Non ci sono dubbi sul fatto che l'It diretto da Andres Muschietti, uscito da pochissimo nelle sale, sia riuscito a catturare le atmosfere e lo spirito alla base del romanzo di Stephen King, rendendogli onore ma al tempo stesso creando un'opera originale. L'opera di King, pubblicata per la prima volta in America nel 1986, non solo è considerata tra i capolavori di questo prolifico autore ma è anche tra le sue più lunghe e complesse: condensare più di 1200 pagine in due film di due ore (l'uscita nelle sale del secondo capitolo è prevista per il 6 settembre 2019) non è sicuramente un'impresa facile, soprattutto se si vuole ottenere un risultato coerente e coeso, che non deluda i fan del materiale originale ma che venga anche apprezzato da chi si avvicina a questa storia per la prima volta.
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Quali sono le principali discrepanze tra il film diretto da Muschietti e il libro scritto da King? Ecco qui di seguito quelle che secondo noi sono le dieci differenze più importanti tra le due opere. Sconsigliamo però di andare avanti a chiunque non abbia letto il romanzo o visto il film perché ci saranno spoiler in abbondanza (molto probabilmente anche sul secondo capitolo!).
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1. L'arco temporale del romanzo
La prima differenza importante tra film e romanzo è sicuramente il periodo in cui sono ambientati: nel libro di King il Club dei Perdenti si scontra per la prima volta contro It nell'estate 1958, con la morte di Georgie nell'autunno del 1957, mentre nel film di Muschietti tutto avviene nel 1988. Questo salto in avanti, inoltre, collocherebbe il secondo capitolo cinematografico nel 2015, mentre nell'opera letteraria i Perdenti si ritrovavano insieme a Pennywise nel 1985, una volta diventati adulti. L'ambientazione a cavallo tra gli anni '50 e '60 è fondamentale per King perché si tratta del periodo in cui lui stesso è cresciuto, e come vedremo più avanti le pellicole uscite al cinema in quegli anni avranno un ruolo fondamentale per lo svolgersi della trama. Quel periodo inoltre, ricorre in altri suoi romanzi e racconti (ricordiamo Il corpo, Cuori in Atlantide e 22/11/63). Anche Muschietti ha voluto mettere parte della sua infanzia nella sua versione di questa storia, dichiarando in un'intervista per Popculture.com: "Per me, l'idea di ambientarlo negli anni '80 non è stata per allinearsi ad una moda o ad una tendenza del momento, ma per esaminare la mia vita, la mia crescita e le mie esperienze personali, creando così paure che fossero più legate alla mia infanzia, in modo tale che fossero diverse, sorprendenti e in qualche modo più complesse."
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Nel secondo capitolo, che verrà girato sempre da Muschietti, i Perdenti torneranno a Derry per affrontare nuovamente le loro paure, ci si chiede però che ripercussioni avrà sulla trama la scelta di spostare tutto in avanti di trent'anni. Nel romanzo Pennywise si risveglia nel 1984 con la morte violenta del giovane omosessuale Adrian Mellon, in una drammatica scena ispirata ad un episodio realmente accaduto nello stesso anno, quando il ventenne gay Charlie Howard venne ucciso nel Maine. La crisi epidemica dell'AIDS e la forte emarginazione nei confronti degli omosessuali segnarono in maniera radicale gli anni '80 negli USA e vennero duramente rappresentate nell'opera di King che uscì proprio in quel periodo: come si aprirà il secondo film dedicato al romanzo? Si sceglierà qualcosa di ugualmente significativo e simbolico?
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2. IT e i mostri di cui prende le sembianze
Una delle caratteristiche più iconiche di IT, tanto nel libro come nel film di Muschietti, è quella di prendere la forma delle più profonde paure delle sue vittime per nutrirsi del loro terrore. Nel romanzo le incarnazioni di IT sono molteplici e sono strettamente legate alla cultura popolare degli anni '50: il Lupo Mannaro, il Mostro della Laguna Nera, la Mummia e il Mostro di Frankenstein camminano per le strade di Derry terrorizzando i bambini. Tra questi, una menzione speciale va al Licantropo, direttamente dal film I Was a Teenage Werewolf del 1957, e alla Mummia, forme che IT prende per manifestarsi ai membri del Club dei Perdenti (il primo si nasconde nella casa di Neibolt Street e l'altra tenta di attirare in trappola Ben), e che appaiono di sfuggita in due scene del film in cui Muschietti omaggia l'opera di King.
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3. Il ruolo chiave di Mike
Tra tutti i personaggi ideati da King in IT, Mike è quello che ha subìto il cambiamento più radicale nella trasposizione cinematografica (e cui viene dedicato meno spazio).
A differenza che nel film, dove è Ben a farsi carico del ruolo di "storico" di Derry, è proprio Mike quello dei Perdenti che nel romanzo si occupa di rintracciare la presenza di IT nel passato della città. Le storie che il padre gli racconta, nel libro ancora vivo e vegeto, cementano il suo interesse per la storia di Derry, interesse che non lo abbandonerà una volta diventato bibliotecario della città da adulto.
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4. Le "Voci" di Richie
Uno dei personaggi più amati dell'opera letteraria e del film di Muschetti è senza dubbio Richie "Boccaccia" Tozier, interpretato nella trasposizione cinematografica da un fantastico Finn Wolfhard. Anche in questo caso, molto probabilmente per questioni di spazio e di tempo, si sono dovuti tagliare elementi caratterizzanti di questo personaggio che nel libro lo rendevano decisamente irresistibile. Come il Richie di Muschietti quello del romanzo è irriverente, sarcastico (anche nelle situazioni più inopportune) e sboccato, ma in molte occasioni a farla da protagonista sono le sue imitazioni ed i personaggi stereotipati e divertenti che si inventa. Nello scontro con il Licantropo è proprio la voce del Piedipiatti Irlandese (che per un momento diventa quella di "ogni agente di pattuglia irlandese vissuto sulla terra") a riuscire a ferirlo, salvando lui e Bill. I fan dell'opera di King avranno anche sentito la mancanza del costante "Beep-Beep Richie!", frase che nel film viene pronunciata solo una volta da Pennywise nella casa di Neibolt Street.
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5. Silver
Silver, l'enorme bicicletta di Bill, è un elemento importantissimo nel libro di King ed è simbolo del coraggio e della forza del suo proprietario, che i Perdenti considerano il loro leader. Nel libro è per merito della velocissima Silver che Bill sfugge al pericolo e aiuta i suoi amici in svariate occasioni; inoltre, una volta diventato adulto e averla ricomprata, riesce a far uscire grazie a lei sua moglie Audra dallo stato catatonico in cui l'incontro con IT l'aveva lasciata. Pur apparendo di sfuggita, nel film di Muschietti non viene dato a Silver lo spazio che per noi fan meriterebbe (e soprattutto mancano le carte da gioco fissate con le mollette ai raggi della bicicletta!), anche se speriamo che abbia un ruolo più importante nel prossimo capitolo di questa storia.
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6. Patrick Hockstetter
In IT di Muschietti il personaggio di Patrick Hockstetter viene ucciso nelle fogne poco dopo l'inizio, diventando l'ennesimo abitante di Derry ad essere caduto vittima di Pennywise. Nel romanzo la storia di questo personaggio viene molto approfondita e viene rappresentato da King come un giovane psicopatico destinato, con tutta probabilità, ad un futuro da serial killer. La morte di Patrick, che sopraggiunge dal frigo in cui lui si diverte a conservare animali morti, è forse tra le più memorabili (ed agghiaccianti) dell'intero romanzo.
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7. La morte Henry Bowers
Uno dei più grandi cambiamenti nel film di Muschietti è stato senza alcun dubbio il destino di Henry Bowers: nel romanzo Henry ed il resto del suo gruppo inseguono i Perdenti nelle fogne, dove Victor e Belch vengono uccisi e lui sopravvive (anche se mentalmente danneggiato) per essere poi accusato della morte del padre e di tutti i bambini scomparsi a Derry. Nel nuovo IT Henry viene spinto da Mike nel pozzo che collega la casa di Neibolt Street con le fogne e, molto probabilmente, muore per la caduta (o forse sopravvive e come nel libro tornerà a Derry da adulto?).
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8. La presenza degli adulti
Nel film di Muschietti tutta la vicenda è vista dal punto di vista dei bambini che ne sono i protagonisti: gli adulti, che non si rendono assolutamente conto di quanto stia accadendo intorno a loro, vengono rappresentati come distanti e appartenenti ad una dimensione diversa, completamente distaccati dal mondo (popolato di mostri) dei loro figli. Anche nel libro, durante le parti in cui i Perdenti sono bambini, i loro genitori e gli altri adulti di Derry vengono messi in secondo piano, ma la loro funzione è comunque molto più importante rispetto a quella del film. I genitori dei sette protagonisti hanno un ruolo fondamentale nel dare forma al loro carattere, gettando le basi per come diventeranno da adulti (in particolare nel caso di Eddie, ma soprattutto in quello di Beverly) e la loro assenza nel film di Muschietti rende la rappresentazione dei Perdenti più superficiale. D'altronde, però, in un film di due ore era impossibile dedicargli più spazio.
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9. L'universo di King: la prova del fumo, l'origine di It e la Tartaruga
Nel libro i sette protagonisti si sottopongono alla prova del fumo, un antico rituale indiano, al termine del quale Richie e Mike riescono a scoprire che It è giunto sulla terra milioni di anni prima, forse a bordo di un meteorite o di un astronave. Nel romanzo viene citata anche un'altra creatura, antica quanto IT ma saggia e benevola, la Tartaruga: durante il rito di Chud, compiuto da Bill per entrare nella mente di IT e poterlo sconfiggere, la Tartaruga compare per dargli consigli e, seppur senza immischiarsi nello scontro, lo aiuta a portarlo a termine. Nel film di Muschietti non troviamo niente di tutto questo, perché sarebbe stato estremamente complesso da rendere dal punto di vista cinematografico (e due ore non sarebbero certamente bastate). La Tartaruga, ad ogni modo, viene citata due volte nel corso del film: quando Bill vede il fantasma di Georgie per la prima volta tiene in mano una tartaruga di lego e poi, quando i perdenti nuotano nella cava, si sente uno di loro gridare che ne ha vista una.
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10. La controversa scena di sesso nelle fogne
Una delle scene che più ha scandalizzato i lettori del romanzo di King è senza alcun dubbio quella che ha luogo nelle fogne, dopo che i Perdenti sconfiggono It per la prima volta. I sette bambini camminano nelle fogne cercando l'uscita, discutendo tra loro dopo il traumatico evento appena vissuto, ma si rendono presto conto di essersi persi. In modo da essere nuovamente uniti a livello fisico e mentale e così in grado di uscire dalle fogne, Beverly si spoglia e si offre (sessualmente) al gruppo. Pur essendo scritta in maniera delicata, ed estremamente metaforica, è chiaro perché questa scena, che rappresenta forse il passaggio dall'infanzia alla vita adulta, non abbia trovato spazio nella trasposizione cinematografica. Muschietti, in un intervista a Collider, ha dichiarato come per lui questa scena non fosse necessaria ai fini della trama e che può essere assimilata a quella del patto di sangue, in cui i perdenti si ritrovano nuovamente uniti come gruppo.