Il catalogo di Disney+ si è arricchito ulteriormente nella parte animazione che viene dall'Africa con Iwájú: City of Tomorrow (leggi la recensione) la nuova serie targata Walt Disney Animation Studios e Kugali, Pan-African Comic Book Entertainment Company, ambientata in una futuristica Lagos, in Nigeria, un coming of age con protagonisti Tola (Simisola Gbadamosi) e Kole (Siji Soetan), due mondi diversi che si incontrano in un'avventura che li farà crescere entrambi.
Per l'occasione abbiamo incontrato il regista Olufikayo "Ziki" Adeola, il production designer Hamid Ibrahim e il consulente culturale Toluwalakin "Tolu" Olowofoyeku per parlare della realizzazione della serie, dell'importanza della rappresentazione nigeriana e delle differenze con il progetto Kizazi Moto, disponibile in piattaforma. Ecco cosa ci hanno raccontato in quest'intervista.
L'animazione e la trama di Iwájú
La serie sembra essere una diretta conseguenza di Kizazi Moto: Generazione di fuoco ma ha molte meno vibes da Black Panther e una storia unica sviluppata lungo sei episodi piuttosto che tanti mini-film. Eppure, ci dice il production designer Hamid Ibrahim, in termini temporali, Iwájú: City of Tomorrow ha iniziato la produzione prima di Kizazi Moto ma, per una serie di circostanze, si sono ritrovati ad uscire dopo; ecco quindi spiegato il cortocircuito animato che si è involontariamente creato. In termini di animazione, invece, volevano realizzare qualcosa di differente e che cogliesse il tema e lo spirito di Lagos. I colori vogliono esprimere infatti l'ambiente nelle varie aree dello Stato africano. Per quanto riguarda la trama interviene il regista e sceneggiatore Olufikayo "Ziki" Adeola: "Alla fine della fiera la storia va ovviamente di pari passo con l'animazione, non sono due aspetti separati durante la produzione, ma camminano all'unisono al fine di supportare la visione di creare una Lagos futuristica che fosse autentica rispetto alla città com'è oggi".
Iwájú: City of Tomorrow, la recensione: una serie animata dall'Africa con (poco) furore
Il messaggio di Iwájú
Una delle tematiche di Iwájú: City of Tomorrow è il privilegio del denaro e quindi del potere, con cui si scontrano tutti i personaggi, anche in futuro remoto. L'abisso tra troppo ricchi e troppo poveri quale messaggio voleva portare? Ce lo dice l'autore e regista Olufikayo "Ziki" Adeola: "Più che altro volevo che gli spettatori riuscissero a cogliere un diverso punto di vista a cui non sono stati abituati per poter poi trarre le proprie conclusioni. Alla fine si tratta di azioni differenti di una società umana, lo vediamo un po' dappertutto come fenomeno. Volevo soprattutto che il tipo di diseguaglianza mostrata fosse autentica rispetto a quella che c'è davvero oggi a Lagos. Ad esempio volevo che il pubblico potesse vivere una giornata nei panni di Kole, cresciuto in circostanze molto dure, perché penso che lo storytelling crei empatia e permetta di vivere delle esperienze attraverso il punto di vista dei personaggi, ed era questo l'aspetto più importante da far passare per me".
La lingua di Iwájú
I riferimenti culturali e lo slang utilizzato sono molto importanti nello show. Non potevamo non chiedere al consulente culturale Toluwalakin "Tolu" Olowofoyeku come hanno costruito la lingua della serie: "Abbiamo semplicemente fatto parlare i personaggi proprio come i reali abitanti di Lagos oggi! (ride) Utilizzano l'inglese, l'inglese pidgin (lingua nata dall'incontro coi colonizzatori, ndr) e lo yoruba: queste sono le tre principali anche se poi vengono parlate tutte le lingue. Anche se qualcuno non è della Nigeria e si trasferisce a Lagos finirà per parlare un misto di questi tre idiomi. Non c'è stata libertà creativa in questo senso ma una semplice rappresentazione della realtà, anche nella differenza tra l'altopiano e la terraferma".
La musica di Iwájú
Infine anche la musica gioca un ruolo fondamentale in Iwájú: City of Tomorrow. Il compositore, del resto, non è stato scelto a casa come ci racconta Ziki: "Prima di tutto abbiamo fatto un processo di selezione. Il compositore scelto, Ré Olunuga, è nato e cresciuto a Lagos. Aveva quindi una profonda comprensione dei temi musicali che sono rilevanti nella cultura che volevamo rappresentare. Infatti se ci fate caso ci sono riferimenti a Nollywood tra le note, insieme a riferimenti e omaggi tanto alla musica nigeriana del passato quanto a quella moderna. Una sorta di medley volto a rendere in modo autentico e senza vergogna l'identità nigeriana. L'ultimo aspetto è quello emotivo: l'anno scorso ad un certo siamo andati a Los Angeles per registrare la colonna sonora insieme all'orchestra, ed è incredibile quanto la musica abbia il potere di commuovere partendo da una sequenza. Hamid ha pianto. O forse era solo acqua negli occhi" (ridono).