Iwájú: City of Tomorrow, la recensione: una serie animata dall’Africa con (poco) furore

La recensione di Iwájú: City of Tomorrow, la serie animata racconta un futuro distopico attraverso un romanzo di formazione ad episodi. Su Disney+.

Iwájú: City of Tomorrow, la recensione: una serie animata dall’Africa con (poco) furore

Le vie dell'animazione sono davvero infinite. Ed è appagante perché ci permettono spesso di approfondire impianti produttivi meno conosciuti che così hanno la possibilità e lo spazio di essere valorizzati - o banalmente visti - a dovere. È così che, dopo Kizazi Moto: Generazione di fuoco, passiamo alla recensione di Iwájú: City of Tomorrow, serie animata africana disponibile su Disney+. Proprio la piattaforma della Casa di Topolino fornisce una vetrina anche ad esperimenti che utilizzano il linguaggio dell'animazione nel più vario dei modi e proveniente dai più svariati continenti. Peccato che questo nuovo prodotto ci sia sembrato meno riuscito del precedente, ora vi spieghiamo perché.

Una trama futuristica, ma non troppo

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Iwájú: City of Tomorrow: una scena della serie animata

Se Kizazi Moto era formata da una serie di corti accomunati dal tema dello sviluppo tecnologico e diversificati dai vari Stati Africani che avevano partecipato al progetto parlando della propria nazione, Iwájú: City of Tomorrow vuole invece raccontare, più o meno sullo stesso tema, un'unica storia sviluppata lungo sei episodi ma è proprio in questo che la trama fa un po' cilecca. Siamo in una futuristica Lagos, in Nigeria, per seguire la crescita di Tola (doppiata da Simisola Gbadamosi nella versione originale), una giovane ragazza ricca dell'isola, che vuole andare a conoscere il mondo esterno rispetto alla bolla privilegiata dove è cresciuta; vuole farlo insieme a quello che considera il suo migliore amico, Kole (con la voce originale di Siji Soetan), un esperto di tecnologia autodidatta che è anche un dipendente della loro villa, per un'avventura alla scoperta dei segreti e dei pericoli nascosti nei loro due mondi così vicini eppure così diversi.

Disparità sociale

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Iwájú: City of Tomorrow: i protagonisti in un frame

La tematica principale affrontata da Iwájú: City of Tomorrow è quella della disparità sociale tra i mondi dei due protagonisti. Tola è determinata ma anche ignara di quanto accada al di fuori dell'isola, eppure si sente molto sola in quella prigione dorata che le ha costruito il padre, burbero e severo, vivendo un vero e proprio romanzo di formazione. Kole dal canto suo è idealista e realista allo stesso tempo, poiché conosce entrambe le realtà e vive come in un limbo tra due mondi. Un tema ricorrente nella serie animata, dato che anche il padre di Tola si è trovato costretto a lavorare per qualcuno di importante finendo per dover sottostare a determinate regole che non digerisce totalmente e per instaurare un comportamento di cui non va fiero ma che gli permette di mantenere il proprio status sociale. Parallelamente c'è una serie di crimini in città perpetrata da una banda con a capo un misterioso individuo, uno strozzino dei bassifondi che aiuta i meno abbienti per tenerli in scacco nella propria mano, come fa con la madre di Kole, tramando nell'ombra proprio in nome dell'eliminazione di questo divario sociale.

Animazione in musica

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Iwájú: City of Tomorrow: il geko-robot in una scena

Tre sono i punti di forza di Iwájú: City of Tomorrow che però vengono sovrastati dall'aspetto narrativo e tematico, non riuscendo a proporre qualcosa di veramente nuovo. L'animazione utilizzata nella serie è sperimentale ma non troppo accattivante, così come la regia dinamica, ma meno di quanto avrebbe potuto esserlo, soprattutto vedendo quanto fatto in Kizaki Moto. Anche se, bisogna dirlo: non vedere ispirazioni che vengano dal Wakanda e da Black Panther è una gioia per gli occhi. L'altro aspetto fondamentale è la musica che funge da accompagnamento sonoro, di autentica influenza africana ad opera del celebre compositore nigeriano Ré Olunuga che, con stralci di Nollywood, ha provato a trasporre i temi della famiglia, dell'amicizia e dell'ingegno. Anche questi tre risultano ridondanti e già visti, senza qualche elemento veramente nuovo che porti un punto di vista diverso. Last but not least arriva la lingua utilizzata, nelle differenti accezioni, tra slang e dialetti, tra inglese e termini autoctoni. Ma l'ambientazione inusuale scelta non basta. Così come il geco-robot che diviene una sorta di sidekick della protagonista, principessa a proprio modo di questa favola futuristica.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Iwájú: City of Tomorrow sottolineando come, nonostante si tratti di un progetto importante e ammirevole, non coglie propriamente nel segno per l’eccessiva ridondanza della storia raccontata, già vista in questi termini e tematiche e molto meno sperimentale di quanto sembri di primo acchito, soprattutto rispetto ad altri titoli presenti in streaming.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • La caratterizzazione dei protagonisti.
  • L’attenzione alla musica e alla lingua, e alle loro sfumature.
  • Il tema della disparità sociale che pervade tutti i personaggi…

Cosa non va

  • …ma che risulta eccessivamente già visto.
  • Lo stesso vale per la famiglia, l’amicizia e lo sviluppo tecnologico.
  • Regia e animazione sono dinamiche, ma poco sperimentali.