Il successo internazionale di pubblico e critica ottenuto da Christopher Nolan con Oppenheimer, fino al trionfo straordinario ai Premi Oscar 2024, ha consacrato, seguendo l'opinione di moltissime persone, il regista britannico e il suo cinema. In realtà, l'opera complessiva di Nolan ha caratterizzato gli ultimi venticinque anni (fin dall'esordio con Following), conoscendo un crescendo eccezionale fino al capolavoro più recente.
Tra tutti i suoi film, ve n'è uno in particolare che, a dieci anni di distanza dal suo arrivo, è possibile ritenere come un riferimento del cinema contemporaneo, in grado addirittura di anticipare recenti scoperte relative ai misteri dell'universo (i cosiddetti "wormhole" o buchi neri), e ridefinendo gli standard della narrazione con coraggio, senza preoccuparsi troppo dei limiti che molti autori spesso impongono a loro stessi. Parliamo, ovviamente, di Interstellar, che giungeva nelle sale internazionali tra il 6 e il 7 novembre del 2014.
Interstellar è un film che tocca l'eccellenza sotto ogni aspetto. La regia di Nolan richiama classici del passato come 2001: Odissea nello Spazio, e ha uno sguardo unico sia nel raccontare la storia di un padre e di una figlia, che nell'affrontare le meraviglie inesplorate dell'universo. La sceneggiatura, scritta da Christopher Nolan insieme a suo fratello Jonathan, invita a guardare oltre ciò che noi possiamo immaginare, affrontando tematiche delicate e profonde. Il cast attoriale è ispirato, e al massimo della sua espressione artistica in ogni suo componente. Il comparto tecnico del film è sontuoso, praticamente impeccabile. La colonna sonora di Hans Zimmer è unica nel proprio genere, tanto nella concezione quanto nella realizzazione, e impreziosisce in modo determinante la pellicola, che non avrebbe probabilmente lo stesso impatto emotivo senza quelle sublimi note.
Interstellar è un film che va celebrato come merita, ed è anche l'occasione, per chi non avesse mai avuto l'opportunità di vederlo, di riscoprirlo nella sua straordinaria essenza. Buona lettura.
Come nasce il film
Un tempo per la meraviglia alzavamo al cielo lo sguardo, sentendoci parte del firmamento. Ora invece lo abbassiamo, preoccupati di far parte del mare di fango.
Come accade per molti film prodotti negli Studios americani, anche quello di Interstellar è un progetto che nasce da parecchio lontano, e ha atteso anni prima che venisse realizzato. La fase di pre-produzione ebbe avvio nel 2006, quando la Paramount Pictures annunciò che Steven Spielberg avrebbe diretto una pellicola di fantascienza basata su un trattato del fisico statunitense Kip Thorne, il quale sosteneva l'opportunità di viaggiare tra sistemi solari utilizzando i wormhole spazio-temporali. Avviandosi da questo soggetto molto particolare, per scrivere la sceneggiatura venne incaricato Jonathan Nolan, fratello di Christopher e talentuoso autore cinematografico e televisivo, già apprezzato in Memento, The Prestige e Il Cavaliere Oscuro.
Il progetto venne però messo in pausa, condividendo anche in questo caso il destino con altri film che devono affrontare le logiche hollywoodiane. Finalmente, tra fine 2012 e inizio 2013, grazie all'accordo tra Paramount Pictures e Warner Bros. Pictures, il film poté vedere la luce, con la casa di Burbank che affidò l'opera al proprio regista di riferimento, ovvero lo stesso Christopher Nolan, il quale riprese la sceneggiatura del fratello e la ampliò, aggiungendo le proprie idee.
Il coraggio di Christopher Nolan
Reduce dai clamorosi successi della Trilogia del Cavaliere Oscuro e di Inception, il regista britannico appariva assolutamente determinato nell'alzare ulteriormente l'asticella, come di consueto per lui nel proprio percorso artistico. Così, giunse l'occasione che stava cercando, e che gli avrebbe consentito, inoltre, di confrontarsi per la prima volta con il genere fantascientifico.
Tutto quello che Nolan ha raccontato con Interstellar è già storia del cinema: a dieci anni di distanza dalla sua uscita, possiamo affermarlo con certezza. Il film riesce a unire diversi elementi narrativi, trovando un equilibrio praticamente perfetto, per quanto Nolan abbia corso dei rischi non indifferenti con la sua audacia. C'è il rapporto, unico, tra un padre e una figlia; e il tema dell'esplorazione dello spazio, qui però necessaria per la sopravvivenza dell'umanità e non più mera conquista scientifica, cui si è costretti a causa della fine delle risorse disponibili sulla Terra, impossibili ormai da recepire o coltivare.
Molti detrattori di Interstellar hanno accusato Nolan, sin dall'uscita del film, di aver chiesto un'eccessiva "sospensione dell'incredulità" al pubblico, di aver "osato troppo" in quello che ha narrato. Ma è proprio qui la vera forza di quest'opera. Interstellar parla di sentimenti universali: partendo da concetti solo apparentemente complessi, come la teoria dei buchi neri o il diverso scorrere del tempo tra la Terra e le altre galassie oltre il nostro sistema solare, il reale fulcro della storia è il legame indissolubile tra i due protagonisti, ovvero Cooper (interpretato da Matthew McConaughey) e la figlia Murph (impersonata, da giovanissima e da adulta, rispettivamente da Mackenzie Foy e da Jessica Chastain). Entrambi sono determinanti per giungere alla salvezza dell'umanità: l'astronauta è il tramite per collegare le dimensioni conosciute ma anche quelle ancora inesplorate; la scienziata è la mente dietro le scoperte che daranno un futuro alla nostra specie. È nell'amore, in ogni sua forma, la chiave di lettura di Interstellar, ed è anche ciò che dovrebbe spingere le persone a dialogare tra di esse, perché è solo nella connessione reciproca che l'umanità può trovare un futuro e varcare i limiti di tempo e spazio.
Interstellar suggerisce di immaginare oltre la nostra conoscenza, di provare ad andare oltre i nostri limiti, di cercare di comprendere l'ignoto e trovare una speranza per un futuro migliore. È, indirettamente, un invito anche per altri autori a osare, dato che spesso vengono frenati dalla poca voglia di puntare in progetti innovativi da parte delle medie e grandi produzioni.
Il nuovo riferimento della fantascienza contemporanea
È pieno di silenzi, nello spazio immenso, Interstellar. E la musica eterea, toccante e potente di Hans Zimmer lo riempie e lo completa, con le vibrazioni del suono dell'organo a scandire i momenti più emozionanti. Con la fotografia perfetta di Hoyte Van Hoytema, le sequenze dentro il profondo Universo restano scolpite nella mente, grazie alla visione straordinaria di Christopher Nolan, che ha creato un'opera che può vantare diverse sequenze da antologia.
Se il cinema contemporaneo, come accennavamo in precedenza, ha conosciuto nuove frontiere narrative e tecniche anche per merito di un film come Interstellar, è certamente il genere fantascientifico ad aver vissuto, più di tutti, una nuova primavera. Un'altra peculiarità del film è quella di aver addirittura anticipato i nuovi traguardi della scienza.
Nel 2019, infatti, era stata rilasciata la storica, prima immagine dell'ombra e dell'orizzonte del buco nero M87, che ha una massa di 6,5 miliardi di volte quella del Sole e si trova nel centro dell'omonima Galassia Messier 87, a 55 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione della Vergine. Oltre M87, ogni elemento, compresa la luce, viene assorbito a causa dell'attrazione gravitazionale. Nel 2022, invece, è stata pubblicata l'immagine di Sagittarius A*, un buco nero supermassiccio con una massa equivalente a più di 4 milioni di volte quella del Sole, e che si posiziona al centro della Via Lattea, a 27.000 anni luce dalla Terra. Per quanto differenti per distanza e dimensioni, entrambi questi wormhole rappresentano le prime prove visive dirette di un fenomeno teorizzato da anni, e al cui approfondimento ha partecipato anche Kip Thorne. E Interstellar, attraverso il "suo" Gargantua, ha di fatto mostrato con estrema fedeltà quanto la teoria aveva già raggiunto, e che adesso lo studio dello spazio e dei suoi confini ha straordinariamente confermato.
Ma c'è un altro argomento di drammatica attualità che Interstellar ha affrontato. Abbiamo accennato al fatto che nel film, in un prossimo futuro, scarseggino le risorse di cibo, perché la Terra è arrivata al limite dello sfruttamento possibile, afflitta da una grave carestia, e non è più in grado di offrire un futuro all'umanità. E se questo accadesse davvero? Già oggi non tutta la popolazione terrestre ha accesso ad acqua e cibo, per la povertà di molti Paesi e per le disparità sociali. Ma se il grave cambiamento climatico in corso, lo sfruttamento sfrenato delle risorse e le eccessive manipolazioni della natura provocassero un quadro simile a quello con cui ha avvio la storia di Interstellar? Il riscaldamento globale, le conseguenti calamità naturali e i loro effetti, la siccità, sono tutte criticità che l'umanità deve affrontare già adesso: Interstellar lancia un monito che sta ai governi internazionali, e a tutti noi, cogliere prima che sia troppo tardi.
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Un cast sensazionale
L'amore è l'unica cosa, che riusciamo a percepire, che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio. Forse di questo dovremmo fidarci, anche se non riusciamo a capirlo ancora.
Un altro indubbio punto di forza di Interstellar è nel suo cast artistico. Protagonista è Matthew McConaughey, che interpretò Cooper dopo aver preso parte a Dallas Buyers Club, film con il quale vinse l'Oscar e il Golden Globe (e diversi altri premi) e superò definitivamente l'etichetta di "attore da commedia", dato che aveva partecipato a tanti film leggeri per lungo tempo. In realtà, già negli anni Novanta McConaughey era apparso in diverse pellicole impegnative, tra cui Il momento di uccidere, Amistad e Contact, giusto per citarne alcune. Ma, si sa, spesso è difficile superare i pregiudizi.
Qualcosa che McConaughey ha condiviso anche con Anne Hathaway, qui alla seconda collaborazione con Nolan (dopo Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno) e per la quale Interstellar rappresentò una tappa fondamentale della propria carriera, come la stessa attrice ha avuto modo di raccontare in diverse interviste. Proprio in quest'ultimo periodo, peraltro, Anne ha ribadito come quest'opera la senta sempre di più profondamente sua, e per questo estremamente importante. È dello stesso avviso anche Jessica Chastain, che ha sempre raccontato orgogliosamente della sua esperienza sul set con Christopher Nolan e rievoca spesso, insieme alla Hathaway, quei giorni fantastici. Anne e Jessica sono due carissime amiche anche nella vita privata: curiosamente, in Interstellar non hanno mai recitato in una stessa scena, eccezion fatta per un momento ben preciso del film, durante la missione spaziale, nella quale i loro due personaggi comunicano indirettamente.
Fondamentali anche le interpretazioni di tre attori del calibro di Michael Caine (un riferimento immancabile per Nolan in tutta la sua filmografia fino a TENET, prima del ritiro dalla scene dell'interprete britannico), Ellen Burstyn e John Lithgow, ma anche di due più giovani artisti quali Matt Damon e Casey Affleck (che ritroveranno Nolan in Oppenheimer, con Damon che sarà anche protagonista del prossimo film del regista in uscita nel 2026, ndr).
Non possiamo inoltre non citare anche gli ottimi David Gyasi e Wes Bentley, ma soprattutto quelle che nel 2014 erano due giovanissime promesse del cinema americano: Mackenzie Foy e Timothée Chalamet, che in Interstellar interpretano rispettivamente Murph a dieci anni e il suo fratello adolescente Tom. Se la Foy non sembra aver purtroppo dato particolare continuità al suo percorso cinematografico, Chalamet è ormai una stella internazionale, reduce dai successi di Dune e Dune: Parte 2 e dai riconoscimenti ottenuti con Chiamami col tuo nome e altri film di rilievo.
Interstellar nel cinema di Nolan
La terza legge di Newton. L'unico modo che gli umani hanno trovato per andare avanti è lasciarsi qualcosa alle spalle.
Interstellar è, a parere di chi Vi scrive, l'opera più importante (e imponente) della straordinaria filmografia di Christopher Nolan. Ma, tra tanti capolavori firmati dall'autore britannico, non è certo stato il più premiato. Agli Oscar 2015, il film ricevette una statuetta per i migliori effetti visivi e raccolse altre quattro candidature (scenografia, colonna sonora, sonoro e montaggio sonoro, questi ultimi all'epoca non ancora inclusi in un'unica categoria). Poco, troppo poco. Ma, sebbene ai film di Nolan i riconoscimenti non siano mai mancati in assoluto, Interstellar fu tra i tanti lavori non adeguatamente insigniti di statuette dall'Academy, e non soltanto. La svolta definitiva, come sappiamo, sarebbe arrivata soltanto nell'edizione 2024, con un altro film eccezionale quale Oppenheimer, che ha finalmente consentito a Nolan di ricevere i premi più significativi (tra cui miglior film e, soprattutto, miglior regia).
Probabilmente, molti hanno apprezzato Interstellar soltanto successivamente alla sua uscita. Come accade a diverse opere di grande ambizione, occorre del tempo affinché vengano comprese nella loro globalità, e certamente Interstellar a posteriori è stato più correttamente inquadrato, soprattutto adesso che Nolan ha raggiunto la propria consacrazione con il riconoscimento unanime di pubblico e critica ottenuto con Oppenheimer. Chi ha da sempre ammirato il cinema di Nolan, però, ha considerato dal primo momento Interstellar come una pellicola di grande maturità artistica e tecnica, che racchiude alcune delle vette più alte mai raggiunte dal regista, ed a ogni nuova visione rinnova la magia di un'opera che si svela nella sua toccante meraviglia, come un dipinto che abbaglia con la sua bellezza sfavillante.