Jackson has landed!
Chi ha conosciuto Peter Jackson solo con Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello, potrebbe avere delle belle sorprese se pensasse di recuperare i suoi film precedenti e soprattutto se si imbattesse in questo Fuori di testa (Bad taste). Perchè non potrebbe esserci nulla di più lontano dalla trilogia di Tolkien. A cominciare dai soldi spesi.
Fuori di testa infatti è costato poco, veramente poco; primo film di Jackson, in verità è stato girato in 16mm e poi "gonfiato", fu pagato con i soldi che il regista guadagnava con il suo vero lavoro e soprattutto fu girato con l'aiuto di una troupe composta da suoi amici. I pochi soldi sono visibili anche negli effetti speciali, decisamente artigianali (vedere per credere il gabbiano a pile e soprattutto la secchiata di sangue -e non stiamo parlando per metafore!-), ma comunque efficaci nel procurare il massimo disgusto nello spettatore. Ma non possiamo comunque etichettare Bad Taste come un qualsiasi splatter; le intenzioni di Jackson sono altre. Lui vuole farci ridere. E ci riesce. La trama del film infatti è quanto di più delirante di sia: un gruppo di salvataggio da invasioni aliene, formato completamente da idioti, combatte contro i suddetti alieni, ovviamente carnivori (e finalmente scoprirete anche il perchè), e innegabilmente idioti anch'essi.
A capo dei due gruppi troviamo lo stesso Jackson, che si sdoppia in due ruoli diversi, cominciando così la tradizione che lo vuole comparire almeno in un cameo nelle sue opere, così come faceva il grande Alfred Hitchcock.
Il film così punta su due effetti diversi e pone allo spettatore una scelta ben netta: o ridere o dare di stomaco. O magari tutte e due le cose insieme.
Il tutto accompagnato da musichette al limite della giostra.
In tutto questo c'è un solo punto che può ricordare che il regista di questo esperimento (che peraltro è divertentissimo) è lo stesso visionario artefice de Il signore degli anelli: la regia di Bad Taste non è abborracciata e per quanto artigianale, fa vedere già la stoffa di Jackson. Ancora mi sto allambiccando il cervello per capire come siano state possibili certe cose senza computer grafica e altri diavolerie. Ma forse la risposta è semplice: passione e tanto tanto talento.