In una Londra fredda e anche un po' nevosa, incontriamo il cast ed il regista de I fantastici viaggi di Gulliver in 3D, la nuova trasposizione cinematografica del celebre romanzo satirico di Jonathan Swift (si, sono già quattro, ma non sono in molti a saperlo).
Jack Black è la star assoluta, non per niente campeggia da solo sul poster del film. Assente dall'olimpo dei grandi successi dai tempi di School of Rock, questa potrebbe essere l'occasione per una nuova consacrazione.
Nel cast c'è anche una lanciatissima Emily Blunt, star emergente che si è decisamente liberata dell'etichetta di "quella che faceva la segretaria de Il diavolo veste Prada" e Billy Connolly, decano degli attori British, qui nelle vesti del Re Theodore.
Al timone dell'allegra compagnia il giovane regista Rob Letterman, consacrato da successi di animazione con Shark Tale e Mostri contro Alieni. Una pattuglia piuttosto eterogenea per presentare questo racconto ispirato a un classico britannico e reinventato in salsa a stelle e strisce.
Emily, com'è stato lavorare con questo gruppo?
Emily Blunt: Un vero disastro... no, scherzi a parte è stato incredibile. Tutto il cast è stato fantastico e mi sono trovata benissimo, e poi Jack è Gulliver!
Il tuo personaggio non è certo uno di quelli che risultano simpatici al primo impatto...
Emily Blunt: Sì, hai ragione ma forse per questo mi sono divertita ancora di più nel farlo. Sarà che io stessa ho un carattere piuttosto spigoloso, o almeno è quello che mi dicono.
Emily Blunt: Ti riferisci a The Young Victoria, immagino. Non saprei, il ruolo qui è molto diverso.
Jack, come è nata quest'esperienza e cosa ti ha lasciato?
Jack Black: Sono stato coinvolto sin dall'inizio nel progetto. Appena ho chiesto il copione mi sono ritrovato in mano un vecchio libro e da li ho capito che me la sarei davvero sudata. Per quanto riguarda la seconda parte della tua domanda ti dirò.... Le debolezze ci definiscono come essere umani! Profondo, vero?
Rob, dirigendo questo film a che tipo di audience pensavi di rivolgerti?
Rob Letterman: Ma lo sai che non ci ho pensato troppo sopra? Si parte da un libro di avventura che allo stesso tempo è un racconto fantasy e una commedia. All'epoca della pubblicazione fu visto come una sorta di parodia di Robinson Crusoe, che era molto popolare. Noi lo abbiamo infarcito di cultura pop rendendolo così praticamente adatto a tutti.
Possiamo dire che è una sorta di satira...
Rob Letterman: Sì, una satira fantasy più che di fantascienza. Tra l'altro originariamente le due fazioni in lotta rappresentavano allegoricamente la Francia e l'Inghilterra su un livello base e i Whig e i Tories [le due fazioni politiche all'epoca in Inghilterra - NdA] ad una lettura più profonda.
Billy Connolly: No, io mi ritrovo tutto i tempo a conversare con una pallina da tennis sospesa a 12 metri d'altezza, questa è la verità. Stavo lì a fare monologhi mentre tutta la troupe mi rideva alle spalle. Le prime volte continuavo a girarmi verso Jack che era fuori dal set mentre tutti mi fissavano. Ovviamente loro guardavano la palla da tennis mentre io parlavo a lui. Ci ho messo un po' ad abituarmi, ma alla fine ce l'ho fatta.
Quindi questa è stata la cosa più difficile durante la realizzazione del film?
Billy Connolly: In verità non proprio. Ho dovuto cantare l'inno di Lilliput in coro, sempre alla pallina da tennis, e non riuscivo a farmelo entrare in testa!
E tu Emily hai avuto le stesse difficoltà?
Emily Blunt: La mia impresa è stata il balletto. Ad un certo punto arrivo tutta leggiadra e gli altri sul set scoppiano a ridere. Non riuscivano a smettere, più tentavano di essere seri più risultavano ridicoli.
Alla fine ho perso le staffe perché ero convinta che fosse colpa mia, invece era la classica "ridarella" che ogni tanto ti viene e non riesci ad eliminare. Non ho nemmeno accettato le loro scuse.
Rob, tu hai avuto difficoltà nel girare con il 3D e con tutti questi effetti speciali?
Rob Letterman: Per il 3D direi proprio di no, io ho girato in 2D! Scherzi a parte abbiamo aggiunto il 3D in seguito soprattutto per dare profondità di campo. E' una tecnologia che mi piace molto per i film rivolti ai ragazzi, perché è coinvolgente, ma non è facile da gestire perché a differenza dei film d'animazione la cinepresa è reale e la devi muovere fisicamente.
Jack Black: Certo, così tutti potranno ammirare la mia pancia nella magia del 3D!
Ed ora cosa farete?
Emily Blunt: Io e Billy Connolly vorremmo dedicarci al teatro, mentre Jack ha un panda da doppiare [Kung Fu Panda 2 - NdA] e e diversi progetti in arrivo.