Finalmente ci siamo. L'attesa è finita. Dopo tredici anni, il pubblico di tutto il mondo potrà intraprendere un secondo viaggio su Pandora. Avatar - La via dell'acqua è arrivato nelle sale italiane il 14 dicembre (qui trovate la nostra recensione del film) e l'industria dell'audiovisivo è pronta a seguire l'evento con grande curiosità. James Cameron è considerato il Re Mida di Hollywood, il campione indiscusso del blockbuster. Riuscirà in una nuova impresa di abbattere i record che lui stesso ha contribuito a creare nonostante tutte le difficoltà degli anni più contemporanei? La minaccia dello streaming, la pausa imposta dalla pandemia, le abitudini del pubblico sensibilmente cambiate rispetto a una decina di anni fa sono le insidie principali con cui il progetto si dovrà scontrare. Vedremo quello che succederà.
Al di là di questi dati e aneddoti legati ai numeri però, si corre sempre un po' il rischio di dimenticarsi dell'importanza di un regista quale Cameron e dell'influenza che i suoi film hanno avuto sulla Storia del cinema. Così, per celebrare l'arrivo in sala della sua ultima fatica, abbiamo pensato a un breve percorso che, in cinque tappe elencate in ordine cronologico, fosse mirato a riportarci alla memoria i tasselli più significativi nella carriera dell'autore proprio per via della risonanza che hanno avuto e della capacità di scolpire un immaginario intero.
1. Terminator (1984)
Folgorante opera seconda (all'epoca Cameron avevano appena trent'anni), Terminator è considerato un modello di business vincente ancora oggi. Girato con meno di sette milioni di dollari, ne incassò quasi ottanta in tutto il mondo divenendo in poco tempo un cult intramontabile. La povertà di mezzi a disposizione del regista non ne frenò l'estro artistico, anzi. Cameron dovette ingegnarsi molto per restituire sullo schermo il viaggio allucinato e allucinante dentro una notte scura tanto quanto l'universo da lui dipinto. Al di là dell'altissima caratura action portata in scena, infatti, il film funziona grazie alle riflessioni che conduce in seno al racconto: si passa dal rapporto tra uomo e macchina sino alla previsione di un futuro distopico quanto mai indovinato e contemporaneo, senza dimenticarsi di raccontare un'appassionante storia d'amore incastonata all'interno di un mondo nichilista che tende a isolare ed eliminare i valori legati ai sentimenti. Grazie a questo film, in grado di mettere d'accordo sia critica che pubblico, il nome di James Cameron viene lanciato nell'Olimpo di Hollywood mentre la figura di Arnold Schwarzenegger si cristallizza in quella di un divo con la d maiuscola per aver interpretato probabilmente (pur recitando solamente una manciata di battute) il cyborg più famoso e iconico della Storia del cinema. Il successo fu talmente ampio che di lì a poco verrà creato un vero e proprio franchise legato a questo personaggio.
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2. Aliens - Scontro finale (1986)
La sfida per James Cameron diventa sempre più ambiziosa. Aliens - Scontro finale è un progetto rischiosissimo. Da una parte non bisogna deludere le altissime aspettative maturate dopo il folgorante successo di Terminator (Cameron è qui al suo terzo lungometraggio, non può sbagliare), dall'altra la tensione è ancora più elevata perché il film è il sequel di uno dei capolavori conclamati della Storia del cinema che, sette anni addietro, lasciò il mondo intero a bocca aperta. Se oggi James Cameron può vantare l'appellativo di "mago dei sequel", il tutto lo si deve principalmente a questo progetto. Il film, infatti, è un vero miracolo. Nuovamente, sia critica che pubblico sono d'accordo nell'osannare la pellicola senza rimpiangere nemmeno per un minuto il lavoro originale firmato da Ridley Scott. Quello che si palesa sugli schermi di tutto il mondo è uno spettacolo audiovisivo di rara potenza. Il climax drammaturgico costruito da Cameron cresce inesorabilmente senza nessun freno e si conclude con un finale a dir poco memorabile. Il gusto per lo spettacolo cinematografico, che diventerà la cifra stilistica per eccellenza di questo regista, non stenta a palesarsi in quello che in molti ancora oggi ricordano come uno dei lungometraggi action più riusciti di sempre. Nominato a sette premi Oscar, vince nella categoria miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali.
3. Terminator 2 - Il giorno del giudizio (1991)
Gli amanti della saga di Terminator confessano che questo secondo capitolo non è in grado di reggere il confronto con l'episodio originale (soprattutto perché si avvale di una componente più ironica e rilassata che ha fatto storcere un po' il naso ai puristi della saga). Forse è vero. Tuttavia, Terminator 2 - Il giorno del giudizio è uno dei tasselli più importanti della carriera di James Cameron perché ne certifica la capacità e la destrezza nel saper gestire un budget esorbitante per ricavarne un guadagno altrettanto strabiliante. Il film è infatti costato circa 100 milioni di dollari. Per l'epoca si trattava di un record: la pellicola più onerosa di sempre. Eppure l'investimento ha fruttato eccome dato che al botteghino il lungometraggio chiuse la sua corsa arrivando alla soglia dei 500 milioni di incasso. Cameron trova quindi la chiave perfetta per confezionare un sequel di puro intrattenimento, sbalordendo il pubblico con effetti speciali innovativi e all'avanguardia (gran parte del budget fu dedicato proprio a questo settore) e donando al film una solidissima forma estetica premiata anche agli Oscar (su sei nominations, il film ottenne quattro premi: miglior trucco, sonoro, montaggio sonoro e, ovviamente, effetti speciali). Insomma, dopo il successo di Aliens - Scontro finale, ecco un altro sequel nel quale Cameron riesce a convincere il pubblico certificandosi come un regista davvero talentuoso nel saper maneggiare questa materia (le speranze per Avatar: La via dell'acqua sono di conseguenza altissime).
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4. Titanic (1997)
"Sono il re del mondo". Queste le parole del regista al termine della cerimonia degli Oscar in cui il suo Titanic vinse undici statuette su un totale di quattordici. Record, dunque, sia di vittorie (a pari merito con Ben Hur e Il signore degli anelli - Il ritorno del re) sia di candidature (a pari merito con Eva contro Eva e La La Land). Costato circa 200 milioni di dollari (ai quali si aggiungono gli 85 spesi per la promozione), Titanic è stato a lungo il re indiscusso del botteghino nella totalità della Storia del cinema. Con oltre un miliardo e ottocento milioni di dollari incassati (sarà superato solamente da Avatar nel 2010), è diventato il primo film di sempre ad abbattere il muro del miliardo al box office. Sono cifre da capogiro, ma al di là del dato numerico fa spavento ricordare come si tratti di una pellicola in grado di toccare le corde di intere generazioni che ancora oggi si commuovono di fronte alla tragedia della Storia che si intreccia con il melodramma sentimentale di una coppia di giovani amanti. Nulla di più classico, eppure portato divinamente in scena da Cameron che firma quello che in molti ritengono essere il suo capolavoro. Titanic è anche la metafora di un'industria, quella cinematografica, sull'orlo dell'abisso: un film che sembra partorito dalla "vecchia scuola" e che ragiona sul divismo e sulla fabbrica artificiale delle emozioni in grado di abbagliare e sembrare intatta ma costretta a fare i conti con un'epoca in cui la nave sembra appunto essere in procinto di affondare. È come non è, resta una delle pietre miliari di quest'arte, un film indimenticabile che non smetterà mai di appassionare.
5. Avatar (2009)
Dodici anni dopo l'incredibile successo di Titanic, James Cameron torna alla regia di un lungometraggio di finzione (nel mezzo infatti ha firmato qualche progetto documentario). La sfida è pressoché impossibile: bissare gli incassi e la risonanza del film precedente sembra utopia. Soprattutto se tra le mani si maneggia un'opera che definire ambiziosa è dir poco. Eppure il re del botteghino si incorona imperatore. Avatar supera Titanic divenendo il film più ricco della Storia (sarà poi a sua volta scalzato da Avengers: Endgame nel 2019). Un miracolo in cui pochissimi credevano. Il film ha gli aspetti di un vero e proprio evento immancabile. Un po' per la risonanza del nome del regista e la lunga attesa dal titolo precedente, un po' per la curiosità di poter vivere una delle prime vere esperienze di un film girato in 3D, il mondo si riversò in sala senza alcun freno. Avatar è uno spettacolo cinematografico senza precedenti. Cameron dà sfogo a tutta la sua immaginazione e a tutta la sua esperienza tecnica per condurre il pubblico in un viaggio fantasmagorico in cui la potenza delle immagini e lo show visivo sono l'unico vero scopo che capeggia dall'inizio alla fine. Pandora è il paese delle meraviglie. Impossibile non restare a bocca spalancata lungo la visione. La storia, molto semplice e per nulla originale, è solo un pretesto per dar vita a un climax drammaturgico senza precedenti che sfocia in un lirismo dai toni epici in grado di scuotere anche il più cinico tra gli spettatori. Cinema con la "c" maiuscola.
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