Nel caso ve lo foste perso, correte a recuperarlo sul sito di Papermag: è il "sobrio" calendario 2015 di James Franco, disponibile per il download gratuito. Il regalo ideale per tutti i fan di Jimbo è un compendio di selfie dell'iperattivo artista, una chicca da non perdere nonché solo una delle idee bizzarre dell'attore 36enne, il quale, per il sito menzionato, ha partecipato di recente a un hangout di ben tre quarti d'ora intitolato sibillinamente "Make James Do", dove si prestava a qualsiasi richiesta dei fan (tra queste: l'imitazione in tutù di Marilyn Monroe che canta Happy Birthday Mr. President, sesso virtuale con un calzino e un incontro ravvicinato con un cucciolo felicissimo di leccargli la faccia cosparsa di burro di arachidi). E' solo una delle tantissime trovate di una celebrità che vanta quasi tre milioni di follower su Instagram - ovvio, con quello che ci posta sopra - e il primato di essere umano più impegnato del mondo.
Una, cento, mille carriere
Nel suo chilometrico curriculum Franco vanta, oltre a una lunga e prolifica carriera di attore, esperienze come regista di - più o meno - sedici pellicole (tra cui gli adattamenti da romanzi di Cormac McCarthy e William Faulkner - come l'ultimo, presentato al Festival di Venezia, ispirato a L'urlo e il furore dove si produce in un'interpretazione degna di Simple Jack in Tropic Thunder), sceneggiatore di diciassette, produttore di quattordici e realizzatore di una mezza dozzina di documentari. Qualche anno fa ha ripreso la scuola: adesso studia per il dottorato a Yale, ma è anche tornato all'UCLA (che ha frequentato anche a vent'anni mentre faceva i panini a MacDonald's) dove ha seguito tutti i corsi possibili, ha partecipato alle lezioni della Tisch School of the Arts, del Brooklyn College, del Warren Wilson College e della Rhode Island School of Design. Ha pure insegnato (all'UCLA, all'università di New York e alla CalArts): tra i suoi corsi, come adattare la poesia in corti cinematografici. Naturalmente, è lui stesso autore - di racconti, romanzi e poesie, compreso un poema su Obama - e vanta addirittura la posizione di preside della Scuola per attori losangelina Studio 4.
Artista a 360°
Franco si è cimentato come fotografo - è stato protagonista di mostre, ha pubblicato due raccolte e scritto un saggio sulle selfie - , pittore - le sue opere sono state esposte anche a Berlino -, modello - per un profumo di Gucci -, artista concettuale - è riuscito a vendersi per diecimila dollari la descrizione di un dipinto -, giornalista - per Esquire e altri testate -, blogger - per l'Huffington Post, - musicista - sono usciti due suoi dischi di collaborazioni - e addirittura scultura umana. Nessuna di questa si può annoverare tra le sue attività più fantasiose, infatti Jimbo ha seguito un corso da pilota e ha sostenuto uno stage per un'azienda che si occupa di ingegneria aerospaziale. Vette inarrivabili, tuttavia, sono il suo inqualificabile esordio come presentatore degli Oscar (accanto a una atterrita Anne Hathaway) e la sua esilarante partecipazione, cinque anni fa, alla storica soap opera General Hospital (dove finisce ammazzato). Franco trova il tempo anche per attività lodevoli come filantropo per i bimbi malati e attivista per i diritti dei gay, ma solo quando non è impegnato in qualcosa di strano (almeno rispetto alla media della maggior parte dell'umanità), imbarazzante o grandiosamente assurdo.
Best of Jimbo
Tra le nostre - sue - follie preferite figurano l'intervista in stato catatonico di MTV, il tentativo di rimorchio su twitter di una fan che si è poi rivelata minorenne, la pubblicazione di un elenco infinito di selfie, di foto in cui è nudo, seminudo o nell'atto di infilarsi le mani nelle mutande; di video (date un'occhiata al canale di Franco su YouTube) in cui si allena al sollevamento pesi con il gatto, si aggira per casa dicendo cose senza senso, dichiara di essere stato drogato, straparla sputacchiando gallette di riso sul set di Spring Breakers - Una vacanza da sballo (in cui il ruolo di Alien è già di per sé un'altra espressione dell'eccentricità di quest'eroe multimediale), e fa gli auguri di Natale con la nonna.
Ed ovviamente la parodia del video musicale di Kanye West insieme al suo fido compare Seth Rogen.
In dodici mesi questa icona della popculture ha combinato più cose di cento persone "normali": a febbraio ha confermato che dirigerà e co-produrrà l'adattamento di The Disaster Artist, libro che narrale vicende legate alla produzione del cult The Room, a marzo ha pubblicato il libro di poesie - comprendente un'ode a Heath Ledger - Directing Herbert White, ad aprile ha postato in internet il ritratto di Rogen nudo da lui realizzato, da aprile a luglio ha recitato nella versione teatrale di Uomini e topi debuttando a Broadway e contemporaneamente girato Palo Alto di Gia Coppola (ma basato su una raccolta di suoi racconti) e Third Person di Paul Haggis.
A luglio ha rilasciato il corto Herbert White (argomento: un serial killer), ad agosto ha annunciato l'uscita di Child of God (altra sua pellicola, molto bella, presentata al festival di Venezia), e nei mesi successivi ha trovato il tempo per partecipare come attore a una mezza dozzina di pellicole, tra cui The Interview (in Italia la vedremo il 22 gennaio) con l'amico Rogen, commedia incentrata su due giornalisti a cui la CIA chiede di assassinare il leader della Corea del Nord (che non l'ha presa benissimo) Kim Jong-Un. La commedia uscirà negli Stati Uniti... il giorno di Natale.
Merry Christmas Mr. Jimbo!