.
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Jane Goodall come musa ispiratrice
Come abbiamo già accennato, la serie è prodotta in collaborazione con l'Istituto Jane Goodall. L'etologa, famosa per le sue importanti ricerche sugli scimpanzé, è ed è stata musa per tantissimi ricercatori e scienziati, lo dimostrano anche i vari esperti presenti alla fine di ogni episodio, e rappresenta una delle figure più forti e autorevoli del pianeta quando si parla di salvaguardia e conservazione delle specie animali. Non sorprende quindi che per questa produzione si sia scelto di ispirarsi a lei e al suo messaggio per costruire una serie che abbia sia lo scopo di intrattenere che quello di informare le giovani generazioni (e non solo) sulle criticità a cui la nostra politica di sfruttamento delle risorse ci porta.
L'importanza dell'immaginazione
Per la protagonista tutto questo è importante, ogni animale ha un ruolo, e quello di noi umani, che siamo spesso all'apice della catena alimentare, comporta sia nostro compito impedire che la catena si sfaldi. Certo, sentir dire una cosa del genere ad una ragazzina di nove anni fa un certo effetto ma, allo stesso tempo, dovrebbe farci riflettere su quale peso stiamo mettendo sulle spalle delle giovani generazioni, sul futuro di bambini che hanno il diritto di godere di una Terra prospera e non inquinata dai nostri rifiuti e dalla nostra indifferenza. Jane, infatti, non è una serie che si rivolge solo ai più piccoli, ma che esorta gli adulti a fare di più e fare di meglio, perché sono ancora loro i principali detentori di una responsabilità tanto pesante quanto necessaria. Questo concetto è ribadito più volte, nemmeno troppo tra le righe, e va a contrapporsi con quello che è invece il lato più giocoso e scanzonato della serie: le incredibili avventure in cui Jane, David e Greybeard mostrano quanto sia potente e meravigliosa l'immaginazione di un bambino.
Una serie complicata da realizzare
È anche per questo che la serie di Apple TV+ non deve essere stata per nulla semplice da realizzare. A fronte di una scrittura delicata, semplice ed efficace, c'è tutto un comparto tecnico che ha dovuto riprodurre in CGI molte delle situazioni folli e divertenti raccontate. Un uso massiccio della computer grafica comporta sempre qualche problema e questo caso non fa eccezione: creare animali e fondali non deve essere stato un gioco da ragazzi ed è qui che la qualità cala mostrando tutte le problematiche di una produzione tanto ambiziosa. Jane rimane comunque una serie estremamente godibile ad un pubblico, principalmente di giovani, che, proprio come i protagonisti sognano di essere protagonisti di incredibili avventure per salvare gli animali in difficoltà.
Conclusioni
Per concludere la nostra recensione di Jane possiamo affermare che la serie di Apple TV+ riesce nell’arduo compito di parlare sia ai bambini che agli adulti di una delle questioni più spinose del nostro tempo: la salvaguardia del pianeta e delle tante specie presenti su di esso. Ispirata dalla figura e dall’operato dell’etologa Jane Goodall, la serie racconta le specie animali grazie alle avventure immaginarie di due bambini, espediente narrativo estremamente interessante, innovativo ed efficace nel sensibilizzare e informare il suo pubblico. Qualche problema con la CGI non inficia la qualità complessiva della produzione che risulta comunque di buon livello.
Perché ci piace
- Le avventure immaginarie dei protagonisti: perfetto espediente narrativo.
- Le interviste finali agli esperti: utili, semplici e chiare.
- Il messaggio importante e contemporaneo.
Cosa non va
- Qualche problema sul massiccio uso della CGI.